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Alberi: un romanzo fantasy “ecologico”

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Edoardo Ferri è un “misuratore di alberi”: analizza la vegetazione. E proprio mentre svolge questa attività, accompagnato dalla sua aiutante Valeria, scopre che all’interno della corteccia di alcuni esemplari sono presenti simboli misteriosi. Inoltre, in quel bosco, accadono fenomeni strani: voci sospette, ombre inquietanti e piccoli cadaveri dentro alle cortecce. Ben presto i due ricercatori scoprono che quelle terre sembrano essere schiave di una maledizione di cui i paesani non amano parlare, e soprattutto con i forestieri. I ragazzi cominciano a indagare, coadiuvati da Margherita, una barista del luogo. Si troveranno davanti a credenze, sortilegi e misteri. Edoardo farà la conoscenza di Erminio, un barbone che non parla con nessuno da troppo tempo. Cosa nasconde? Ci si può fidare di lui? Un ritmo incalzante, una suspense continua per un romanzo dove il bene vuole sconfiggere il male nella loro lotta eterna. Edoardo riuscirà a essere il vincitore?

 “In questi boschi ci sono cose che nessuno conosce veramente. I taglialegna non girano mai da soli, vanno sempre in gruppo. Sarà per evitare incidenti, ma anche perché ad addentrarsi senza compagnia tra quegli alberi antichissimi, a volte hanno paura. E non sono uomini da poco. Più di uno è sceso a valle con un braccio o una gamba rotta senza aiuti, stringendo i denti”

Gli autori di Alberi sono Fernando Lizzani e Mariano Rampini.

Fernando Lizzano, nato a Roma il 22 dicembre 1963, è, da una quindicina d’anni, regista di programmi televisivi (“Linea Blu”, “Linea Verde Orizzonti”, “Top – Tutto quanto fa tendenza”, “Linea Verde”, “Linea Verde Life”), di collegamenti in diretta e di servizi filmati (“Cominciamo bene”, “Novecento”, “Telethon”, “Alle falde del Kilimagiaro”, “Carràmba che sorpresa!”, “Occhio alla spesa”, “I raccomandati”, ecc.). In precedenza, è stato critico cinematografico (“L’Umanità”, “Il manifesto”, “Altro cinema”, “Radio Città Futura, ecc.) e ha scritto fumetti, documentari (la serie De Agostini “Viaggio nelle meravigli dell’archeologia”), fiction radiofoniche (“Invito in giallo con delitto” su Radiouno), televisive (“Le mille e una notte”, “Sant’Anna: l’eccidio”), programmi televisivi (“Che fine ha fatto Babbo Natale?”) e, non accreditato, sceneggiature di film horror.  A maggio 2020 ha pubblicato il suo primo romanzo “Piccole infamie vista mare” (Edizioni Aporema). A marzo 2021 è uscito il suo secondo romanzo “Le notti di Artemide” (Bertoni editore).

Mariano Rampini, nato a Bologna il 7 dicembre del 1953. Ha vissuto a Roma dal 1961 e ha lavorato come giornalista per testate specializzate in politica sanitaria fino al 2011. Legge fantascienza, fantasy, horror, weird praticamente da sempre ma ne scrive dal 1980 (circa). Raccoglie buoni consensi a cominciare dall’Italcon di Modena nel 1981. Seguono quelli del Premio Italia 1982 e il Premio Amatrix 1983.  Più recentemente si è aggiudicato il Premio Gianfranco Viviani (nel 2019 e nel 2020 rispettivamente per le categorie Fantasy e Fantascienza). Ha pubblicato per l’editore Fanucci di Roma (1989) il romanzo Saghe di un mondo perduto (secondo al Premio Italia del 1990). A distanza di tempo sono poi arrivati L’ultima notte dell’anno e I Ranger di Rogers (Robin Edizioni, rispettivamente 2011 e 2012). Lo scorso anno (2021) per i tipi di Aporema Edizioni, è uscito il romanzo Terre Aride Nel cuore dell’ombra. Suoi racconti sono apparsi in numerose antologie: Fanucci (tra tutti quelli pubblicati da citare l’introduzione a Il ciclo della strumentalità di Cordwainer Smith del 1989), Edizioni Tabula Fati (in Fantasie d’Oriente – 2021) ed Edizioni Scudo (Soundscapes – 2021).

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Di Anna Tulimieri

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