Il magazine della tua Città

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CULTURA - page 109

La cultura italiana in tutte le sue forme dalla letteratura al cinema, dalla scultura al teatro

Daniele Silvestri “La Cosa Giusta” Tour

Roma, 3 Agosto 2020

Live report, pregalleria e galleria fotografica di Domenico Cippitelli

Terza serata della Tournée romana, terzo tutto esaurito e terzo concerto spettacolare per Daniele Silvestri e la sua band, che hanno ripercorso i brani di una carriera iniziata nel 1994. Il concerto è stato aperto da un apprezzatissimo Mirkoeilcane, con cui Daniele, al primo reprise, ha cantato il pezzo “Per fortuna”.

Ottima sintonia con gli spettatori intervenuti, con i quali Daniele ha giocato, per definire la scaletta della serata.

I musicisti che lo hanno accompagnato, Piero Monterisi (batteria), Marco Santoro (fagotto e tromba), Gabriele Lazzarotti (basso), Duilio Galioto (tastiere). Daniele Fiaschi (chitarre), Jose Ramon Caraballo Armas (tromba e percussioni), Gianluca Misiti (tastiere e sintetizzatori), hanno reso la serata esaltante.

La scaletta della serata

Questo Paese
A bocca chiusa
La cosa giusta
Io fortunatamente
Pochi giorni
Giro in si
Le cose che abbiamo in comune
Caro architetto
Sornione
La mia casa
Quali alibi
Precario è il mondo
Io non mi sento italiano
Mi persi
Il dado
Strade di Francia
Ma che discorsi
Il mondo stretto in una mano
Desaparecido
Il mio nemico
Medley A me ricordi il mare/Monetine/Acqua stagnante/L’amore non esiste

REPRISE
Insieme
Per fortuna (con Mirkoeilcane)
L’appello
L’autostrada (scelta dal pubblico)
Gino e l’Alfetta
Salirò
BIS
Aria (scelta dal pubblico)
Frasi da Dimenticare (scelta dal pubblico)
La paranza
Testardo

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Diodato… fa rumore!

Roma, 26 Luglio 2020

Live report, pregalleria e galleria fotografica di Domenico Cippitelli

Ieri sera, all’Auditorium Parco della Musica, la seconda serata del Tour “Concerti di un’altra estate”, dove Diodato, reduce dalla vittoria dell’ultimo festival di Saremo, si è presentato ai suoi fan.

Accompagnato da Rodrigo D’Erasmo al violino, Roberto Dragonetti al basso, Alessandro Commisso alla batteria, Andrea Bianchi alla chitarra, Lorenzo Di Biasi alle tastiere, Beppe Scardino al sax tenore e ai fiati e dalla corista Greta Zuccoli ha ripercorso i brani della sua produzione e qualche chicca come Out of Time dei Blur e Golden Cracks della stessa Greta.

Questa sera la terza data a Roma, il tour proseguirà il 31 Luglio a Tarvisio al No Borders Music Festival, poi il concerto all’alba del 4 Agosto  a Tindari in provincia di Messina, il 5 al Teatro Antico di Taormina e poi  il 15 con il concerto nella sua Puglia a Grottaglie. 

La Scaletta della serata di ieri:

  • Alveari
  • Un’altra estate
  • La lascio a voi questa domenica
  • Fino a farci scomparire
  • Di questa felicità
  • Ubriaco
  • Solo
  • Il commerciante
  • Mi si scioglie la bocca
  • Babilonia
  • Out of Time
  • Golden Cracks
  • Guai
  • Ma che vuoi
  • Quello che mi manca di te
  • Fai rumore
  • Essere semplice
  • Non ti amo più
  • Ciao, ci vediamo
  • Cosa siamo diventati
  • Adesso
  • Che vita meravigliosa
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Il Rock di IRENE GRANDI a Roma

Roma, 22 Luglio 2020

Live report, pregalleria e galleria fotografica di Domenico Cippitelli

L’artista fiorentina si è presentata a Roma, dopo il successo di Sanremo e l’apparizione al concerto del primo maggio, durante il lockdown nella sua Firenze.

