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Auditorium Parco della Musica Roma - page 2

LP – Love Lines World Tour

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LP torna live a Roma con un appuntamento il 12 marzo in Auditorium Parco della Musica (Sala Santa Cecilia). Occasione per l’artista newyorchese di presentare al pubblico del nostro paese i brani del nuovo album “Love Lines” oltre ai successi che l’hanno portata a scalare le classifiche radio italiane e internazionali. Con la sua voce potente, un atteggiamento contrario al genere e una penna affilata che distilla sentimenti graffianti in impennate pop, LP è diventata una delle cantautrici più amate dalla sua generazione a livello internazionale. Raggiungendo la fama alle stelle con “Lost On You” del 2017, brano che ha raggiunto il primo posto in diciotto paesi, l’artista ha affascinato un pubblico di oltre 25,7 milioni di ascoltatori, confezionando spettacoli in più di 150 città in tutto il mondo.

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EQUILIBRIO 2024 – Si parte con Benjamin Millepied

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Equilibrio 2024, il festival di danza contemporanea che si tiene all’Auditorium Parco della Musica di Roma, è partito ieri sera con gli spettacoli di coreografia neoclassica di Benjamin Millepied e della musica minimale di Philip Glass e vede per la prima volta il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma esibirsi nelle sale dell’Auditorium.

Di Benjamin Millepied, oggi nome di punta del panorama internazionale con coreografie commissionate e interpretate dalle più prestigiose compagnie di danza, sono in programma due diversi lavori: CLOSER, dall’impianto classico e dalla forte sensibilità moderna, è un arioso duetto interpretato da Rebecca Bianchi e Michele Satriano creato nel 2006 sulla partitura pianistica “Mad Rush”; ON THE OTHER SIDE, terzo capitolo della trilogia “Gems”, una rivisitazione di “Diamonds” di Balanchine, creato nel 2016 e ora presentato in prima italiana in una nuova versione modellata sugli interpreti (Federica Maine, Sara Loro, Marta Marigliani, Annalisa Cianci, Alessio Rezza, Claudio Cocino, Giacomo Castellana e Valerio Marisca) del corpo di ballo diretto da Eleonora Abbagnato.

Tosca, omaggia Napoli con “D’altro canto” all’Auditorium Parco della musica

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Più che come un  semplice concerto, questo di Tosca, si presenta in realtà come una serata tra amici, con tanta musica, certo, ma anche tantissime risate, aneddoti, e chiacchiere scherzose.
D’altronde nella Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, il palcoscenico è arredato come un grande ed accogliente salotto. I colori caldi del divano e del tavolino rosso, le luci soffuse della lampada da soggiorno, tutto invita idealmente il pubblico in sala ad accomodarsi in quell’ambiente dai toni familiari per ascoltare quello che l’artista ed i suoi ospiti hanno preparato per l’occasione.

“D’altro canto – Napoli” è solo il primo di una serie di concerti che la cantante romana, ora in residenza artistica all’Auditorium, ha in programma a Roma per questo 2024.
Il primo è dedicato alla città di Napoli, alle sue tradizioni, alla musica, alle tante contaminazioni culturali che le appartengono e la rendono unica, ma non soltanto.
Assieme ad un gruppo scelto di ospiti, invitati dalla cantante romana a partecipare a questa serata conviviale, si discute di immagini stereotipate ed etichette, a volte poco lusinghiere, spesso ingiustamente assimilate al ritratto della capitale partenopea. Accompagnata da Raiz, Serena Rossi, Peppe Servillo e Peppe Barra, Tosca smantella ogni pregiudizio, per svelare il cuore della Napoli vera, mettendone a nudo l’anima verace, pulsante ed appassionata.

Tanta tanta musica quindi, ed un calore familiare ed avvolgente che si sprigiona in tutta la sala. Il pubblico ascolta il un silenzio raccolto e rispettoso, quasi temesse di spezzare l’incanto del momento, per poi farsi trascinare senza poter resistere dalle travolgenti sonorità della musica napoletana.

