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Il Presidente Meloni incontra il Cancelliere della Repubblica Federale di Germania, Olaf Scholz

in CRONACA/POLITICA by

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato a Palazzo Chigi il Cancelliere della Repubblica Federale di Germania, Olaf Scholz. Al termine hanno rilasciato le dichiarazioni alla stampa.

Buongiorno a tutti, grazie di essere qui.

Sono stata molto lieta di ricevere oggi a Roma il Cancelliere Scholz, incontro che segue di soli quattro mesi di distanza la mia visita a Berlino, a riprova di una dinamica particolarmente intensa nei rapporti tra Italia e Germania e nei rapporti tra i nostri governi. In questo frangente ci siamo incontrati moltissime volte in incontri multilaterali internazionali che sono sempre più frequenti e ovviamente questo è un bene, particolarmente nella situazione di crisi che stiamo tutti insieme affrontando.

Una dinamica favorita da molti temi di vicinanza nell’ambito dell’agenda politica, ma anche da un impegno che condividiamo per affrontare le sfide comuni particolarmente complesse che abbiamo di fronte, per promuovere il ruolo europeo in un contesto sicuramente nuovo come quello nel quale ci troviamo. Sono convinta che troveremo un ulteriore terreno di collaborazione in vista della prossima Presidenza italiana del G7 il prossimo anno. Abbiamo fatto un ottimo lavoro insieme nel G7 di questo anno e parte di quel lavoro verrà ripreso durante la Presidenza italiana.

Noi vogliamo rafforzare ulteriormente, intensificare il nostro dialogo bilaterale, intendiamo farlo anche grazie al piano d’azione tra Italia e Germania, sul quale abbiamo sostanzialmente raggiunto un’intesa e che vorremmo adottare formalmente in occasione del prossimo Vertice intergovernativo che si terrà in Germania entro la fine di quest’anno.

Il piano d’azione è un piano che intende rendere ancora più regolare e intenso il nostro dialogo bilaterale a livello politico, a livello tecnico, che ci permetterà di lavorare con un approccio pragmatico su molti temi che sono di importanza fondamentale per il futuro delle nostre due Nazioni – l’innovazione, la ricerca, lo sviluppo, il mercato del lavoro, la coesione sociale, la crescita ecologicamente sostenibile, la protezione del clima – sia in ottica bilaterale sia in tema di coordinamento delle nostre posizioni in ambito europeo e internazionale.

Noi siamo interessati in particolare alla possibilità di sviluppare partenariati sul fronte dell’attrazione di manodopera qualificata, selezionata in Nazioni partner di interesse comune, ma anche per aiutare le Nazioni di origine nella creazione di posti di lavoro per le loro popolazioni, una prospettiva alla quale sicuramente può contribuire il nostro Piano Mattei per l’Africa. Importanti convergenze con la Germania esistono anche su questo fronte, ovvero sulla necessità di avviare nuove forme di cooperazione particolarmente con i Paesi del Mediterraneo o del Nord Africa soprattutto in materia energetica. Oggi l’Europa ha un problema di approvvigionamento energetico e la cooperazione da questo punto di vista con le Nazioni africane può affrontare insieme diversi problemi.

La complementarietà tra i nostri sistemi economici emerge non solamente dalle dimensioni dell’interscambio – oltre 168 miliardi di euro nel 2022, un livello record assoluto per l’Italia – ma anche dalla crescita dei flussi che sono aumentati in tre anni di 50 miliardi di euro. Competitività e resilienza del comparto manifatturiero sono un punto essenziale delle nostre rispettive aziende di politica economica, degli interessi delle nostre Nazioni, un altro ambito imprescindibile della collaborazione bilaterale. Credo che anche il recente accordo industriale tra ITA Airways e Lufthansa sia una testimonianza di quanto gli interessi delle nostre Nazioni possano essere convergenti sul piano strategico, su una serie di grandi dossier che sono economici ma appunto anche strategici.

Non meno centrale è la cooperazione in tema di difesa: l’attuale contesto internazionale richiede uno sforzo di razionalizzazione di risorse e anche di competenze. Anche in questo ambito il dialogo tra i nostri due governi e le aziende del settore procede con grande continuità.

Con il Cancelliere Scholz abbiamo parlato anche di temi europei, dei diversi temi che sono all’agenda soprattutto dei prossimi Consigli europei. Siamo consapevoli che un dialogo aperto e proficuo sia fondamentale per far avanzare soluzioni europee alle sfide complesse che abbiamo davanti.

