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Giulio Paravani

La canzone che ti devo, Flo al Teatro Palladium.

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Fra musica e parole prosegue al Teatro Palladium dell’Università Roma Tre l’avventura letterario-musicale de “Le parole non bastano”, la serie di spettacoli a cura di Luca Aversano e Mariolina Venezia, che porta sul palco grandi autori e musicisti con l’obiettivo di far dialogare le loro arti.

Dopo Gennaro della Volpe – in arte Raiz – e Giancarlo De Cataldo, sarà protagonista il 9 febbraio la cantante partenopea FLO, con La canzone che ti devo. Quello di FLO è uno spettacolo musicale e teatrale, non un reading: lei è la voce cantante e recitante, accompagnata alla chitarra da Cristiano Califano. Non ci sono moderatori, la sua è una rappresentazione.

FLO accompagna il pubblico per circa un’ora e mezza in un piccolo viaggio di formazione, che partendo dalla Napoli di Maradona e del contrabbando, arriva alla Biennale, a Parigi, a Città del Messico. Dieci capitoli per dieci incontri straordinari e inattesi, che hanno cambiato la vita della nostra coraggiosa protagonista: quello con Maddalena, prostituta transessuale del Salon Corona, quello con De André, quello con nonna Antonietta che toglieva il malocchio e vietava la musica in casa, quello con l’amore, che nasce e che finisce. Una galleria di personaggi e situazioni raccontati con le canzoni che essi stessi hanno ispirato e con le parole dell’omonimo romanzo pubblicato da Marotta e Cafiero editore.

Un racconto intimo e delicato, vivo e sonoro, impresso in questo ritratto di famiglia buffo e nostalgico. Una voce cantante e temeraria che orchestra un rituale collettivo e arriva come una spina nel fianco della nostra memoria e dei nostri sentimenti.

 

Grazie a  Hf4 (Marta Volterra e Valentina Pettinelli) per la possibilità di fotografarla.

Fotografie a cura di Giulio Paravani.

 

 

Tiago Nacarato, una ventata di Portogallo a Roma

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Ritorna a Roma Tiago Nacarato stavolta per aprire una serie di date di un brevissimo tour che poi riprenderà in estate.

Dopo l’esperienza ad ottobre in Officina Pasolini infatti ieri sera nella sala Borgna dell’Auditorium Parco della Musica il nuovo talento portoghese ha portato la sua musica, tra cultura lusitana e influenze brasiliane, all’attenzione di una sala estremamente attenta.

Conosciuto ai più per aver ripreso una canzone di Vinícius de Moraes e Toquinho prima e per un duetto con un’altra star portoghese, Salvador Sobral, ha presentato il nuovo lavoro, Peito Aberto che, come da lui dichiarato  “E’ più sperimentale Un disco di transizione, che si discosta un po’ dal mio modo di scrivere le canzoni. Ho provato sicuramente a cercare un nuovo suono. È stato scritto durante la pandemia, quindi per me è un album di cambiamento. Sicuramente segna la fine di una fase in cui ero più ossessionato dai problemi del mondo, e dai miei personali, e inizia una nuova fase, più speranzosa e con il cuore aperto a tutto quello che verrà.  Quello che mi interessa nella musica è l’elemento sorpresa, non amo dare etichette al mio lavoro. A me piace provare le cose. Mi sento un cantautore sperimentatore, di origine brasiliana, ma molto legato alle mie radici portoghesi e mi piace mescolare queste culture. Mi rendo conto che questo può rendere difficile il lavoro di chi ama catalogare, del mercato per esempio, che preferisce etichettare le cose“.

Ospiti della serata l’amica Tosca e Joe Barbieri.

I nostri ringraziamenti a Vertigo Music e l’ufficio stampa Antonella Mucciaccio.

Le fotografie sono di Giulio Paravani.

L’Imperatrice – La storia di Niki de Saint Phalle

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Niki de Saint Phalle è stata una artista francese che nel nostro paese è ricordata principalmente per la realizzazione del Giardino dei Tarocchi, parco di sculture che rivelano la magia e l’inconscio della creatrice stessa.

La vita dell’artista ieri sera è stata portata all’attenzione del pubblico in una messa in scena all’interno dell’ Auditorium di Mecenate, ninfeo romano decisamente sconosciuto ai più, una sala seminterrata decorata da importanti affreschi situata nel quartiere Esquilino.

L’Imperatrice – Auditorium Mecenate

A realizzare L’Imperatrice, opera di Roberta Calandra con la regia di Mariano Lamberti, è Caterina Gramaglia nelle vesti di Niki de Saint Phalle, con la preziosa presenza di Juan Diego Puerta Lopez per la voce dei Tarocchi e in sinergia con  Andrée Ruth Shammah.

Un ringraziamento particolare ad Elisa Fantinel.

NAIP al Monk per “Dovrei dire la mia in tour”

in CRONACA/MUSICA/PHOTOGALLERY by

Nessun Artista In Particolare. Basterebbe già il nome per incuriosire le persone ad assistere ad un concerto.