L’idea per “D’altro canto” è nata da un progetto radiofonico in collaborazione con Radio 3. Un progetto a cui Tosca ha sempre tenuto molto, e di cui racconta:

 «Ho dedicato estrema cura a quella che doveva essere solo una trasmissione radiofonica su RaiRadio3, in seguito è nato un disco e da cosa nasce cosa si è arrivati a una serie di eventi a Officina Pasolini. Ora è il momento di queste serate speciali»

Quella a cui abbiamo avuto il piacere di poter assistere, è stata senza dubbio una serata speciale ed unica. Non vediamo l’ora adesso di scoprire cosa ci riserveranno le successive, in programma per la primavera.

L’energia magnetica dei Kirlian Camera strega l’Orion Arena di Ciampino

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Nati nel 1980, da un’idea di Angelo Bergamini, pioniere della scena synthpop italiana,  i Kirlian Camera ritornano ancora una volta ad ammaliare il loro pubblico, e fanno tappa all’Orion Arena di Ciampino.

La serata è freddissima ed i presenti, parecchi abbigliati in abiti dal sapore dark gotico, arrivano nel locale come affamati di calore ed energia.

Pochi minuti di ritardo ed ecco che le loro aspettative vengono esaudite. I Kirlian Camera appaiono sul palco ed iniziano a suonare con tutta la loro grinta. Il loro sound nel corso degli anni si è evoluto, partendo da sonorità new wave, per passare attraverso il synth pop, il dark wave, il post-industrial e l’ambient.

Elena Alice Fossi, vocalist carismatica, col suo arrivo negli anni novanta ha introdotto anche una vena neofolk internazionale, ed il concerto che adesso i Kirlian Camera presentano ai loro fan raccolti all’Orion, rappresenta una commistione di brani vecchi e nuovi, fra cui spiccano anche alcuni inediti mai suonati dal vivo.

L’energia che scorre nella sala è palpabile, e se è vero che della Kirlian Camera da cui il gruppo prende il nome si diceva che avesse il potere di fotografare l’aura delle persone, e permettere di distinguerne i diversi colori, viene da pensare che la fotografia Kirlian di questa serata produrrebbe un quadro davvero vibrante, variegato e coloratissimo.

La band non si risparmia, la Fossi si protende verso il suo pubblico, Mia M. Wallace al basso affascina con le sue movenze e i suoi riff magnetici. La chimica fra le due, Angelo Bergamini e Alessandro Comerio è perfetta, il sound è travolgente, a tratti ipnotico e mai scontato.

Un concerto davvero singolare per un gruppo che sembra non stancarsi mai di sperimentare in nuove direzioni. Una serata per chi ha voglia di lasciarsi ancora sorprendere e trascinare guidare lungo binari musicali inaspettati.

 

Luigi Cinque, Stefano Saletti & Urna Chahar-Tugchi in concerto all’Auditorium Parco della Musica

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Persephone è un progetto di Luigi Cinque, Stefano Saletti, Urna Chahar-Tugchi, tre artisti che hanno fatto della capacità di esplorare linguaggi e mondi differenti il loro tratto distintivo. Un lavoro che attraversa i mari e le steppe, che porta a viaggiare dalla Mitteleuropa al nostro Sud, all’Africa, agli echi del minimalismo contemporaneo, all’Oriente, che verrà presentato a Roma domenica 4 febbraio alle ore 18 all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone.
Persephone si racconta con i suoni e le voci di Cinque e Saletti e il commento di una delle più straordinarie e riconosciute “vocalist” della world music e del contemporaneo, Urna Chahar-Tugchi, mongola e al contempo cittadina del mondo, avendo vissuto tra Cina, Germania, Regno Unito, Egitto, Italia.
È essenzialmente un lavoro che cammina ai confini di specifiche etichette e stili. È il frutto dell’incontro tra Luigi Cinque, uno dei compositori, strumentisti più rappresentativi (con la sua musica transgenica) della frontiera tra antropologia della musica, scrittura musicale, poetry, cinema e nuove tecnologie e il musicista e compositore Stefano Saletti, profondo conoscitore degli strumenti e delle tradizioni musicali dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
Il disco Persephone, pubblicato in CD e in digitale dalla storica etichetta Materiali Sonori, a gennaio 2024 è entrato nella World Music Charts Europe, la classifica mondiale dei migliori dischi di world music, piazzandosi subito al 2° posto.

