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#Metoo e #noninmionome, a Barcellona sono fatti per noi solo hashtag

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Mi ha molto colpito la contestazione della Spagna contro la sentenza che “alleggerisce” la pena a un branco di stupratori che nel 2016 violentarono una ragazza a Pamplona. È abuso non stupro ha sentenziato il giudice: 9 anni invece che 20. Gli spagnoli sono inorriditi di fronte alla lieve condanna e si sono ribellati : tutti in strada a urlare “vergogna” per aver violentato questa donna due volte.

Spagna bloccata per tre giorni e allora c’è stata la retromarcia. Addirittura le suore di clausura sono scese in piazza. Il mio primo pensiero è stato perché da noi nessuno lo ha mai fatto? Abbiamo avuto anche qui sentenze vergognose, che gridano vendetta (l’ultima quella per la morte di Marco Vannini) eppure a nessuno viene in mente di scendere in piazza a urlare il proprio sdegno.

Mi è capitato molto spesso di provare a organizzare cortei di protesta, ma dopo l’iniziale entusiasmo “a voce” tranne rarissime occasioni alle manifestazioni venivano in pochi, spesso neanche i diretti interessati. Perché? Perché, semplicemente, noi siamo il popolo di Twitter, di Facebook, dove la rabbia e lo sdegno li gridiamo sul telefonino, seduti comodi comodi sul divano.

A meno che, non vendano Totti o Donnarumma e allora tutti in strada a organizzare la rivoluzione…povera Italia! Gli spagnoli ci hanno dato un grande schiaffo morale: i vari #metoo e #noninmionome per loro sono fatti, per noi solo hashtag. C’è molto da riflettere se vogliamo cambiare le cose

Fabrizio Santori

Responsabile del Movimento Difendiamo l’Italia

Roma, emergenza rifiuti, i cittadini attendono una soluzione

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La capitale ormai rasenta la situazione napoletana del 2013, cassonetti maleodoranti strabordanti quando non sono rovistati da terzi.

La situazione è la stessa i tutti i municipi e peggiorerà nel periodo estivo con il calore che renderà insopportabile l’odore dei rifiuti.

Non solo i cassonetti sono in questa situazione ma tutto il sistema compresi i cestini quando non si tratta di vere e proprie discariche nelle vie più nascoste dei tratti non urbanizzati o adiacenti al raccordo, questo a dire il vero anche per la grande inciviltà di chi non vuole rispettare le leggi del vivere comune romani e non.

Mentre il servizio è a dir poco peggiorato la tariffa per i cittadini invece è molto alta, una TARI che teme pochi confronti.

Tanti proclami della giunta che come i suoi predecessori alla chiusura di Malagrotta e alla causa verso Manlio Cerroni non hanno saputo dare una risposta efficace che potesse risolvere il problema.

Incredibile ancora di più che l’assessore all’ambiente del comune di Roma non dia nessuna comunicazione in merito come testimonia il consigliere Figliomeni in una nota per la stampa.

“dopo i bei proclami che ogni tanto siamo costretti a sentire per bocca dell’Assessore all’Ambiente di Roma Capitale, che tutto è sotto controllo e che non ci sono emergenze per la città, la notizia che l’azienda municipalizzata Ama investa soldi per rifarsi il sito lascia senza parole. – ha dichiarato Figliomeni – Proprio per questo abbiamo effettuato un accesso agli atti per conoscere i costi di questa nuova genialità grillina. Invece di impegnarsi a ripulire le strade di una città che più che Capitale europea sembra una città del terzo mondo, sentivamo proprio la necessità e l’urgenza di avere un nuovo sito? ”

Roma accoglie ogni anno milioni di turisti che però ormai diano davanti a se lo spettacolo di una città decadente con servizi sempre minori, prati non curati se non incolta boscaglia, strade impercorribili e l’indecenza di montagne di rifiuti litigati tra ratti e gabbiani.

Roma, VIII municipio tra degrado e incuria si avvia al voto

in CRONACA/POLITICA by

Una tragedia nel parco delle tre fontane mette in luce i mille angoli bui di questo territorio che non è riuscito a risollevarsi neanche con la tanto agognata cura del rinnovamento che ha portato però solo il commissariamento.

Le strade del quartiere sono spesso in condizioni pietose e la cura dell’immondizia sembra essere in esclusiva di persone che continuamente rovistano nei cassonetti per recuperare il recuperabile.

Le carcasse delle auto incendiate la scorsa estate sono ancora in bella mostra sui bordi sei marciapiedi a piazza ardigo e su via Spedalieri a memoria dei roghi appiccati alle auto che hanno provocato il danneggiamento delle auto di privati e la distruzione dei “magazzini mobili” dei rovistatori locai.

In questo contesto di degrado urbano e di insediamenti abusivi dove come in tante situazioni simili vige la sola legge del più forte che generano caso di violenza più o meno evidenti fino ad arrivare alle tragedie come quella della quarantanovenne uccida bruciata nel parco nella notte del 20 aprile.

