Qualche settimana fa è stata inaugurata a Funchal, capitale dell’isola di Madeira, una “personale” di Gianfranco Notargiacomo. Sede della mostra La Salita Madeira Gallery, trasmigrazione in terra portoghese della celebre galleria fondata a Roma nel 1957 da Gian Tomaso Liverani, rimasta in attività sino alla fino alla morte del fondatore e genius loci, sulla soglia del millennio. Ne scrive Carlo Giacobbe in un articolo pubblicato su Italia Libera on line.
Notargiacomo, che in quello come in altri prestigiosi spazi (un nome per tutti, La Tartaruga) ha esposto non ancora trentenne, a Funchal ha mandato grandi lavori da lui fatti rendendo omaggio a quelli degli anni ’70 e portati a La Salita nel 1980, che recano il titolo “Tempesta e Assalto”, esplicito richiamo al movimento “Sturm und Drang”, che oltre 250 anni fa in Germania diede convenzionalmente avvio al Romanticismo,
Questo artista, romano, è una figura rilevante non soltanto nel panorama artistico italiano; almeno nei circoli giusti, Notargiacomo è conosciuto anche all’estero. Notargiacomo ha esposto in decine di mostre importanti, personali e collettive, ha suoi lavori in musei, Biennali, Quadriennali, presso istituzioni pubbliche e in rinomate gallerie.
Giacobbe, più che scrivere una recensione, ci racconta un sogno che riguarda proprio Notargiacomo, un vecchio amico, un artista. “Starei per dire un pittore – scrive Giacobbe – e alla fine dovrò pur farlo, visto che scrivo in italiano, anche se penso che la pur lussureggiante mia lingua materna certe volte abbia qualche limite semantico”.