Il live dal titolo Persephone – Un mistero mediterraneo, oltre a Cinque, Saletti e Urna, vedrà la partecipazione di due percussionisti di assoluto livello internazionale, Sanjay Kansa Banik alle tabla e Giovanni Lo Cascio a drums set e percussioni del mondo, della contrabbassista Silvia Bolognesi, collaboratrice dal 2017 dell’Art Ensemble of Chicago, e del chitarrista e bassista Eugenio Saletti.
Il racconto in scena è di Tiziana de Rogatis, saggista e docente di letterature comparate (all’UNITRASI, l’Università per gli Stranieri di Siena), che racconterà il mistero del mito di Persefone e delle sue radici tuttora presenti nelle scrittrici contemporanee. Persefone – divinità femminile per eccellenza – rapita dal dio Ade è dea a un tempo del mondo delle ombre e, per i sei mesi restanti dell’anno, di quello luminoso della Terra dove con la Madre Demetra fa rifiorire la natura al suo passaggio. Persefone è uno dei miti fondanti del Mediterraneo e diventa il concept del disco e di un lavoro d’insieme sacro e altamente coinvolgente.
I tanti strumenti a corde della tradizione mediterranea suonati da Saletti (oud, bouzouki, saz, baglama oltre a chitarra elettrica ed electronics), si uniscono ai fiati e tastiere e live electronics di Cinque (clarinetti, sax, live electronics e il canto/cuntu afro/druphad, piano), in un gioco di rimandi a temi tradizionali e improvvisazioni, interagendo con il vocalismo di Urna in un processo di composizione in tempo reale.

Una musica che si potrebbe definire World Music di nuovo conio, ma anche: grande solismo, pluristrumentismo, ritmo della parola, contemporary music, classic camera konzert, poetry. Su tutto vola sublime Urna Chahar Tugchi originaria delle “Steppe di Ordos”, diplomatasi in canto e composizione al Conservatorio di Shanghai, plurivincitrice di numerosi e prestigiosi “award”, considerata (con le sue quattro ottave) una vera e propria star del canto internazionale.
Il concerto è un’anteprima del Festival Roots – le radici del contemporaneo – curato da MRF5 e Zetema progetti – festival diffuso che si terrà a Roma fino al 28 aprile 2024.

 

Steve Hogart – A Naturally Peculiar Evening

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Steve Hogarth, storica voce dei Marillion è tornato a Roma sul palco dell’Auditorium Parco della Musica di Roma per presentare il suo “A Naturally Peculiar Evening“.
Lo spettacolo diviso in due parti ha visto dapprima il cantante inglese nelle vesti di solista, mentre nella seconda parte è stato accompagnato, nell’ormai consolidato connubio, dalla band romana RanestRane. Nel concerto Hogart ha proposto i suoi maggiori successi e quelli della band inglese di cui è il frontman, non sono mancate inoltre le fini interpretazioni di successi di artisti come Leonard Cohen, David Bowie, Simon & Garfunkel ed altri.

Di seguito la nostra galleria fotografica

Las Estrellas – Passione Spagnola

in CULTURA/DANZA/PHOTOGALLERY/TEATRO by

Las Estrellas (le stelle della danza iberica riunite sotto la direzione artistica di Daniele Cipriani) sono finalmente arrivate all’Auditorium Parco della Musica ed è stata una grande festa! Lo zapateado dei tacchi, il fruscio dello strascico delle bata de cola (il vestito delle bailaoras di flamenco), il ticchettio delle nacchere, l’arpeggio delle chitarre e i penetranti canti gitani hanno letteralmente mandato in delirio gli spettatori della Sala Santa Cecilia completamente sold out.