Accompagnata dalla sua band formata da Saverio Lanza alle chitarre e cori, Piero Spitilli al basso e Fabrizio Morganti alla batteria, ha ripercorso i classici dei suoi 25 anni di carriera.

Il primo bis è dedicato al maestro Ennio Morricone, con la ballata parte 2 del film Sacco e Vanzetti.

La scaletta del concerto:

  • Fuori
  • Cometa di Halley
  • Devi volerti bene
  • Eccezionale
  • Alle porte del sogno
  • Lontano da me
  • La tua ragazza sempre
  • In vacanza da una vita 
  • Un vento senza nome
  • Sono come tu mi vuoi 
  • Se mi vuoi
  • Finalmente io
  • Un bagno in mare
  • Prima di partire per un lungo viaggio
  • Bruci la città
  • Omaggio ad Ennio Morricone con la ballata di Sacco e Vanzetti
  • Bum Bum
  • Lasciala andare
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Ostia antica festival tra mito e sogno

CULTURA by

Musica classica, canto, spettacolo, commedia, e un ultimo saluto a uno dei più grandi compositori dell’epoca contemporanea. Su questi pilastri si costruisce l’Ostia Antica Festival, che a partire da martedì 14 luglio darà inizio alla sua quinta edizione. Intitolata Il Mito E Il Sogno, essa si presenta come una lunga retrospettiva di pensieri e visioni sul passato, il presente e il futuro, a cui prendere parte come boccata d’aria in un’Europa ancora tormentata dal Coronavirus. Oltre ad altri lutti, per i quali il Festival si è debitamente adoperato.

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Musica Nuda Live alla Cavea

Roma, 10 Luglio 2020

Live report, pregalleria e galleria fotografica di Domenico Cippitelli

Il duo Petra Magoni e Ferruccio Spinelli, si è esibito presso la Cavea dell’Auditorium Parco della Musica, un connubio che dura da più di quindici anni, quando nel 2003, Petra ha chiesto a Ferruccio di accompagnarlo in un Tour voce e contrabbasso. Da quel momento è nata una magica alchimia che ha proposto un repertorio caratterizzato da brani da loro amati.

L’esibizione è passata da classici della musica Pop/Rock come Roxanne dei Police alle arie liriche come il “Nessun dorma” di Giacomo Puccini, ai classici della canzone italiana.
Ospite del duo la cantante Chiara Civello.

Pubblico insaziabile che ha richiamato il duo ad effettuare più bis.

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Max Gazzè – Auditorium Parco della Musica

Domenica 4 Luglio Max Gazzè si è esibito con la sua storica band, nel primo appuntamento dei concerti all’Auditorium.

La Fondazione Musica per Roma riaccende la musica con “Auditorium Reloaded”, una delle prime stagioni di concerti e spettacoli in Italia a riprendere nel pieno rispetto delle attuali disposizioni vigenti anticovid.

Un forte segnale di ripartenza voluto da Fondazione Musica per Roma dopo tre mesi di lockdown. La cavea progettata da Renzo Piano ospiterà 1000 spettatori.

Di seguito la scaletta:

  • Mille Volte Ancora
  • Vento d’Estate
  • Maledettissimi Impegni
  • Gli Anni Senza un Dio
  • Quel che fa Paura
  • Il Solito Sesso
  • Teresa
  • Raduni
  • Timido Ubriaco
  • L’Uomo più Furbo
  • Non era Previsto
  • Mentre <dormi
  • Cara Valentina
  • Favola di Adamo ed Eva
  • Progetto dell’Anima
  • La Leggenda di Crisalda
  • L’Amore non Esiste
  • Ti Sembra Normale
  • Sotto Casa

BIS

  • Preferisco Così
  • Posso
  • La Vita Com’è
  • Una Musica Può Fare

Ha aperto il Concerto Brando Madonia.

