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Il Covid-19 e le mascherine d’artista

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Il 18 maggio si è celebrata in tutto il mondo la Giornata internazionale dei musei, promossa dall’International Council of Museums.  In Italia, però, niente eventi e aperture gratuite: la cultura ha trovato solo spazio sul web, con tante iniziative sotto l’hashtag ufficiale #IMD2020. Invece in Portogallo la Direção Geral do Património Cultural (DGPC) ha invitato tutta la rete museale statale a partecipare all’evento e si sono svolte in tutto il Paese più di 400 attività in 70 palazzi, musei e gallerie. In concomitanza con questo evento c’è stata la Notte dei Musei, per permettere ai visitatori l’esperienza non convenzionale della visita notturna al museo.

Su un punto, però, Italia e Portogallo si sono trovati inconsapevolmente vicini: affidare l’oggetto icona del momento che viviamo, le mascherine chirurgiche, all’estro creativo degli artisti.

La mascherina dell’artista Paula Rego

In Portogallo, in occasione della Giornata Mondiale dei Musei, il quotidiano Publico ha regalato ai lettori, per ogni copia, una delle 20 mascherine d’autore frutto della generosità di altrettanti noti artisti e di vari Musei e fondazioni che ne ospitano le opere.

(Nella foto un giornalista italiano in Portogallo, Augusto Milana, indossa una mascherina che replica un’opera di Paula Rego conservata nel Museo-Fondazione Serralves di Porto).

In Italia, invece, l’iniziativa è partita da una galleria d’arte di via Margutta (nota come “la via degli artisti”), la Galleria Vittoria, che, a fine aprile  ha lanciato il progetto “Mascherine della Vittoria”, a cura di Tiziano M. Todi. Il progetto ha coinvolto 40 artisti italiani ed internazionali. Inizialmente, viste le restrizioni di movimento in Italia per il Covid-19, l’esposizione si è svolta solo sul web, con la collaborazione  di TWMFactory (The Walkman Magazine), la società che ha realizzato un allestimento digitale in un ambiente virtuale fotografato a 360°.

I 40 artisti sono stati invitati a reinventare la mascherina chirurgica attraverso la propria cifra stilistica creando così un momento di riflessione attraverso l’arte per raccontare il periodo storico che stiamo vivendo.

I 40 artisti sono stati invitati a reinventare la mascherina chirurgica ognuno attraverso la propria cifra stilistica creando così un momento di riflessione da condividere attraverso l’arte per raccontare il periodo storico che stiamo vivendo.

Gli artisti coinvolti sono: Chiara Abbaticchio, Ricardo Aleodor Venturi, Carlo Settimio Battisti, Tiziana Befani, Paolo Berti, Elisabetta Bertulli, Etty Bruni, Danilo Buniva, Lino Casadei, Daniella Castellani, Alessandro Cignetti, Cristina D’Ambrosio, Alessandro D’Aquila, Elena Datrino, Sonia De Rossi, Roberta Di Sarra, DuminDa, Daniela Foschi, Vittorio Fumasi, Paolo Gallinaro, Micaela Giuseppone, Maria Rita Gravina, Luminita, Guglielmo Mattei, Tommaso Pensa, Nino Perrone, Flaviana Pesce, Alina Picazio, Adriana Pignataro, Daniela Poduti Riganelli, Francesco Polazzi, Anna Proietti, Maria Teresa Protettì, Anna Ricca, Lucio Rossi, Rosemary Salkin Sbiroli (nella foto), Emanuela Sannipoli, Fabio Santoro, Maurizio Schächter Conte, Renata Solimini, Claudio Spada, TXT Project, Stefano Volpe.

Nella foto accanto:  Maria Teresa Protettì “La luce oltre il buio”. La mascherina rappresenta la speranza di sconfiggere con la ricerca il Covid-19. La parte inferiore, le sfere nere, rappresentano simbolicamente il buio che stiamo vivendo la parte superiore le sfere bianche il passaggio alla luce che verrà.

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