Grandissimi i nomi delle estrellas che si sono esibite: la meravigliosa Ana Morales, l’immensa Belén López (che ha danzato con la sua piccola Sandra) e ancora Patricia Guerrero, Jesús Carmona, José Manuel Benítez, il grandissimo Sergio Bernal ed il Direttore del Ballet Nacional de España, Rubén Olmo.

Nel ricco cast di Las Estrellas anche cantaores e tocaores: i cantanti Jose Luis Medina e Pedro Jiménez González, i musicisti Sergio Gómez “El Colorao”, Carlos Jiménez e Rafael Jiménez “El Chispas”.

PASSIONE SPAGNOLA: Las Estrellas

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Daniele Cipriani Entertainment
presenta
PASSIONE SPAGNOLA
Las Estrellas: bailarines e bailaores, le stelle della danza spagnola a Roma

Ferve l’attesa per Las Estrellas… e già ci sembra di sentire avvicinarsi gli artisti spagnoli che daranno vita a questo appassionante spettacolo: di udire lo zapateado dei loro tacchi, il fruscio dello strascico delle bata de cola (il vestito delle bailaoras di flamenco), il ticchettio delle nacchere, l’arpeggio delle chitarre e i penetranti canti gitane…

Manca poco al 28 e 29 gennaio 2024, date in cui, alle ore 21,00, debutterà all’Auditorium Parco della Musica, Sala Santa Cecilia – Roma, nel quadro della Stagione della Fondazione Musica per Roma, Las Estrellas. Il gala, con la direzione artistica di Daniele Cipriani, vede protagonisti il Ballet Nacional de España, grande compagnia e ambasciatrice della danza spagnola nel mondo, e i maggiori bailarines ( “ballerini”) e bailaores (“danzatori di flamenco”) del momento. Per gli spettatori sarà un tripudio di emozioni e colori, un’irripetibile fiesta, con l’ensemble della compagnia più rappresentativa del paese iberico, una delle patrie della danza mondiale.

Il Direttore del Ballet Nacional de España, Rubén Olmo (danzerà insieme alla sua compagnia), anticipa: “Il Gala Las Estrellas significa far conoscere la danza spagnola in tutte le sue sfaccettature: il flamenco, la danza stilizzata o Escuela Bolera. Poter portare la danza spagnola in tutti i paesi e mostrare loro la nostra ricchezza di discipline e stili è per noi motivo di orgoglio. Vorrei anche sottolineare l’importanza degli ospiti di questo Gala, come Sergio Bernal nella Danza Spagnola e la rappresentazione della vasta gamma del flamenco più attuale con Patricia Guerrero, Jesús Carmona, Belén López (danza con i suoi due piccoli figli, Sandra e Antonio, ndr), o Ana Morales, figure di spicco del flamenco, ognuna con uno stile molto personale. Credo che sarà un gala meraviglioso in cui tutti godremo della danza spagnola.”

Alcune delle stelle citate da Olmo, le estrellas che danno il nome allo spettacolo, saranno una scoperta per il pubblico romano il quale, al contempo, ritroverà il suo beniamino Sergio Bernal, già noto grazie alle sue frequenti apparizioni in Italia, tra cui i gala Les Étoiles di Daniele Cipriani. Si tratta, dunque, delle stelle più rappresentative della danza iberica – molte hanno vinto il prestigioso Premio Nacional de Danza  – in un programma ghiotto ed eccitante: un “menù danzante” in cui, come sottolinea Olmo, verranno “serviti” non solo flamenco, ma anche, poiché la danza spagnola ha molteplici sapori, le prelibate squisitezze della Escuela Bolera e della danza classica spagnola. Bailarines e bailaores, appunto.

 

Nel ricco cast di Las Estrellas anche cantaores e tocaores e dal vivo: i cantanti Jose Luis Medina e Pedro Jiménez González, i musicisti Sergio Gómez “El Colorao”, Carlos Jiménez e Rafael Jiménez “El Chispas”.