E infatti la gente al concerto di Roma, al Monk ci è andata, cosi come già per Torino e Milano, e immaginiamo ci saranno a riempire anche le sale delle altre due date rimanenti, Livorno e Bologna.

Naip, al secolo Michelangelo Mercuri, chitarra, synth e voce, è l’esempio di vivere la musica a tutto tondo.

Ospite sul palco Maccio Capatonda e Francesco Centorame.

La presentazione del libro “100 anni con Jacovitti”

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A cento anni dalla nascita, il MAXXI festeggia Jacovitti, cartoonist geniale.

Il 9 marzo 2023, ore 18.00 si è tenuta la presentazione del libro 100 ANNI CON JACOVITTI di Stefano Milioni e Edgardo Colabelli.

Sono intervenuti con gli autori il cantautore Simone Cristicchi, il fumettista Luca Salvagno.

Roma,  febbraio 2023. Il 9 marzo del 1923 nasceva a Termoli Benito Jacovitti

A cento anni dalla nascita il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo festeggia il celebre e geniale fumettista con la presentazione del libro 100 ANNI CON JACOVITTI, giovedì 9 marzo alle 18.00 (Sala Carlo Scarpa, ingresso libero fino a esaurimento posti).

Introdotti da Alessando Giuli, Presidente Fondazione MAXXI, intervengono gli autori del volume Stefano Milioni, giornalista e scrittore, e Edgardo Colabelli, fondatore dello Jacovitti Club e della Casa Museo Benito Jacovitti; il fumettista Luca Salvagno, suo “erede artistico” e Simone Cristicchi, cantautore appassionato di fumetto e suo ex allievo.

Era poco più di un bambino quando iniziò a incantare adulti e compagni di scuola con i suoi disegni e i suoi personaggi. Li faceva dove poteva, con i pochi mezzi a disposizione, anche per le strade del suo paese. Lo chiamarono in seguito per farli su riviste per ragazzi come “Il Vittorioso”, in un’Italia che stava per finire nella morsa della guerra. Da lì in poi non smise più: arrivarono illustrazioni per libri, collaborazioni con altre riviste e proposte da importanti giornali. 
Jacovitti mise a punto nel tempo uno stile surreale, pieno di elementi comici che, come scrive Vincenzo Mollica nella prefazione del libro, si trasformano in poesia.  E inventò un linguaggio, creando personaggi come Pippo Pertica & Palla, Cip l’Arcipoliziotto, la signora Carlomagno, Zorry Kid e, naturalmente, il celeberrimo Cocco Bil. Personaggi tutti che sono entrati nella storia del fumetto e nell’immaginario collettivo di tutti noi..

Jacovitti  ha attraversato, con lo sguardo libero del vero artista, il ventennio fascista, la guerra e il dopoguerra, la difficile fase della ricostruzione, la ripresa e il boom economico, il serratissimo confronto politico nel nostro paese negli anni ’70, gli anni di piombo e quelli che avrebbero portato a Tangentopoli e alla fine della Prima Repubblica.


100 ANNI CON JACOVITTI, pubblicato da Balloon’s Art, è un libro che, in occasione del centenario della nascita del grande fumettista scomparso nel 1997, ripercorre la sua vita e la sua carriera, offrendone un ritratto intenso, impreziosito da una rara e inedita documentazione fotografica e dalla prefazione di Vincenzo Mollica.

L’omaggio del MAXXI a questo disegnatore e autore geniale culminerà il prossimo autunno, quando Jacovitti e i suoi personaggi saranno protagonisti al museo di una mostra antologica che ripercorre gli oltre 50 anni di attività artistica, con centinaia di tavole originali,storie e disegni.

La mostra si inserisce in quel filone di ricerca dedicato al fumetto come espressione artistica contemporanea, avviato nel 2018 con la “personale” di Zerocalcare e, nel 2019, quella di Altan.

In occasione del centenario, verrà  inoltre stampato da Poste Italiane un francobollo commemorativo in uscita l’11 marzo.

Evento in collaborazione con Ballon’s Art, Con il sostegno di BPER Banca.

(Testo estratto dal comunicato stampa del Maxxi)

Dystopia di Poyo Rojo al Teatro Palladium

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Al Teatro Palladium la prima romana di Dystopia, nuova creazione di Poyo Rojo che ci trascinerà in un mondo dolciastro e ansiogeno alla Truman Show.

Uno spettacolo che è stato immaginato lungo le strade, negli aeroporti, nelle stazioni, nelle camere d’albergo e che, come la precedente produzione, tiene insieme danza, teatro fisico, musica, teatro d’oggetti, arte visiva in una totale libertà formale, estetica e politica.

Due giornalisti di un programma di informazione televisivo, brillanti e amichevoli, parlano di un mondo fantastico, privo di conflitti e opposizioni, un mondo asettico, nel quale ogni tentativo di pensare viene neutralizzato da un generale consenso ovattato. Una realtà̀ “perfetta”, ma incompleta, tanto da divenire spaventosa. In Dystopia tutti disprezzano la proprietà privata, ma lavorano segretamente per conservarla.

