Le ragazze di New York di Susie Orman Schnall.

in LIBRI by

Un giovane “romance” che descrive la vita di due donne in carriera costantemente alle prese con gli ostacoli derivati dal maschilismo e dai presunti doveri sociali di una donna.

“Le ragazze di New York” apparso nelle librerie nel marzo del 2019 e pubblicato da Feltrinelli, è ad oggi uno dei libri più venduti del periodo.

È il risultato della mente creatrice di Susie Orman Schnall, una donna in carriera, un’autrice e mamma di tre figli, a cui sta particolarmente a cuore la condizione della donna contemporanea, divisa e contesa dal mondo del lavoro e da quello della vita familiare. Volta a scardinare il binomio “donna = focolare domestico”, ha anche creato una raccolta delle interviste rilasciate da lei stessa sotto il titolo di The balance project, in cui fornisce alle donne spunti su come coordinare vita lavorativa e vita familiare.

La vicenda si svolge a New York, o meglio, in due New York: una del ’49 e l’altra del 2018, due archi temporali differenti che si intersecheranno tra loro le cui protagoniste sono rispettivamente Charlotte Friedman, aspirante dattilografa e Olivia, una trentenne che cerca di affermarsi nel campo pubblicitario.

A distanza di anni, ad unire le due donne sarà poi il concorso per Miss Subways a cui, respinta da numerose agenzie pubblicitarie e in mancanza di alternative, parteciperà Charlotte e di cui Olivia gestirà la campagna pubblicitaria del 2018, per ravvivare la memoria del progetto.

Il titolo newyorkese “Miss Subways” è realmente esistito: designava la bella donna acqua e sapone che ogni mese veniva scelta come volto dei manifesti che allestivano i treni della metropolitana di New York tra il 1941 e il 1976. La donna doveva rappresentare la tipica “ragazza della porta accanto” e nel romanzo della Shnall, Olivia ottiene l’incarico, da parte dell’azienza di trasporti newyorkese, di rivitalizzare l’iniziativa degli anni passati per invogliare sempre più persone ad usufruire dei servizi della metropolitana.

Un romanzo tutto al femminile introspettivo e convolgente, che si fa portavoce della ferrea volontà di due donne che non vogliono piegarsi alle norme sociali che le vogliono, ad una certa età, in casa con dei figli e con un buon marito che lavori. Dal rifiuto di Charlotte di contrarre matrimonio e di lavorare presso l’attività di famiglia per volere del padre, fino al destreggiarsi di Olivia in un percorso a ostacoli di maschilismo e discriminazione di genere nel luogo di lavoro, l’autrice ci parla metaforicamente di temi a lei cari, e cerca di sensibilizzare, tra le righe, la coscienza delle donne invogliandole a intraprendere la propria strada indipendentemente dal contesto in cui si trovano ad agire.

 di Ginevra Lupo

Lascia un commento

Your email address will not be published.

*