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Giorgio Gaber

Neri Marcorè omaggia Gaber a Villa Ada

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In una delle ultime serate dal sapore ancora estivo, il festival di Villa Ada ha ospitato un ospite d’eccezione. Artista poliedrico e sempre affascinante, Neri Marcorè è salito sul palco per portare al pubblico una serata dedicata a Giorgio Gaber, e lo ha fatto con il garbo e l’indiscussa eleganza che da sempre lo caratterizzano.

Camicia bianca e pantalone scuro, Marcorè imbraccia la chitarra, accompagnato da una band composta da Domenico Mariorenzi alla seconda chitarra, Simone Talone alle percussioni, Fabrizio Guarino alla chitarra elettrica e Alessandro Patti al basso e contrabasso.

Istrionico ed affascinante,  l’attore cantante, che già più di una volta ha voluto omaggiare i grandi cantautori italiani con serate dedicate, presenta adesso, a vent’anni dalla sua scomparsa, un misto di canzoni e monologhi di Giorgio Gaber, ripercorrendo i suoi grandi successi musicali e dando voce nuovamente al suo umorismo sottile e mai scontato.

Alternando musica e parole, Neri Marcorè affabula e diverte i presenti, regalando loro una serata davvero particolare e riportando in vita anche solo per un poco il fantasma irriverente del cantautore milanese.

Qui sotto la gallery dello spettacolo:

“I SOLISTI DEL TEATRO” , XXIX edizione – “Io mi chiamo G”

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“I SOLISTI DEL TEATRO” , XXIX edizione – “Io mi chiamo G”

L’omaggio ad un grande della cultura italiana:  Giorgio Gaber

Roma, 22 luglio 2023

Testo e Foto di Grazia Menna

I Giardini della Filarmonica ospitano in prima nazionale, con lo spettacolo “Io mi chiamo G” il doveroso omaggio che deve essere tributato ad un grandissimo della scena culturale italiana dagli anni 60 agli anni 2000: Giorgio Gaber a vent’anni dalla sua scomparsa.

Lo spettacolo, che si giova dei testi e del libero adattamento a cura di Marco Zangardi e Marco Belocchi, che ne cura anche la regia, avvalendosi della grandissima performance artistica sul palco sia dello stesso Marco Zangardi  quanto di Maria Teresa Pintus , non è stato pensato e scritto per riproporre i testi più conosciuti del cantautore milanese che avrebbero ridotto ad un semplice ascolto degli evergreen di Gaber; si è scelto di ripercorrere la strada segnata nel lontano 1959 da Gaber stesso con il suo Teatro-Canzone dove la messa in scena prevedeva la presenza di monologhi intervallati dall’esecuzione di brani musicali.

E in questo apparato scenico entrano, con grande bravura e maestria Maria Teresa PintusMarco Zangardi; a lei l’onere e l’onore di interpretare la Canzone, a lui la parte recitata, il Teatro. I due interpreti si incontrano e si scontrano dialogando intorno all’Uomo, alle sue debolezze, sulle sue scelte piegate alla convenzione sociale, sull’attenzione dedicata ad aver successo denigrando il talento.

Quanto sono ancora veri ed attuali i messaggi veicolati da La Paura , oppure I mostri che abbiamo dentro, Mi fa male il mondo,  Anche per oggi non si vola, Libertà è partecipazione, tanto per citarne alcuni. Vent’anni sono passati dalla scomparsa di Giorgio Gaber e anche più dalla scrittura dei brani eseguiti questa sera: 22 luglio 2023.  Si rimane ancora sbalorditi della loro attualità e contemporaneità; sbalorditi ed al contempo delusi che non si sia imparato nulla in questi venti e più anni.

La band, che ha eseguito i brani è composta da Andrea Moriconi alla chitarra che ha anche il ruolo di Direttore musicale e autore degli arrangiamenti, da Fabio Landi al basso e da Valerio Cosmai alla batteria.

Tantissimo il pubblico che ha riempito tutti i posti disponibili, più di 200 persone ad assistere a questa prima nazionale di uno spettacolo che muove i suoi primi passi qui ai Giardini della Filarmonica, ma che è già proiettato verso altri palcoscenici sia italiani sia internazionali; chi non avesse avuto l’occasione di assistere alla prima, non perda le repliche che si succederanno prossimamente.

Questa la scaletta sia dei brani musicali eseguiti, quanto dei monologhi recitati:

Brani

  • Com’è bella la città
  • I mostri che abbiamo dentro
  •  il conformista
  • Mi fa male il mondo
  • Il grido
  • Ragiona amico mio
  • Lo shampoo
  • Torpedo blu
  • La leggerezza
  • Quando sarò capace d’amare
  • I soli
  • Parole parole
  • L’illogica allegria
  • La libertà
  • E allora dai!

MONOLOGHI

  • Io mi chiamo G (dialogo)
  • La paura
  • Gli omini / La presa del potere
  • L’intossicato
  • Il successo
  • La sedia da spostare (dialogo)
  • Lo specchio
  • Piccoli spostamenti del cuore
  • La cosa
  • Il narciso
  • Prima dell’amore
  • Dopo l’amore.
  • L’America

 

IO MI CHIAMO G – Testi e canzoni di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
Libero adattamento Marco Zangardi e Marco Belocchi 
Regia Marco Belocchi 
Direzione musicale e arrangiamenti Andrea Moriconi 
Interpreti Marco Zangardi e Maria Teresa Pintus 
Musicisti Andrea Moriconi chitarra, Fabio Landi basso, Valerio Cosmai, batteria

Costumi e grafica Maria Letizia Avato 
Luci Giorgio Rossi 
Fonica Mauro Boninfante 
Aiuto regia Valentina Maselli
Produzione A.C. Genta Rosselli 

Si ringrazia l’Ufficio Stampa  nella persona di Andrea Cavazzini

Grazia Menna
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