Il magazine della tua Città

Tag archive

Lucio Corsi

Lucio Corsi: la realtà di chi sa ancora sognare

in CULTURA/MUSICA/PHOTOGALLERY by
LUCIO CORS ORION 26 GEN 24

Lucio Corsi si è affermato sulla scena del nuovo cantautorato per il suo stile originale che mescola rock d’autore a sonorità folk, ricamando canzoni surreali che lo rendono altamente riconoscibile nel panorama musicale attuale. E’ infatti un autore e un musicista dalla poetica unica, che porta omaggio in modo riconoscibile alla musica che lo ha influenzato e che gli si è cucita addosso come gli abiti di scena.

Apprezzato dal grande pubblico dopo l’esordio nel 2015 con il disco “Altalena Boy / Vetulonia Dakar” e l’uscita nel 2017 di “Bestiario Musicale”, è nel 2020 con “Cosa faremo da grandi?” – prodotto da Francesco Bianconi e Antonio Cupertino per la Sugar Music – che il cantautore viene consacrato tra le più interessanti personalità musicali della sua generazione, nonché pioniere del genere ‘cantautorato glam’.

Ogni suo concerto è un incanto e ne abbiamo avuto la conferma anche questa sera all’Orion. Una scaletta consacrata prevalentemente all’ultimo album “La gente che Sogna”, che ha incluso anche i brani più significativi delle opere precedenti. Un attacco potente e rock, con le magnifiche chitarre di Freccia Bianca, per poi perdersi nella poesia di Amico Vola Via e La gente che sogna. Il brano che dà il titolo all’album e che ottimamente riassume l’arte di Lucio Corsi, eterno bambino, Pierrot stralunato, folletto Glam, che dal suo canale radio spaziale illumina il mondo della sua visione pura e incantata. In un’epoca in cui la moda e il consenso volgono lo sguardo altrove, le canzoni di Corsi sono un tuffo nella bellezza più vera.

Se la sua unicità è evidente, altrettanto lo sono le sue influenze, che questa sera ha omaggiato con “20th Centur Boy” e un accenno di “Cosmic Dancer” dei T-Rex e un vero e proprio tributo a Ivan Graziani con “Dottor Jekyll e Mr Hyde”, la splendida “Scappo di Casa” e “Monna Lisa”. Un menestrello arrivato dritto dal futuro sulla sua navicella popolata di poesia e animali incantati, ci riporta al passato di cui abbiamo bisogno. E ci si scalda il cuore a vedere il giovane pubblico intonare canzoni di generazioni a cui non appartengono, regalate al loro sguardo curioso da artisti che ne trasmettono l’eredità.

Eravamo già rimasti stregati da Lucio Corsi e la sua ottima squadra di musicisti allo Spring Attitude (vedi articolo QUI), questo ennesimo viaggio sul suo pianeta ci ricorda perché amiamo tanto la musica e ci invita a guardare il mondo e la vita coi suoi occhi, rendendo tutto, di colpo, migliore.

 

SPRING ATTITUDE FESTIVAL 2023

in CULTURA/MUSICA/PHOTOGALLERY by

Si è appena conclusa a Roma la 12esima edizione dello Spring Attitude festival, uno dei più interessanti festival italiani di musica elettronica e contemporanea, che si è svolto il 23 e 24 settembre negli Studi di  Cinecittà, in un’area di oltre 10mila metri quadri. Perfettamente organizzata, con due palchi uno di fianco all’altro, con un’ampia zona per il pubblico, delineata dai food trucks e i punti ristoro. Totalmente privo di cash, il pubblico è stato fornito di speciali braccialetti ricaricabili con cui acquistare viveri e merchandising. Anche quest’anno la manifestazione si è confermata estremamente attenta alle nuove tendenze musicali, presentando una line up di tutto rispetto e molto varia per generi e provenienza. Se la techno e l’elettronica la fanno nettamente da padroni, non mancano il rock, l’it-pop, l’hip hop e un tocco di  avanguardia e sperimentazione.

