La cultura italiana, in tutte le sue forme, è assoluta protagonista quest’anno – più ancora che negli anni precedenti – del maggio lisbonese. Danza, cinema, arte, musica, fotografia e teatro vedono artisti italiani o le loro opere presenti in molti prestigiosi spazi culturali della città e in luoghi inconsueti. Molti di questi eventi sono promossi e organizzati dall’Istituto Italiano di Cultura (IIC), di Lisbona, diretto da Luisa Violo, che organizza, finanzia o sostiene una vasta gamma di eventi culturali allo scopo di rafforzare e ampliare gli scambi culturali tra il Portogallo e l’Italia. Altri nascono invece da iniziative private e da collegamenti tra artisti italiani e comunità o istituzioni portoghesi.
I programmi dell’Istituto intendono far conoscere al pubblico portoghese gli aspetti più significativi della cultura contemporanea italiana. Tra questi anche la cultura eno-gastronomica attraverso l’organizzazione di workshop di cucina regionale italiana o l’appoggio a iniziative come quella di piazza Figueira, (17-19 maggio), intitolata “Mercato Italia”: musica, vini e cibi made in Italy nel cuore di Lisbona (qui il calendario), organizzata dalla Camera di Commercio Italiana per il Portogallo (qui la pagina Facebook), nell’ambito della Seconda Settimana della Cucina Italiana nel Mondo (The Extraordinary Italian Taste #ItalianTaste).
A Piazza Figueira non ci sono solo stand gastronomici con vini italiani, pizza, arancini, prosciutto e specialità varie, ma anche applauditissime esibizioni di bartending e della Nazionale italiana dei pizzaioli acrobatici; affollati seminari come quelli dell’Enit sul turismo enogastronomico in Italia, workshop sulla pasta fresca, coinvolgenti spettacoli o interventi musicali dal vivo per grandi e piccoli (Stefano Saturnini, l’ “Anonima Nuvolari”,ecc.) e premiazioni di eccellenze nazionali come il gelato, che qui in Portogallo vede proliferare attività di artigiani italiani e di volenterosi epigoni portoghesi.
Parallelamente, tra le iniziative private, con un nuovo modo di fare teatro ha successo, nelle case della buona borghesia lisboeta, lo spettacolo di Mariella Fabbris (nella foto) intitolato “Cibo angelico“, tratto da un racconto di Antonio Tabucchi (“I volatili del Beato Angelico“), una favola che invita a riscoprire le cose buone della terra e valori come l’accoglienza e il desiderio di incontro e confronto con l’altro. E Mariella lo fa, in un bel salotto cosmopolita e di bella umanità, recitando e impastando gli gnocchi (che poi tutti mangiano).
Per la danza (col patrocinio dell’IIC) spicca lo spettacolo “Passo+Toccata e fuga” di Ambra Senatore, in scena fino al 27 maggio al Teatro Camoes, gestito dalla Compagnia Nazionale del Balletto, nella zona del Parco delle Nazioni. Coreografa e performer attiva tra Italia e Francia (è direttrice del Centre Chorégraphique National de Nantes), la Senatore, dal 2009 crea spettacoli di gruppo in cui “fonde dinamiche di movimento danzate con elementi teatrali e pennellate di gesti consueti, esplorando la costruzione di una drammaturgia che passa attraverso le azioni dei corpi”.
Per la musica, il 24 maggio, alle 21 nel prestigioso Teatro Tivoli si terrà (sempre con il sostegno dell’IIC) il concerto “By The Deep Sea” di Federico Albanese, un pianista di enorme talento: una stella in ascesa nell’universo della musica classica moderna.
Per l’arte, il 18 maggio è stata inaugurata nell’ex Cappella dell’Istituto Italiano di Cultura, la mostra A Ilusão Perfeita di Pietro Ruffo, con una introduzione a cura del prof. João Peixoto, Presidente del Dipartimento di Scienze Sociali dell’ISEG, Università di Lisbona. Rimarrà aperta fino a 29 giugno. L’esposizione si inserisce nel programma degli eventi artistici di ARCO Lisboa 2018, la Fiera Internazionale di Arte contemporanea.
