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EMSA/ Da Lisbona sorveglianza h24 sui mari europei

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Ogni giorno nella sala di monitoraggio dell’EMSA, al Cais do Sodré a Lisbona, arrivano in media – da varie fonti (satelliti, trasponder, droni, ecc.) – 17 milioni di messaggi che informano sui navigli che circolano nei mari europei. Il 5 settembre ne sono arrivati addirittura 21 milioni che riguardavano 95.719 navigli di varia stazza. La media giornaliera è di 82.343 imbarcazioni: quasi tutte hanno un nome, un proprietario e una provenienza.

“Quelle che non riusciamo a identificare sono quelle che NON vogliono farsi trovare. Probabilmente contrabbandieri di merci o di uomini”, ci dicono gli addetti al sistema di sorveglianza Copernicus. E’ il 17 settembre, primo giorno della Portugal Shipping Week, una settimana di convegni, visite, incontri, workshop, seminari dedicati alla navigazione.

Radina Russeva e Andrea Tassoni

Una delle prima visite della settimana aperte al pubblico (si replica il 19) è proprio quella all’EMSA, l’Agenzia europea per la sicurezza (sia safety che security) che ha da poco una nuova e bella sede proprio in riva al Tejo, nel centro di Lisbona.  Ci accolgono Andrea Tassoni, capo dell’Executive Office e Radina Russova, responsabile della Comunicazione che ci fornisce anche ampia documentazione. “Vi offro qualche dato – ci dice Tassoni – per capire l’importanza dei traffici marittimi in Europa: il 90% degli oggetti che maneggiamo qui in Europa sono arrivati per nave; per nave si svolge il 40% del commercio intracomunitario; ogni anno nei porti europei transitano 400 milioni di passeggeri”.

All’EMSA lavorano poco meno di 300 persone, di 24 nazionalità. L’Italia è il terzo paese più rappresentato, dopo Portogallo e Spagna. Il bilancio annuale è di 80 milioni di euro: ben spesi, a quanto pare, in quanto l’Agenzia offre importantissimi servizi di monitoraggio e allerta ai 28 paesi membri (Gran Bretagna inclusa, per ora). L’EMSA dispone di 13 navi anti-inquinamento in vari porti europei nel Mediterraneo, nel Baltico e sull’oceano Atlantico.  Dispone anche di una flotta di droni, con vari scopi di sorveglianza: alcuni sono “sniffatori” e sono in grado di rilevare lo scarico di carburanti ed inquinanti in mare, anche di notte.

Che cosa fa l’EMSA

L’Agenzia europea per la sicurezza marittima (EMSA) fornisce  consulenza tecnica e assistenza operativa per migliorare la protezione dei marila preparazione e l’intervento in caso di inquinamento e la sicurezza marittima.

La maggior parte dei compiti dell’agenzia sono di tipo preventivo, come il monitoraggio dell’applicazione delle leggi e la valutazione della loro efficacia globale, ma alcuni sono reattivi, quali fornire ai paesi dell’UE le navi per il recupero degli idrocarburi in caso di gravi fuoriuscite di petrolio in mare e rilevare l’inquinamento marino mediante la sorveglianza via satellite.

L’EMSA fornisce ai governi e alle autorità informazioni dettagliate e affidabili su quanto accade in mare, in tempo reale, per aiutarli ad attuare efficacemente le politiche marittime. Inoltre, offre servizi marittimi che rispondono alle esigenze in evoluzione dei diversi utenti del settore in tutta Europa:

Una strategia riesaminata ogni 5 anni

Ogni cinque anni l’agenzia riesamina la strategia adottata e gli obiettivi stabiliti. Dopo ampie consultazioni con il consiglio di amministrazione (vi son rappresentati tutti i 28 paesi aderenti) e le istituzioni dell’UE, l’EMSA redige un programma di lavoro pluriennale. Successivamente elabora un programma di lavoro annuale dettagliato.

L’agenzia collabora a stretto contatto con altre agenzie dell’UE e con organizzazioni istituzionali, quali: l’Agenzia europea di controllo della pesca (EFCA) l’Agenzia spaziale europea, Frontex, il Centro di analisi e operazioni contro il narcotraffico marittimo, EU Navfor.

Chi ne beneficia

I principali gruppi interessati sono: le istituzioni dell’UE, le amministrazioni marittime nazionali dell’UE, le amministrazioni marittime degli Stati costieri dell’EFTA.

A livello internazionale, nel quadro della politica europea di vicinato. l’EMSA sostiene: l’Organizzazione marittima internazionale e i paesi rivieraschi del Mar Mediterraneo, del Mar Nero e del Mar Caspio.

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