“Nel nome di Craxi”. Un nuovo saggio di Mirko Crocoli su un altro capitolo della storia d’Italia.

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Ormai alcuni giorni fa è uscito un libro su un personaggio che è stato fondamentale nella storia e per la storia contemporanea del nostro Paese.

La copertina del libro

Un saggio che a pieno titolo occupa già la vetta delle classifiche dei libri venduti on-line, e non sto esagerando (potete verificare).
Si tratta del libro “Nel nome di Craxi”, nuova fatica letteraria dell’autore viterbese Mirko Crocoli – di cui chi scrive ha già avuto modo di recensire alcune opere – scritta per i tipi di A.Car Edizioni.
Stavolta il nostro autore si è soffermato sulla storia, l’importanza ed il significato socio-politico di Bettino Craxi.
Non ci soffermeremo assolutamente, in questo articolo, su disquisizioni di natura politica ma, invece, vogliamo sottolineare l’importanza – specie in giorni come questi – di ricordare un personaggio come quello che abbiamo testé citato. Studiare Craxi, infatti, a prescindere dal proprio credo politico, è utile per comprendere al meglio la storia dell’Italia contemporanea, di cui Bettino è stato a pieno titolo un protagonista.
All’autore, va infatti il nostro apprezzamento per aver svolto – nel suo stile senza fronzoli, a cui siamo ormai abituati – un’opera di studio documentale, incrociata con interviste e contributi inediti di persone che hanno conosciuto, a vario titolo, direttamente o meno, Bettino Craxi.
Nel libro di Crocoli figurano contributi di Paolo Pillitteri, Gennaro Acquaviva, Claudio Signorile, Ugo Intini, Enzo Carra, Stefano Andreotti (il comandante della base di Sigonella, ndr), il generale Paolo Inzerilli (Gladio, ndr), Stefano Cagliari (figlio di Gabriele Cagliari, ndr), l’ex magistrato Tiziana Parenti, ma anche giornalisti, storici e vecchi collaboratori e amici dell’ex leader socialista.
Amici, conoscenti e collaboratori per farci arrivare all’assunto che moltissimi Italiani lo hanno amato, qualcuno lo ha odiato – pensiamo al tristissimo episodio dell’Hotel Raphael – e alcuni hanno solo avuto il coraggio di osservarlo da lontano.
Con uno stile narrativo particolare, a volte un po’ urlato, e sicuramente con una prosa diretta e volutamente poco leziosa, Mirko Crocoli ci racconta il personaggio “Craxi” in molte, se non tutte, le sue sfaccettature: il socialista, l’uomo innamorato della politica, lo statista, il risolutivo leader nella nota vicenda di Sigonella, la vittima di Mani Pulite.. E non solo.
Scorrendo i capitoli del libro, si nota come in esso si alternino racconti storici, commenti, interviste di personaggi che ne hanno potuto saggiare l’esperienza di vita, la qualità dello statista, il buon senso come amministratore, l’intuito politico e, forse, anche la capacità predittiva.
In questo libro c’è di tutto: dalle notti di volantinaggio per il padre Vittorio (candidato in parlamento) alla prima tessera (non ancora maggiorenne) alla sezione del PSI di Lambrate, dall’attivismo nei turbolenti anni universitari ai primi passi nelle amministrazioni lombarde, passando per le cariche interne al PSI, alla prima elezione alla Camera, allo strappo con i comunisti italiani, all’elezione come segretario nazionale del suo partito.
E poi, il contributo alla battaglia per la liberazione del Presidente DC Aldo Moro, la consacrazione di Sandro Pertini al Quirinale, l’appoggio al primo governo Cossiga per gli Euromissili, il sostegno al governo Spadolini e la Presidenza del Consiglio dei Ministri del 1983… Insomma, non solo (ma anche) Sigonella: molti sostengono che a Craxi si debba il rimodernamento dell’apparato pubblico, una nuova modalità di lotta al terrorismo, il rilancio del Made in Italy e delle esportazioni, e – in generale – un nuovo prestigio internazionale. Qualcuno lo definisce “socialista liberista e liberale”, “innovatore”, “avanguardista”, e addirittura “profetico”.
Un nota personale: chi scrive sa che questo libro è frutto di una riflessione dell’autore maturata più di qualche tempo fa, quando altri progetti editoriali erano già in cantiere o altri ancora erano stati appena esposti alle luci della ribalta. E’ chiaro come – a prescindere da quello che si possa pensare di Craxi e della Prima Repubblica – un’opera del genere vada letta con la dovuta attenzione, proprio in virtù della raccolta informativa e dei racconti che vengono riportati su Craxi.

La quarta di copertina.


Un’attività che non si è superficialmente soffermata sulla mera lettura di qualche articolo presente sugli archivi internet, su wikipedia, o su qualche filmato YouTube.
Come per tutti i capitoli della storia d’Italia un po’ controversi, molto affascinanti, meritevoli di approfondimento e ignoti al grande pubblico – come del resto sono tutti gli argomenti che l’autore ha cercato e cercherà di affrontare nei suoi scritti passati ed in quelli futuri – noi ci limitiamo a consigliare la lettura di questo libro per giovare di una visione il più possibile onnicomprensiva del ruolo che Craxi ha avuto, dell’uomo, del politico, e del mito che attorno a lui è stato costruito.
Una chiave di lettura diversa e non conforme, per capire quello che è accaduto dopo la Prima Repubblica e, forse, per comprendere cosa sta succedendo adesso.

Domenico Martinelli

Articolo comparso anche sulla rivista euNOMIKA a questo link.

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