Abbiamo parlato da questo punto di vista di immigrazione: la Germania sa che senza l’Italia, le Nazioni considerate di frontiera, cioè quelle che sono alla frontiera Marittima Europea, è molto più difficile avere una politica europea sulla migrazione che funzioni meglio di come funziona quell’attuale. All’interno del Consiglio Europeo noi abbiamo lavorato per superare la contrapposizione tra i movimenti primari e i movimenti secondari capendo che tutto è legato: un cambio di paradigma che secondo me è molto importante, che noi abbiamo portato avanti e sul quale c’è oggi un consenso ampio. Voglio ringraziare per questo anche il Cancelliere Scholz.

Se noi non affrontiamo il tema della difesa dei confini esterni dell’Unione europea, se non combattiamo il traffico illegale di esseri umani, distinguendo chi ha diritto alla protezione secondo la Convenzione di Ginevra – la protezione sussidiaria – e chi invece non ha diritto a quella protezione, sarà molto più difficile affrontare una serie di sfide che abbiamo di fronte, la revisione degli accordi di Dublino, tema sul quale stiamo discutendo in queste ore e sul quale speriamo che ci si possa trovare a metà strada per mettere insieme gli interessi di tutte le Nazioni.
Abbiamo parlato di Tunisia. Voi sapere che io sono stata qualche giorno fa in Tunisia. Ho parlato con il  Presidente tunisino e sapete anche, da una dichiarazione che ha fatto la Presidente della Commissione europea von der Leyen, che domenica torneremo in Tunisia con Ursula von der Leyen  e con il Primo Ministro olandese Mark Rutte per aprire sul piano europeo a una cooperazione che serve ad aiutare una Nazione oggi in difficoltà, non solamente per governare i flussi migratori ma perché una difficoltà significativa della Tunisia significherebbe, per noi come Italia ma per l’Europa nel suo complesso, un domino di ulteriori problemi.

Abbiamo parlato di questo, abbiamo parlato della riforma del Patto di stabilità e crescita. Siamo d’accordo sul fatto che le vecchie regole sono superate, bisogna cercare nuove regole che tengano conto della necessaria competitività dei nostri sistemi in un momento nel quale siamo chiamati a fare molti investimenti. Serve, dal mio punto di vista, un nuovo Patto di stabilità che guardi molto al sostegno alla crescita, perché oggi la competitività europea ha bisogno di essere sostenuta anche da una visione e da regole adeguate. Per cui noi crediamo che siano importanti regole fiscali in questo senso, che possano assicurare flessibilità, sostegno europeo agli investimenti sugli obiettivi prioritari per l’Europa – penso al tema della transizione energetica, della transizione digitale, anche dalla difesa nell’attuale contesto.

Sul fronte energetico siamo d’accordo sul fatto che è molto importante assicurare la diversificazione delle nostre fonti di approvvigionamento, lavorare sulle infrastrutture di collegamento, particolarmente nel Mediterraneo – riporto a quello che dicevo prima in tema di rapporto con il Nord Africa. Su questo lavoriamo insieme con la Commissione europea, per esempio, a sostegno del progetto SoutH2 Corridor che collegherà i flussi, in futuro, di idrogeno verde di Italia, Germania Austria. Sono quindi sfide e strategiche molto importanti.
Non potevamo non parlare di Ucraina. Il nostro sostegno alla causa ucraina non è in discussione. Ho ascoltato qualche giorno fa parole molto chiare, ancora una volta, del Cancelliere Scholz: gli voglio fare i complimenti perché in questa fase non è facile per nessuno, in un contesto che è molto complesso però tutte le persone che hanno una responsabilità capiscono quanto difendere la sovranità, la libertà degli ucraini sia condizione fondamentale per difendere anche la libertà, la sovranità, la stabilità dell’Europa nel suo complesso e i valori l’hanno fondata.

Noi quindi garantiamo il nostro sostegno all’Ucraina fin quando questo sarà necessario. Ovviamente lavoriamo anche per la pace ma, come ho detto tante volte, la parola “pace” non può essere scambiata con la parola “invasione”. La pace deve essere giusta e non può non tenere in considerazione quelle che sono le richieste, le volontà e il punto di vista della Nazione aggredita.

Grazie ancora al Cancelliere Scholz per questo proficuo incontro che abbiamo avuto oggi e ci vedremo presto, siamo sempre insieme, in giro per incontri internazionali.

Ufficio Stampa Palazzo Chigi

Berlino, città moderna che racconta la storia

in CULTURA by

Libertà in continua metamorfosi. Le persone possono creare mondi incredibili, dimensioni in costante divenire che nascono dagli errori del passato, incentivate da un presente di rinascita. Berlino è una fucina creativa, dove la più grande frontiera moderna è caduta ora si vive in comunione di intenti, tra fermento artistico e brio culturale di chi ha voglia di riscatto.