Il nuovo consiglio municipale che uscirà dalle urne il prossimo giugno dovrà immediatamente dimostrare la capacità di avviare un processo di rinnovamento efficace a favore dei cittadini.

Rinnovamento che viene richiesto dalle tante associazioni del territorio, dagli esercenti e da tutti gli abitanti.

Strade sicure, 7.000 i militari impegnati sul territorio nazionale

in CRONACA by

 

Roma, 01 aprile 2018. Anche durante le festività Pasquali gli uomini e le donne dell’Esercito sono a lavoro su tutto il territorio italiano nelle piazze delle maggiori città italiane. In 7mila sono impegnati costantemente all’interno dei confini nazionali nel presidiare il territorio e le principale aree metropolitane con l’operazione “Strade Sicure”, in concorso alle forze dell’ordine; circa 4mila sono schierati all’estero, nell’ambito di missioni internazionali a guida NATO, ONU o Unione europea, con compiti di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione delle aree più martoriate del mondo, sino all’addestramento delle forze di sicurezza locali, vale a dire quella gamma di attività nota come Security Force Assistance (SFA).

L’Esercito, con 4000 soldati, continua anche in questi giorni il suo impegno in 15 Paesi esteri, per contribuire alla sicurezza. Fuori dai confini nazionali, sono il Libano, l’Afghanistan e l’Iraq, i teatri operativi dove è più consistente la presenza dei militari italiani, ma non meno importante è la presenza in Somalia e Mali, dove i nostri soldati addestrano le forze di sicurezza locali, e il Kosovo dove, peraltro, l’Italia dal 2013 detiene la leadership della missione Nato-Kfor.

Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina, incontrando oggi gli uomini e le donne che concorrono a garantire la sicurezza a Venezia, nell’ambito dell’Operazione “Strade Sicure”, ha voluto esprimere gratitudine a tutto personale dell’Esercito: “il vostro continuo impegno e la vostra presenza nei punti sensibili del territorio nazionale contribuiscono a rafforzare la sicurezza per tutti i nostri concittadini. Per questo, ringrazio voi e le vostre famiglie per l’insostituibile sostegno morale e materiale che dimostrano condividendo le scelte, talvolta impegnative e difficili, oggi più che in altri giorni dovendo rinunciare a trascorrere la Pasqua con i propri congiunti”.

Dal 1° gennaio 2018 a oggi, l’Esercito ha consentito l’identificazione di circa 57.000 persone, 170 delle quali poste in stato di fermo, oltre 200 denunciate, 13.840 veicoli controllati, con 14 sequestri di armi e 152 di veicoli. Cospicuo il sequestro di sostanze stupefacenti e oggetti contraffatti. Un impegno dinamico e a 360 gradi quello dell’Esercito, che evidenzia una spiccata valenza duale, nell’ottica di dotare lo Strumento Militare Terrestre sia di avanzate capacità di combattimento delle unità sul terreno, sia di poter intervenire tempestivamente, in Patria o all’estero, in situazioni di emergenza o di pubblica utilità: tra queste, solo lo scorso anno, circa 3000 bonifiche di ordigni esplosivi e residuati bellici e 14 campagne antincendio effettuate con velivoli dell’Aviazione dell’Esercito.

Guidonia, ancora un morto su via Marco Simone

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Nella serata del 1 di aprile ancora una volta un incidente mortale sulla strada che collega la Nomentana al Tiburtina.

La strada comunale senza marciapiedi e con scarsa illuminazione è stata lo scenario dell’ennesimo incidente, il frontale poco distante dalla rotatoria della Palombarese tra una pegeout 208 e una Ford Kouga ha provocato una vittima, una signora di novant’anni, e due feriti.

La strada è famosa da qualche mese perché sarà l’unica strada di collegamento per il grande evento Rainer Cup nel 2022 e nei prossimi anni delle gare di qualificazione internazionali.

Nonostante questo impegno la viabilità della zona versa in condizioni pietose con un restringimento dovuto ad un ponticello che crea disagio alle auto in percorrenza contemporanea, senza marciapiedi e autobus pubblici in ogni stagione è pericolosamente percorsa da pedoni che rischiano di essere investiti.

Nessun impegno e stato reso pubblico dall’amministrazione comunale e in attesa a di capire cosa succederà in futuro molto abitanti del quartiere marco Simone sono isolati e senza mezzi pubblici.

Roma, Amnesty International incontra il capo della polizia

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Una delegazione di Amnesty International guidata dal suo direttore generale Gianni Rufini ha incontrato, nel pomeriggio dell’8 marzo, il capo della Polizia, prefetto Franco Gabrielli. Nel colloquio, richiesto dall’organizzazione per i diritti umani, Rufini ha sottolineato che Amnesty International è contraria a ogni forma di violenza, inclusa quella nei confronti di agenti di polizia che non di rado si trovano a prendere decisioni e ad agire in condizioni difficili e tese, nonché a reagire ad azioni violente.

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