Pink floyd legend a Roma

CULTURA by

Chi dice Pink Floyd dice storia della musica, e ancor più della performance. Uno dei gruppi più influenti, creativi e potenti gruppi rock della storia, che ha sperimentato con decine di generi e raccontato la storia del rock. Nessuna sorpresa che, tra i loro fan, vi sia anche chi è stato ispirato dal loro talento e si esibisce regolarmente in tributo alla loro musica immortale. 

I Pink Floyd Legend, secondo le parole di TicketOne, sono “gli eredi più credibili del leggendario “Pink Floyd Sound” – un gruppo di tributo formatosi nel 2005, e i cui spettacoli curati e spettacolari rappresentano un seguito efficace e rispettoso dell’eredità immortale del gruppo a cui devono il nome. Si sono esibiti persino assieme alla stesso Roger Waters nel 2015, per l’anniversario dello Sbarco di Anzio. Ricevono l’approvazione del giornalista Andrea Scanzi, uno dei principali esperti sulla band, che nel 2016 è stato ospite d’onore della loro celebrazione per il quarantesimo anniversario di ANIMALS. 

Utilizzano strumenti ufficiali dell’epoca, incluse le chitarre elettriche più famose come Gibson Les Paul e Fender Black Strat. Ma la caratteristica più emozionante delle loro performance sono gli effetti video e visivi, che riempiono completamente il palco a partire dal grande schermo circolare mai spento alle loro spalle. 

Adesso si preparano al più grande evento “a tema Floydiano” della loro carriera, che si terrà il 27 agosto, alle ore 21. La cavea Parco della Musica di Roma accoglierà lo spettacolo del Pink Floyd Legend Day. La performance era originariamente fissata per il 18 luglio. La data rappresenta l’anniversario di cinquant’anni dell’album Atom Heart Mother, rilasciato nel 1970. L’esibizione, con tanto di coro e orchestra, è stata tuttavia rimandata a causa dell’emergenza Covid-19. Si è preferito rimandare ad agosto, con uno spettacolo non meno immenso. 

Sono aperte le prevendite su TicketOne e Booking Events

Pink floyd legend a Roma

CULTURA by

Chi dice Pink Floyd dice storia della musica, e ancor più della performance. Uno dei gruppi più influenti, creativi e potenti gruppi rock della storia, che ha sperimentato con decine di generi e raccontato la storia del rock. Nessuna sorpresa che, tra i loro fan, vi sia anche chi è stato ispirato dal loro talento e si esibisce regolarmente in tributo alla loro musica immortale. 

I Pink Floyd Legend, secondo le parole di TicketOne, sono “gli eredi più credibili del leggendario “Pink Floyd Sound” – un gruppo di tributo formatosi nel 2005, e i cui spettacoli curati e spettacolari rappresentano un seguito efficace e rispettoso dell’eredità immortale del gruppo a cui devono il nome. Si sono esibiti persino assieme alla stesso Roger Waters nel 2015, per l’anniversario dello Sbarco di Anzio. Ricevono l’approvazione del giornalista Andrea Scanzi, uno dei principali esperti sulla band, che nel 2016 è stato ospite d’onore della loro celebrazione per il quarantesimo anniversario di ANIMALS. 

Utilizzano strumenti ufficiali dell’epoca, incluse le chitarre elettriche più famose come Gibson Les Paul e Fender Black Strat. Ma la caratteristica più emozionante delle loro performance sono gli effetti video e visivi, che riempiono completamente il palco a partire dal grande schermo circolare mai spento alle loro spalle. 

Adesso si preparano al più grande evento “a tema Floydiano” della loro carriera, che si terrà il 27 agosto, alle ore 21. La cavea Parco della Musica di Roma accoglierà lo spettacolo del Pink Floyd Legend Day. La performance era originariamente fissata per il 18 luglio. La data rappresenta l’anniversario di cinquant’anni dell’album Atom Heart Mother, rilasciato nel 1970. L’esibizione, con tanto di coro e orchestra, è stata tuttavia rimandata a causa dell’emergenza Covid-19. Si è preferito rimandare ad agosto, con uno spettacolo non meno immenso. 