 

DAY ONE

 

Sperimentali e ipnotici, infatti, sono i ritmi degli ARCHIVI FUTURI, nascosti dalle maschere in questa giornata ancora decisamente estiva, facendoci capire al primo assaggio i colori di questa edizione del festival.

Pop maliconica e dal sapore vagamente electro invece per VALENTINO, con la sua esibizione frenetica e vincente.

Si passa subito all’indie intimista di MARCO FRACASIA voce struggente e chitarra, cresciuto sicuramente a pane e Calcutta, ma con un’identità che potrebbe ritagliarsi uno spazio più personale grazie al brano appena uscito “mamma e papà”.

Pop decisamente oscura per IBISCO, attuale nel suo gusto retrò che ci fa sentire un po’ a Bologna e un po’ nella Berlino di Bowie o la Manchester dei Joy Division.

Cambio palco per l’interessante progetto di MARIA CHIARA ARGIRO’, tra sonorità Jazz e elettronica, prima esibizione al femminile per questo evento che è perfettamente equilibrato anche dal punto di vista delle quote rosa. La compositrice e produttrice romana espatriata a Londra, strega il pubblico con le sue atmosfere jazz contemporanee che si tingono qua e là di melodie che rimandano al mondo dell’alternative e del trip-hop.

Ritmo, allegria, tanti colori e sonorità etniche per i PARBLEU, progetto di Andres Balbucea e Andrea de Fazio – già batterista nella super band dei Nu Genea. Un originale groove che abbina ingredienti insoliti come cumbia, ritmi afrocaraibici e psichedelici, e stile retrò di stampo francese e mediterraneo.

Lasciano il posto al muro di suoni e di pura emozione dei BUD SPENCER BLUES EXPLOSION, con un Adriano Viterbini in splendida forma. Energia pura che usa la musica come linguaggio universale per tradurre le emozioni nel modo più immediato e viscerale possibile.

Viterbini passa il testimone agli headliner VERDENA, che ci regalano un grande concerto. Splendida esibizione per il gruppo tornato alla ribalta e che ha recentemente fatto breccia anche nel cuore di un pubblico giovanissimo. Sono accorsi a centinaia, infatti, ad aspettare pazientemente in prima fila tutto il giorno per vedere i loro beniamini. Ragazzi e adulti (anche qualche bambino) che cantano con tutto il fiato che hanno in gola insieme agli unici superstiti del Grunge made in Italy.

Dopo una piccola pausa si passa alla parte più clubbing dell’evento, con i DJ francesi ACID ARAB e i loro ritmi dalle influenze mediterranee.

Restiamo in Francia con la DJ di punta Chloe Caillet, un tocco di freschezza e di classe nel mondo della dancefloor. Line-up tutta al femminile per questa chiusura di serata,Chloe lascia il posto infatti all’attesissima PEGGY GOU, regina indiscussa del deejaying più orecchiabile. La folla variopinta e cosparsa di paillettes decisamente apprezza.

 

DAY TWO

 

Apre GIIN, chioma bionda al vento e chitarra nera, un’estetica da fumetto grunge e melodie accattivanti, per una piccola manciata di brani di introduzione alla giornata.

Lascia il palco alla collega ANNA CAROL che ci travolge con la sua infinita grazia. Mi sale sulla pelle quella scintilla di quando gli occhi e le orecchie si posano su un talento vero. Pop elegante e testi ironici, in un futuro giusto meriterebbe un posto da headliner. Me ne vado all’altro palco canticchiando “Colla”.

E lì è invece la furia sperimental hip hop degli ormai già consolidati STUDIO MURENA ad accendere il pubblico che piano piano inizia a riempire l’arena.

Dall’altra parte un astro nascente, la giovanissima rapper svizzera ELEA, cresciuta a musica classica e Gemitaiz, ancora un filo acerba per spiccare il volo, ma promette bene.

E’ la volta di BLUEM sul palco S/A, che ci trascina nel suo universo senza tempo e in luoghi indefiniti di cui la sua musica fa da perfetta colonna sonora.