Tutti odiano i soldi ma, una volta ottenuti, nessuno li regala. Tutti detestano la religione ma abbracciano i propri dogmi inventati giorno dopo giorno. Tutti ignorano la politica ma non fanno altro che votare per gli stessi leader che si alternano al potere. Un luogo in cui l’intolleranza non è ammessa, tranne l’intolleranza agli intolleranti. E dal centro di questo luogo terrificante, un’invisibile torre d’avorio “protegge” tutta la sua popolazione.

(estratto dal comunicato stampa di GDG Press)

“Amleto take away”, la compagnia Berardi Casolari al Teatro Palladium

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Amleto take away, un Amleto antieroe, vittima di una società che ci vuole sempre prestanti, è lo spettacolo in scena al Teatro Palladium della Compagnia Berardi Casolari valso a Gianfranco Berardi il Premio Ubu 2018 come miglior attore e performer.

Mescola le vicende dell’Amleto shakespeariano alle vicende biografiche e alla storia dell’attore Gianfranco Berardi, diventato cieco all’età di 18 anni.

Presenta un affondo sulla superficialità a cui la società sta andando incontro, aiutata in questo da strumenti “social” ma poco sociali, che mettono al primo posto l’apparenza. Il protagonista shakespeariano, simbolo da sempre del dubbio, è qui emblema dell’insicurezza: un antieroe vittima di una società che ci vuole sempre prestanti. 


Lo spettacolo è stato audiodescritto dal vivo per persone con disabilità visiva.


Grazie a un innovativo sistema realizzato dalla Compagnia Berardi Casolari in collaborazione con la Civica Scuola Interpreti e traduttori Altiero Spinelli e l’App Converso® di Donato Velardi, per usufruire del servizio ogni persona interessata, con sé il proprio smartphone e le proprie cuffiette personali collegandosi durante lo spettacolo al sito www.ekphrasys.live ha avuto la possibilità di ascoltare l’audiodescrizione.

(tratto dal comunicato dell’ufficio stampa di Fiorenza Gherardi De Candei).

“Un uomo solo. Parole e musica intorno alle ultime ore di Luigi Tenco“.

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Al Teatro Palladium è andato in scena ieri sera il primo appuntamento della rassegna “Le parole non bastano. Libri in dialogo con la musica“.

Sul palco Ilaria Pilar Patassini e Antonio Iovane, accompagnati dal chitarrista Antonio Ragosta, hanno raccontato con musica e parole la storia di Luigi Tenco, l’amore per Dalida e la tragica fine dell’artista al festival di Sanremo nel 1967.

Il reading tratto dal libro edito da Mondadori, “Un uomo solo. Parole e musica intorno alle ultime ore di Luigi Tenco“, ha emozionato il pubblico presente tanto quanto le canzoni ascoltate, da “Ciao amore ciao” a “Mi sono innamorato di te” per citarne alcune.

Un ringraziamento a Fiorenza Gherardi De Candei e Fotografi Jazz Roma.

“Risotto – The Show” al Teatro Villa Lazzaroni

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Le tappe di un’amicizia, nata sui banchi del liceo, e che dura da più di mezzo secolo, vengono ripercorse durante il tempo reale di preparazione di un risotto. Rievocando un passato remoto e prossimo si discorre di barbieri e di dentisti, di matrimoni e di separazioni, di politica e di sedute dallo psicoanalista: cronache minime di fatti e di ideologie. E intanto il risotto cuoce e un pò alla volta diventa simbolo di un rapporto di identificazione. Miscelata ai ricordi la descrizione, in diretta, dell’arte di cucinare il risotto, che ogni sera si aggiorna… con ingredienti diversi. Alla fine un colpo di scena, un rifiuto, una separazione… e il risotto resta, nella sua realtà di piatto squisito, a disposizione del pubblico, per un piacevole assaggio. (estratto dal comunicato del teatro).

A Villa Lazzaroni in scena “Risotto – The Show” di e con Amedeo Fago e Fabrizio Beggiato.

Altaroma, la seconda giornata, con i brand Saman Loira, Setchu e Canaku.

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Le sfilate di Altaroma nella seconda giornata iniziano con il brand Saman Loira che presenta la collezione Imbolc Fall Winter 23, che prende il nome dalla festività che celebra il ritorno della luce. Purificazione e rinascita: sono queste le parole chiave che definiscono la collezione “Imbolc” che, tra ricami, intarsi, plissé e lavorazioni dal gusto artigianale celebra la natura ispirandosi alla tradizione pagana, svelando così ciò che si cela nella data riportata nel logo del brand stesso.

Prosegue con Setchu e la collezione “2D to 3D“. Satoshi Kuwata manipola e drappeggia oggetti 2d per trasformarli in abiti 3D per qualcosa di unico.

Infine la sfilata del brand Canaku, passato alla cronaca anche per aver vestito artisti come Irama, Ghemon, Annalisa, Maneskin.

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