Per la fotografia, da segnalare la mostra Luz negra, Fotografia e teatro in Italia (1946-2018) organizzata dal Museu Nacional de Teatro e da Dança de Lisboa, sempre con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura. L’esposizione (che rimarrà aperta fino a 10 settembre, qui il dettaglio) è curata da Cosimo Chiarelli, storico della fotografia e direttore del Centro per la Fotografia dello Spettacolo di San Miniato (Pisa) e da Paulo Ribeiro Baptista, conservatore delle collezioni fotografiche del Museo Nazionale del Teatro e della Danza. Si tratta del primo appuntamento di una serie di mostre dedicate alla produzione dei maggiori centri europei di fotografia di teatro e di danza.
Qui, nel bel museo nella zona un po’ periferica di Lumiar, viene presentato il lavoro di 14 autori, tra i quali Pasquale De Antonis, fotografo principale del teatro di Luchino Visconti, Ugo Mulas e Luigi Ciminaghi, collaboratori di Giorgio Strehler al Piccolo Teatro di Milano, Tony D’Urso, memoria visiva dell’Odin Teatret.
Sempre nella fotografia artistica– al di fuori delle iniziative dell’IIC – il 9 maggio si è inaugurata (e resterà aperta fino al 10 giugno) al Museo Nazionale di Storia Naturale e della Scienza, in rua da Escola Politécnica, l’originale mostra “Amor Ardente”, di Valeria Paniccia, (nella foto, sotto, in abito rosso), autrice di “Passeggiate sui prati dell’eternità”. In questa mostra (qui il video dell’inaugurazione), realizzata con grandi fotografie di sculture cimiteriali stampate su lenzuoli, la morte diviene sublime e leggera, anche grazie al lavoro fatto da Stefania Cesari, Cesari Studio Produção, da Sofia Marçal, curadora e dalla voce di Maria de Medeiros, atriz, cantora e cineasta. Un dialogo sull’amore, l’erotismo, la vita e la morte che è continuato a Tasca Mastai, un bibliobar del Bairro Alto, a rua Da Rosa, gestito da Max e Elisa una coppia italiana di Bologna, che il giovedì sera diventa un punto di incontro e di discussioni culturali tra portoghesi e italiani di Lisbona. E veniamo al cinema. I film italiani (proiettati in lingua originale, con sottotitoli in portoghese) sono molto apprezzati qui e “reggono” a lungo la programmazione nelle sale della capitale. A maggio, a Lisbona, nel circuito UCI Cinema, è stato programmato per tre settimane di fila “Cà por casa tudo bem”, “A casa tutti bene”, un film di Gabriele Muccino, uscito in Italia a febbraio 2018, con grande cast di interpreti: da Stefano Accorsi a Stefania Sandrelli, da Pierfrancesco Favino a Massimo Ghini.
Ma soprattutto il mese di maggio è segnato, qui in Portogallo, come in molti altri paesi, dall’iniziativa “Fare Cinema“, la Settimana del Cinema Italiano nel Mondo, promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in collaborazione con il Mibact, allo scopo di promuovere all’estero la produzione cinematografica italiana contemporanea, nell’ambito delle azioni previste dal piano ‘Vivere all’italiana’, la strategia di promozione integrata dell’Italia nel mondo messa in atto dalla Farnesina. La prima edizione di “Fare Cinema” è dedicata ai molteplici mestieri del cinema: cento “ambasciatori italiani del cinema”, in 100 diverse città, parleranno del cinema italiano attraverso conferenze, incontri con il pubblico, seminari, racconti ed esperienze.
A Lisbona, il programma (qui la brochure) è piuttosto ricco. Dal 21 al 25 maggio la Sala Cinema dell’Istituto italiano di Cultura ha in programmazione due film al giorno, alle 11 e alle 17: “L’ultimo Pulcinella” di Maurizio Scaparro (2008), “L’intervallo” di Leonardo Di Costanzo (2012), “Le cose belle” di A. Ferrente e G. Piperno (2013),“La kryptonite nella borsa” di Ivano Cotroneo (2011), “The Place” di Paolo, Genovese (2017), e infine “9×10 novanta”, un lavoro fatto da 10 giovani cineasti su materiali originali dell’Istituto Luce (2014). Il 23 maggio alle 11 ci sarà la conferenza di Stefania Giacomini su “Cinema e moda”. il 24 alle 19 l’incontro con Consuelo Catucci, nominata ambasciatrice del ministero degli Esteri per la settimana “Fare Cinema”. Catucci presenterà il suo lavoro di montaggio per il film di Paolo Genovese “The Place” che verrà proiettato alle 19.30.
articolo molto istruttivo, grazie