Sono aperte le prevendite su TicketOne e Booking Events

di Flaminia Zacchilli

Al McKay’s Earth, Wind e Fire Experience – Rock in Roma


Roma – Ippodromo delle Capannelle – 03.07.2019

Live report, pregalleria e galleria fotografica di Claudio Enea

Fra pochissimi giorni sarà passato un anno esatto dal concerto degli Earth, Wind e Fire o meglio la versione Experience guidata da Al McKay unico rappresentante e chitarrista della famosissima e numerosissima band di cui fu componente dal ’73 all’80.

Non abbiamo avuto modo di pubblicare l’articolo nei giorni appena successivi allo spettacolo, tenutosi per il Roma in Rock e lo facciamo ora, visto tra l’altro, che purtroppo il COVID-19 ha costretto l’organizzazione della manifestazione ad annullare l’edizione del 2020 dando appuntamento ai tantissimi estimatori, direttamente all’estate del 2021. A tale proposito apriamo un’altro filone legato proprio alla manifestazione del 2019 con una serie di concerti mai pubblicati, vi consigliamo quindi di rimanere sintonizzati su queste frequenze. 

Earth, Wind e Fire, una band che ha fatto la storia della disco tra gli anni ’70 e gli anni ’80. Più di 40 anni di carriera che arriva fino al 2016, anno della scomparsa del suo fondatore Maurice White. Il ventennio ’70-’80 quello di maggior successo, ma non solo, nella loro lunga attività hanno venduto circa 90 milioni di dischi, ricevuto 20 nomination ai Grammy Awards di cui 6 vinti, ottenuto 12 nomination agli American Music Awards vincendoli 4 volte. Nel 1995 hanno ricevuto una stella sulla Hollywood Walk of Fame di Los Angeles e nel 2000 sono stati inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame.

Successi famosissimi, conosciuti sicuramente da tutti anche dai più giovani e riproposti dalla Experience, come September, Boogie Wonderland, Let’s Grove, Fantasy o After the Love Has Gone, hanno rallegrato la serata dei “purtroppo” pochi intervenuti.

Bravissimi tutti, ovviamente dalle voci alla sezione percussiva, per non parlare di quella fiati, fondamentali per il sound funky-soul della band, peccato, probabilmente il nome altisonante per i più datati, era meno conosciuto tra i giovani di quanto si poteva e si doveva attendere.

Band – Al McKay’s Allstars:
Al McKay – leader and guitar
Tim Owens – vocals
DeVere Duckett – vocals
Claude Woods – vocals
Freddie Flewelen – bass guitar
Ben Dowling – keyboards
David Iwataki – keyboards
Anthony Beverly – drums
David Leach – percussion
Ed Wynne – saxophone
Luis Gonzales – trumpet
Omar Peralta – trumpet
Shaunte Palmer – trombone

(Pregalleria)



App immuni e il mondo di Orwell

CULTURA by

Il Decreto Legge approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 30 aprile ha disposto l’utilizzo dell’App “Immuni” che verrà utilizzata per tracciare i contagi da Covid-19 e sarà disponibile per il download su Ios e Android. Questa applicazione utilizzerà la tecnologia Bluetooth e sarà sviluppata dalla software house Bending Spoons che annovera tra i suoi finanziatori – che sono da ricercarsi nel gotha globalista – la holding H14 di proprietà dei figli di Berlusconi, Renzo Rosso della Diesel che al Corriere della Sera ha fatto un dichiarazione sconcertante: «è tempo di rinunciare alla privacy e di farci tracciare da una App». 

Altre società che contribuiscono al finanziamento sono: la società Jackala in cui sono presenti Equity Club, la holding dei Marzotto e altri soci. Il fatturato di Jackala è di 250 milioni di euro e il suo fondatore è Matteo de Brabant, divenuto noto, nel 2016, per aver organizzato a casa sua una cena elettorale per Beppe Sala, candidato sindaco del Pd. 