Il programma di Las Estrellas riserverà alcune sorprese, come una Farruca, danza di origine galiziana e tradizionalmente maschile, ma in quest’occasione interpretata da Ana Morales, e persino un lavoro di Antonio Ruíz Soler (1921-1996), ballerino sivigliano talmente celebre che veniva conosciuto in tutto il mondo semplicemente come “Antonio”, oppure “Antonio el Bailarin”: si tratta di Puerta de Tierra un duetto di escuela bolera su musica di Isaac Albéniz, che in quest’occasione sarà interpretato da Sergio Bernal.

Il pubblico vedrà un concentrato di quanto di più spettacolare offrano le scene spagnole, da Madrid a Barcellona e Siviglia. Nel mese più freddo dell’anno, Las Estrellas porta in palcoscenico il sole incandescente delle estati andaluse, i suoi forti colori e il profumo delle notti nei giardini moreschi, ispirazione di così tanti artisti famosi. Passi intricati, che ricordano i preziosi ricami sui bolero dei toreador, potenti come i loro gesti fieri e impetuosi. Un gala unico, un’esperienza indimenticabile che si rivolgerà non solo ai sensi ma anche all’anima degli spettatori.

Intorno a Las Estrellas saranno organizzati una serie di eventi complementari, tra cui un incontro con il pubblico e due giornate di masterclass di flamenco, occasione unica e imperdibile, questa, per studiare con Jesús Carmona, Belén López, Ana Morales e Sergio Bernal.

Las Estrellas è una produzione di Daniele Cipriani Entertainment, organismo di produzione riconosciuto dal Ministero della Cultura e  gode del patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia.

OPS! – Respire

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Si è conclusa il 7 gennaio la rassegna di circo contemporaneo OPS! ospitata in Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone. A salire sul palco della sala Petrassi è la Compagnie Circocentrique con lo spettacolo Respire. Umorismo, poesia, emozione, acrobazie circensi, originalità e virtuosismo per uno spettacolo roteante: creato ed interpretato da Alessandro Maida e Maxime Pythoud, Respire è un’avventura circolare, un inno alla gioia di vivere e di essere in tutta semplicità. I due artisti agiscono e interagiscono in rotazioni ipnotizzanti creando un universo intimo e misterioso in perenne vorticare. Le tecniche di roue Cyr, sfera di equilibrio, giocoleria e portes acrobatico si fondono in una delicata sinergia di corpi che respirano insieme sulle note di un pianoforte a coda.

Il motore che muove questo progetto è la stretta correlazione tra un evento, un’emozione e la sua influenza sulla respirazione: i corpi, come delle tele sulle quali dipingere questo trinomio, diventano l’unico campo di gioco possibile. La respirazione è il fil rouge che lega l’artista al pubblico, portando quest’ultimo a vivere le vertigini, i disequilibri e le sospensioni durante le acrobazie sul palco.

OPS! – Circo Suite 24

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L’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone ha dato il via, lo scorso 2 gennaio, alla rassegna di circo contemporaneo OPS!, tre spettacoli diversi per incantare grandi e piccini, con performance di giocoleria, acrobatica, artisti sospesi e gli immancabili clown.

Il primo è stato Circo Suite 24, la summa di tre diverse rappresentazioni che spaziano dall’acrobatica aerea alla giocoleria, dal clown virtuoso alla bicicletta acrobatica. Un’occasione unica per scoprire il circo contemporaneo accompagnati dal fondatore del Circo El Grito Giacomo Costantini.

Sul palco della Sala Petrassi si è esibito il duo BlucinQue con uno show di acrobazia aerea da lasciare senza respiro, a seguire Stefan Sing, considerato uno dei padri fondatori della giocoleria contemporanea che gioca con le sue decine e decine di palline e il Duo Kaos, spericolati e meravigliosi acrobati su bicicletta. Ad allietare il pubblico in sala, fra una performance e l’altra, ci ha pensato egregiamente il pluripremiato clown Andrea Farnetani.

Emanuela Vertolli
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