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Caso Skripal/Ue: il Portogallo tiepido sulle espulsioni dei diplomatici russi

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Dopo l’avvelenamento da gas neurotossico dell’ex-spia russa Sergei Skripal nel Regno Unito, il Portogallo ha “preso atto” ieri della decisione, concertata  da diversi Stati membri dell’Unione europea, di espellere diplomatici russi accreditati nei loro rispettivi paesi, ma non ha ancora chiarito se adotterà una misura simile.

La presa d’atto è contenuta in una breve nota inviata dal ministero degli Esteri alle redazioni, nella quale tuttavia non si dice nulla sul ritiro dei diplomatici.

L’agenzia nazionale Lusa (l’equivalente dell’Ansa italiana) ha interrogato direttamente il ministero ma non ha ottenuto altro che un’integrazione certo non illuminante, in cui si legge che il Portogallo “ritiene che la consultazione nel quadro dell’Unione europea sia lo strumento più efficace per rispondere alla gravità della situazione attuale”.

Nella stessa nota, la diplomazia portoghese ha ricordato, tuttavia,  che il Portogallo “ha immediatamente condannato l’attacco di Salisbury” nel sud dell’Inghilterra, e ha “fortemente espresso” la sua solidarietà con il Regno Unito.

Il ministero ha anche ricordato che, insieme con l’intervento negli organismi internazionali come la NATO e l’OSCE, il Portogallo ha partecipato ai dibattiti in seno al Consiglio europeo e al Consiglio degli Affari Esteri, che ha portato, tra l’altro, la decisione dellrichiamo degli ambasciatori  a Mosca.

 

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