Berlino non si visita, si vive. Ci si orienta con i suoi luoghi del simbolo e si passeggia captando la sua energia. Una capitale più interessante che bella, distante dagli stereotipi urbani a “bomboniera” delle realtà tedesche; la sua edilizia post moderna a tratti brutalista prevale senza far soccombere la memoria dei monumenti e dei palazzi neoclassici ricostruiti dopo la Seconda Guerra Mondiale. La sua identità contemporanea valorizza le testimonianze della grande storia rendendo la capitale una meta indissolubilmente legata agli eventi che segnarono il ‘900.

Per scoprire Berlino si comincia dal centro, il Mitte, dove spunta un susseguirsi di immagini legate al mito che precedono il viaggio. E’ proprio il “centro” che racchiude un vademecum perfetto per andare alla scoperta della città in un weekend: la Porta di Brandeburgo che dopo la caduta del Muro di Berlino (1989) diventò il simbolo della Nuova Berlino unita, la Torre della Televisione in Alexander Platz, edificata dalla DDR per la diffusione dei programmi di stato è oggi tra i simboli più stilizzati della città, la sua forma “aliena” è un must have per una sequela di souvenir declinabili per ogni esigenza. Il Palazzo del Reichstag, oggi sede del Bundestag (il parlamento federale tedesco), testimonia capitoli indelebili della storia del ’900 rivelandosi ai numerosi visitatori anche uno spettacolo moderno: campeggia sul tetto un’avveniristica cupola in vetro, tra le attrazioni principali della città da dove spaziare sul verde del parco di Tiergarten e osservare l’impeccabile pianificazione del quartiere governativo. I colori della natura smussano la loro intensità con il ciclo delle stagioni nei giardini del Mitte ma anche nel viale più famoso della Germania, l’ “Unter den Linden”, l’immancabile passeggiata sotto i tigli. Percorrerla non è solo rigenerante ma anche un’occasione per entrare in connessione con la città e chi la anima. Lungo la via è impossibile non socializzare e dopo chiacchiere e brindisi si torna a visitare altre mete lungo la via: il Kroprinzepalais, ovvero il Palazzo del Principe Ereditario, il “Zeughaus” l’Armeria dove visitare il Deutsches Historiches Museum (il museo di Storia Tedesca), e l’Università di Humboldt nota per essere stata frequentata da uno dei pensatori più influenti dello scorso secolo, Karl Marx.

Berlino è una capitale ricchissima di musei, per una fuga del weekend laMuseuminsel”, ovvero “Isola dei Musei”, è l’approdo perfetto per non naufragare nell’ampia scelta. Comprende il Museo Antico, un viaggio nel mondo etrusco, greco e romano; il Museo Nuovo dove sono custodite preziose collezioni di reperti di età egizia, tra cui l’incantevole Busto di Nefertiti; il Museo Bode un intreccio d’arte dal Medioevo al XVIII secolo; il Museo di Pergamo che ospita l’intero altare di Pergamo rinvenuto in Turchia nel 1878 dall’ingegnere Carl Wilhelm Humann; e infine la Galleria Nazionale, tra i poli museali più importanti della Germania. Dall’arte antica e classica a quella moderna e contemporanea dalle apparenze futuriste dello strabiliante Sony center a Potsdamer Platz, caratterizzato da un enorme tetto d’acciaio a forma d’ombrello tra le cui particolarità c’è quella di cambiare colore nel corso della giornata.

Berlino è un intreccio di spunti avanguardistici, un susseguirsi di idee innovative e allegorie architettoniche come l’ Holocaust-Mahnmal, il Memoriale per gli Ebrei assassinati d’Europa. Con una fioritura di 2711 steli in calcestruzzo di diversa altezza evoca il ricordo, un’opera ideata dall’architetto statunitense Peter Eisenmann su un’area di oltre 19.000 mq. Ed è proprio in questo luogo che si comprende in che modo scoprire la città, camminando smarrendosi tra il labirinto delle sue geometrie. Berlino si visita ma soprattutto si vive entrando in empatia con il dinamismo moderno nel ricordo del passato. Si passeggia lungo i brandelli del suo muro oltre il quale si legge un capitolo di storia monito per il futuro, si percorrono i suoi viali e si costeggiano i suoi cantieri, si rincorre la Sprea che scorre serena e i fiumi di birra che appartengono alla tradizione e ad un futuro condiviso.

Elena Bittante
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