Peccato che la sua Jakala Events avesse fatto “qualche lavoretto” per Expo 2015 del commissario Sala…L’ultimo nome poi è quello di Luca Foresti che guida la rete di poliambulatori “Centro medico Sant’Agostino” a Milano ed è vicino a Matteo Renzi, tanto da partecipare nel 2013 alla storica Leopolda che consacrò lo stesso Renzi premier.

Il premier Conte tuttavia ha assicurato che questo sistema informatico non sarà obbligatorio e garantirà l’anonimato e la privacy dei cittadini, non ci sarà la geolocalizzazione e i dati conservati – una sorta di diario clinico con informazioni su sesso, età, malattie pregresse e sullo stato di salute più in generale – verranno cancellati entro il 31 dicembre 2020.

Le assicurazioni del Governo in ogni modo ad alcuni commentatori giornalistici, uomini politici e persone comunihanno fatto sorgere dei dubbi e delle perplessità che questa App non sia altro che uno strumento di controllo sociale che, con la scusa della gestione della fase 2 dell’emergenza Coronavirus, hanno fatto affermare a taluni che ciò rappresenta una deriva “orwelliana” della politica italiana. 

Tuttavia già Google e Facebook e le loro applicazioni utilizzano sistemi di tracciamento e soprattutto il social di Mark Zuckerberg adotta una linea politicamente corretta e contraria ad ogni forma di dissenso dalla policy stabilita dall’imprenditore statunitense di religione ebraica.

Inoltre App simili esistono in altri paesi esteri come Israele, Corea del Sud e Singapore.

Non moltissimi conoscono però l’opera principale di George Orwell (1903-1950) che è sicuramente 1984 pubblicata nel 1949 a Londra, presentata per i lettori italiani a cura di Mondadori e ristampata molte volte sempre dalla casa editrice milanese.

Ci troviamo nella Londra del 1984. Il mondo è diviso in tresuperstati (Oceania, Eurasia ed Estasia) simili e in guerra tra loro. In Oceania la società è governata dal Socing, Il Socialismo Inglese, dal Grande Fratello che tutto vede e tuttosa. I suoi occhi sono le telecamere che spiano di continuo nelle case, il suo braccio la psicopolizia che interviene al minimo sospetto. Tutto è permesso, non c’è legge scritta. Tranne pensare, secondo il Socing. Tranne amare, se non per riprodursi. Tranne divertirsi se non con i programmi TV di propaganda. Dal loro rifugio, in un desolante scenario da Medio Evo postnucleare, «l’ultimo uomo in Europa» (questo è il titolo che avrebbe preferito l’Autore britannico nato nel Bengala) Winston Smith e la sua compagna Julia lottano disperatamente per conservare un granello di umanità.

Oggi che il day after è già arrivato e il 1984 è ampiamente passato, si può leggere o rileggere il romanzo per scoprire che cosa Orwell ha previsto di questi nostri anni. 

L’annullamento delle differenze ideologiche tra le superpotenze, la tecnologia alienante come mezzo di controllo sociale, la persecuzione degli oppositori politici in tutto il mondo da parte di stati totalitari di ogni orientamento politico ereligioso, la strumentalizzazione e la manipolazione dei mass-media o che altro?

Molto più che saggio è certamente da raccogliere il suo grido d’allarme contro l’indifferenza che tollera forze annichilenti, qualunque esse siano e in qualunque tempo esse si manifestino. La maggior intuizione orwelliana e la sua grandiosa fantasia di profeta visionario è quella che non dovrebbe oscurarne il carattere di monito per ogni futuro perché la libertà e la dignità individuale.

Per tornare a chi elargisce i soldi alla Bending Spoons e cioè figli di Berlusconi e imprenditori legati al Pd o a Matteo Renzi… Voi davvero mettereste i vostri dati personali in mano loro?

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