Ben lontani dalle tinte impalpabili della giovane cantautrice e produttrice, sul palco Molinari arrivano i FUERA. Non è compito facile descriverli, rap/techno in versione acida e irriverente, portano decisamente un colore nuovo a questa giornata e sapranno far parlare di sé. Da riascoltare prima di emettere sentenza.

E mentre tutto in loro strilla, sul palco gemello appare LUCIO CORSI, elfo venuto da un’altra epoca a portarci le sue fiabe piene di magica purezza, in ali di farfalla da folletto glam. Quando canta, il mondo si ferma per incanto e ci si perde in un bosco fatato popolato dai personaggi dei suoi brani. Artista unico e tra i più interessanti di questi ultimi anni, attendo con ansia un’esibizione con la scaletta completa. Sale sul palco a fianco TUTTI FENOMENI, giovane artista romano con un grande e affezionato seguito, erede di quella scia di autori cresciuti ascoltando i Cani e Vasco Brondi.

Passiamo alla fase DJ set, con il solitario artista tedesco CHRISTIAN LÖFFLER, che con la sua musica ambient crea atmosfere organiche e introspettive.  Si cambia registro con l’arrivo degli attesissimi MODERAT, e le loro sonorità elettroniche. Un muro di fumi e luci da cui si distaccano in silhouette le note vibranti e struggenti di questa formazione totalmente digitale. Capaci di dare un’anima ai suoni più freddi che la tecnologia possa produrre, il festival è all’apice della sua internazionalità. Basta perdere un attimo di vista i contorni di Cinecittà per sentirsi altrove.

Tutta italiana, anzi decisamente made in Napoli è la collega MEG che infiamma la platea con la sua voce inimitabile e la simpatia coinvolgente. Balzata alla ribalta grazie alle collaborazioni con i 99 Posse e gli Almamegretta, si è consolidata con una lunga carriera solista ed è recentemente tornata in auge con la pubblicazione del suo ultimo splendido album Vesuvia. Come i Verdena la sera precedente, fa parte di quella schiera ristretta di artisti che riescono ad attraversare le generazioni.

Sono ormai le 1:00 e si chiude questo weekend tutto in musica con il live set del duo austriaco HVOB (her Voice Over Boys), con la loro dance elettronica sobria e accattivante che delizia il popolo danzante di questo grande evento musicale.

 

Lucio Corsi per “La gente che sogna”

in CULTURA/MUSICA/PHOTOGALLERY by


Una coinvolgente serata di bella musica al Monk di Roma, grazie al cantautore toscano Lucio Corsi.
Un live in cui la voce di questo giovane artista ha offerto al suo pubblico i suoi brani con la grande passione ed il grande amore per la musica che lo contraddistingue.

Insieme a Lucio sul palco i sei componenti della band (Marco Ronconi – batteria, Giulio Grillo – tastiere/organo elettrico, Tommaso Cardelli – basso, Iacopo Nieri – pianoforte, Gabriele Bernabò – chitarre e synth, Filippo Scandroglio – chitarra elettrica e slide guitar).

Tra i brani della serata non potevano mancare, oltre a brani che lo hanno fatto conoscere, alcuni pezzi del suo ultimo album dal titolo “La gente sogna”, che ci riporta in una dimensione più umana invitandoci a tornare a sognare.

La scaletta del concerto
1.Freccia Bianca
2. La bocca della verità
3. Amico vola via
4. Danza Classica
5. La gente che sogna
6. Un altro mondo
7. Trieste
8. Bigbuca
9. Astronave
10. Radio mayday
11. Orme
12. La ragazza trasparente
13. Il lupo
14. Magia Nera
15. 20th century boy
16. Children of the revolution 
17. Glam Party
18. Ho un anno di più
19. Cosa faremo da grandi
20. Altalena boy

La galleria delle immagini



Roberto Bettacchi
0 £0.00
Go to Top
× How can I help you?