Diavoli neri

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“È il 26 maggio 1993, Mogadiscio ci accoglie con il suo vento caldo e sabbioso. E il suo fetore di guerra e morte. Intorno all’aereo soldati in mimetica da deserto si affannano come formiche a caricare zaini e casse di rifornimenti sui mezzi. Oltre La nostra destinazione è Balad, un villaggio a circa trenta chilometri da Mogadiscio, sulla via Imperiale, la strada costruita dagli italiani nel periodo coloniale che attraversa l’intero paese e collega la capitale ad Addis Abeba.”

Comincia così la storia dei Diavoli Neri a Moga, come la chiamavano gli americani, paracadutisti italiani arrivati in Somalia per una missione umanitaria descritta nel libro a loro intitolato dall’autore Paolo Ricco’, che non ha scritto un romanzo ma la cronaca di una battaglia di cui lui è stato partecipe. Sono ormai passati trentanni da quel 2 luglio 1993, il giorno della battaglia di Mogadiscio tra le truppe italiane
e i ribelli somali. Conosciuta anche come la battaglia del checkpoint «Pasta» e ricordata per essere stata la prima che ha visto impiegati i militari dell’Esercito italiano dalla fine della Seconda guerra mondiale, fu uno scontro molto cruento in cui persero la vita tre soldati italiani e moltissimi altri furono gravemente feriti.

Nel libro I Diavoli Neri, l’autore racconta con grande emozione le ore della battaglia ma anche il duro addestramento nei mesi precedenti grazie al quale quell’unità di volontari riuscì a rispondere all’attacco delle milizie somale. Ne parliamo con Il Generale Paolo Ricco’ che attraverso documenti e testimonianze inedite ricostruisce la vera storia di quei tragici giorni, svelando i particolari di una vicenda i cui aspetti non sono ancora stati del tutto resi noti.

Ne parliamo con Il Generale Paolo Ricco’ che attraverso documenti e testimonianze inedite  ricostruisce la vera storia di quei tragici giorni, svelando i particolari di una vicenda i cui aspetti non sono ancora stati del tutto resi noti.

D: Diavoli Neri è un libro che racconta un evento degli anni ’90 del secolo scorso che ha coinvolto il nostro Paese e le nostre forze armate in un teatro internazionale ancora oggi molto difficile la Somalia. Nel 1992 l’ONU decise di inviare una missione umanitaria Internazionale in aiuto della popolazione coinvolta in una grave crisi economica e politica. Alla missione parteciparono diversi Paesi tra cui gli Stati Uniti, il Pakistan e l’Italia. Nell’estate del 1993 avviene la prima rotazione tra le forze italiane costituenti il contingente nazionale tra le quali risultano anche i paracadutisti della XV Compagnia, i Diavoli Neri, chi sono?

R: Sono una compagnia meccanizzata di paracadutisti dotata di mezzi corazzati derivati dagli M113. Diavoli Neri e il nome assegnato alla quindicesima compagnia del 186° reggimento paracadutisti con sede a Siena e derivato dall’allora quinto battaglione “El Alamein”.

Nel 1989 cade il muro di Berlino e gli equilibri geopolitici internazionali cambiano radicalmente e repentinamente in quella parte del globo. La Somalia è stata per decenni in mano al dittatore Siad Barre e in quel periodo usciva da una guerra con l’Etiopia che aveva stremato il paese. Negli ultimi decenni, dagli anni ’80 agli anni ’90 la dittatura era stata particolarmente feroce tanto che il paese si trovava ormai sull’orlo di una crisi economica e civile. L’Onu decise di intervenire con una missione di peace keeping …………..

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