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Moscovici a TFS: “Voglio evitare una crisi tra UE e Italia. Sarebbe assurdo”

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“Voglio evitare una crisi tra UE e Italia. Sarebbe assurdo”: lo dice il commissario europeo per gli affari economici e finanziari, Pierre Moscovici, in una lunga intervista a Vítor Rodrigues Oliveira e andata in onda su TSF, una delle tre principali stazioni radio portoghesi e pubblicata oggi, 6 dicembre, sul sito internet dell’emittente. Nell’intervista Moscovici, parla del Portogallo, dell’Italia e del futuro dell’euro.

“Con l’Italia – ha detto Moscovici – stiamo facendo un grande sforzo. La mia unica preoccupazione è trovare una soluzione, non stiamo parlando di sanzioni. Voglio evitare una crisi tra l’Unione europea e l’Italia. Sarebbe assurdo e controproducente, dobbiamo evitarlo. Ma per questo l’Italia deve fare uno sforzo supplementare e andare sulla giusta strada, e dobbiamo arrivare alla fine di questo processo”.

“ll Portogallo è un esempio che può essere additato all’Italia?”, chiede Rodrigues Oliveira.

“Perché no? Il deficit portoghese sta scendendo, ben al di sotto dell’1%. Il debito portoghese è sceso di 10 punti negli ultimi anni, mentre il debito italiano è stato stabile nella migliore delle ipotesi. Quindi, se gli italiani volessero seguire l’esempio portoghese, chiedo loro di guardare i numeri, ridurre il deficit e il debito, e allo stesso tempo adottare misure di crescita e di inclusione. Questo non è impossibile. Ma al momento non sembra essere quello che stanno facendo gli italiani”.

“Tuttavia – aggiunge Moscovici – dopo le posizioni dure, siamo in uno stato d’animo di dialogo, il tono è cambiato, l’ambiente è cambiato e stiamo cercando soluzioni comuni. Il governo italiano ha fatto i primi sforzi per ridurre il deficit, che era troppo alto. Ma un passo nella giusta direzione non significa essere arrivati alla fine della strada: ci sono ancora importanti distanze tra il budget italiano e le regole che io devo applicare come commissario. Posso essere flessibile all’interno delle regole, ma non posso agire al di fuori di esse. Ed è per questo che chiedo al governo italiano di agire nel rispetto delle regole. Il primo ministro Conte ha dichiarato che sta per consegnare un nuovo budget, con nuovi elementi e speriamo che possano rispettare gli obiettivi, perché questo è l’unico modo per evitare di andare avanti nella procedura d’infrazione per disavanzo eccessivo. Da un lato, dunque, sono totalmente dedicato al dialogo nella ricerca di una soluzione, ma dall’altro devo preparare i prossimi passi della procedura, se il dialogo non funziona”.

“Come spiega – chiede il giornalista di RTP – questo apparente cambiamento nel governo italiano? Sono subentrate minacce di sanzioni o è stato qualcos’altro?”

“Non entrerò nella loro psicologia. Penso che siano persone razionali e vedano che l’interesse dell’economia italiana, delle aziende italiane, dei lavoratori e dei cittadini italiani è nel quadro della zona euro. Una crisi tra Roma e Bruxelles sarebbe dannosa per l’Unione Europea, per l’Eurozona, ma prima di tutto per il popolo italiano. Non riesco a capire come un budget che aumenti il ​​debito possa essere un fatto positivo per gli italiani. Ma vedo che la razionalità sta entrando nel dibattito pubblico e ne sono felice”.

“Ha paura che l’Italia imbocchi la strada presa dal Regno Unito con la Brexit?”, chiede il giornalista.

“No. La storia è molto diversa. Il trattato da cui i britannici stanno uscendo si chiama Trattato di Roma. L’Italia è un membro fondatore dell’Unione europea, che un tempo era il Mercato comune, nato nel 1957. Gli italiani sono legati all’euro, come confermato da una vasta maggioranza. Credo che invece siano insoddisfatti dell’Europa, ma non vedono un futuro contro l’Europa. L’opinione pubblica non è come quella del Regno Unito, che è stata portata contro l’Europa da anni di euroscetticismo, dai media e dalle élite. Quindi non sono affatto preoccupato di questo, ma voglio evitare qualsiasi situazione in cui i percorsi conducano in direzioni diverse. Voglio che rimaniamo insieme, che le nostre strade portino allo stesso luogo, che conserviamo gli stessi ideali e la stessa visione”.

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