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“Riverisco madre” di Picchiotti alla Boutique da Cultura

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“Riverisco Madre” è un monologo femminile in due parti (testo di Carlo Picchiotti) che è andato in scena, con successo, il 25 e il 26 ottobre a Lisbona, alla Boutique da Cultura di Benfica. La stessa attrice interpreta due personaggi, una suora e un’ex prostituta, unite dallo stesso destino: quello di aver fatto scelte inconsapevoli per seguire il proprio amore. Si succedono in scena aneddoti teneri, comici, appassionati, brillanti e drammatici nel racconto delle due protagoniste, che conquistano il pubblico coinvolgendolo interamente nelle rispettive vicende sino a farlo partecipare con entusiasmo al riscatto della loro perduta dignità. Cinquanta minuti che volano veloci grazie alla brillante struttura del monologo, alle capacità espressive dell’interprete Ester Alfonsi e alle inventive soluzioni della .regista Marzia Verdecchi. L’evento è stato patrocinato dall’ Istituto Italiano di Cultura di Lisbona e dal Comites del Portogallo.

Carlo Picchiotti è una personalità poliedrica. È nato a Roma nel 1948, si è diplomato in pianoforte, è laureato in ingegneria meccanica e ha studiato filosofia e lingue straniere; ma soprattutto ha studiato gli altri nei loro comportamenti e da queste osservazioni sono scaturiti i suoi racconti e i suoi lavori teatrali. Dopo una lunga e importante carriera manageriale in una importante multinazionale del petrolio, ormai da vari anni ha dato spazio al suo amore per la narrativa, spesso autobiografica, partecipando a diversi premi letterari ottenendo importanti riconoscimenti. In qualità di divulgatore di cultura musicale ha partecipato e organizzato incontri in vari teatri romani dedicati ai grandi musicisti e ad aneddoti, curiosità e segreti della grande Musica.

Carlo Picchiotti

Ora vive tra Roma e Lisbona, dove continua ad alimentare la sua vena creativa. A Roma, comunque, dopo il lockdown per il Covid -19, sono già andati in scena alcuni suoi lavori teatrali. Al Teatro Le Salette, nell’autunno scorso, ha avuto un buon successo “La Vittoria”, sempre con la regìa di Marzia Verdecchi. Tra gli interpreti, oltre a Ester Alfonsi, anche Valerio De Angelis e Giovanna Cappuccio.

Siamo sul Piave nel 1918, dopo la sconfitta di Caporetto. Un soldato incontra due ragazze, due prostitute di un bordello di Stato, una sorta di missionarie; importanti per alleviare le pene dei giovani soldati e fargli dimenticare, almeno per un po’, l’orrore delle trincee. L’incontro avviene per caso, durante la libera uscita delle due donne che incrociano il soldato che invece è in missione segreta. Carlo Picchiotti ne fa, con il suo gusto e tocco personale, un racconto a cavallo fra dramma e ironia, anzi l’ironia incornicia elegantemente il dramma rendendolo gradevole. Ci si dimentica del conflitto, che appare sporadicamente. Quando arriva, però, violentemente strappa quella flebile armonia che pervade il teatro, ma che i nostri sapientemente e continuamente ricuciono, riportandoci ad una realtà più leggera, più brillante, accettabile. Un altalenare bilanciato tra vita e felicità e tra paura e dramma, due poli opposti che pongono al centro di questo scontro il pubblico, che assiste a scambi emozionali repentini, come un arbitro di tennis segue l’intermittente percorso della pallina.

C.P.

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