Viet Nam 30 aprile 1975, Saigon cade e la guerra finisce

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La caduta di Saigon il 30 aprile 1975 segnò un momento cruciale nella storia moderna, ponendo fine a una delle guerre più lunghe e controverse del XX secolo: la Guerra del Vietnam. Questo evento non solo ha avuto un profondo impatto sul Vietnam e gli Stati Uniti, ma ha anche influenzato le politiche internazionali e le società di tutto il mondo.

La Guerra del Vietnam iniziò ufficialmente nel 1955, coinvolgendo il Nord comunista, supportato da Unione Sovietica e Cina, e il Sud anticomunista, appoggiato principalmente dagli Stati Uniti. L’obiettivo americano era impedire la diffusione del comunismo in Asia, ma il conflitto si rivelò estremamente difficile e dispendioso.

Nel gennaio 1973, gli Accordi di Pace di Parigi avevano tentato di stabilizzare il Vietnam dividendo il paese in Nord e Sud lungo il 17° parallelo. Tuttavia, la pace fu effimera. Dopo il ritiro delle truppe americane, il Nord Vietnam rinnovò l’offensiva contro il Sud. Nel 1975, le forze del Nord Vietnam lanciarono una massiccia offensiva. Saigon, la capitale del Sud, divenne l’ultimo baluardo.

Il 30 aprile 1975, le truppe del Nord Vietnam, comandate dal Generale Van Tien Dung, entrarono a Saigon, incontrando poca resistenza. La famosa immagine dell’evacuazione degli americani dall’ambasciata via elicottero simboleggia il caotico e drammatico ritiro degli Stati Uniti. Il presidente del Sud Vietnam, Duong Van Minh, si arrese incondizionatamente poche ore dopo l’entrata delle truppe nordvietnamite.

La caduta di Saigon rimane un simbolo potente della fine di una guerra che ha diviso opinioni e politiche. Oltre a essere un capitolo significativo della guerra fredda, rappresenta anche un momento di riflessione sull’intervento militare e sulle sue conseguenze a lungo termine. La lezione di Saigon risiede nella sua capacità di insegnare che la pace richiede più della semplice forza militare; richiede comprensione, rispetto e impegno a lungo termine verso la stabilità e il benessere di tutte le nazioni coinvolte.

Oriana Fallaci fu una dei reporter più impegnati nel difficile fronte vietnamita, in una guerra che si trascinava ormai da più di 10 anni.

Nel suo libro “Saigon e così sia”, Oriana Fallaci offre una narrazione intensa e personale della Guerra del Vietnam e degli eventi che portarono alla caduta di Saigon. Fallaci, conosciuta per il suo stile giornalistico penetrante e senza compromessi, si trovava a Saigon come corrispondente durante gli ultimi giorni della guerra. La sua opera non è solo un resoconto degli eventi bellici, ma un’esplorazione profonda delle emozioni, delle esperienze e delle riflessioni personali legate a quel periodo storico.

Il libro è parte di una trilogia che Fallaci dedicò al Vietnam, iniziando con “Niente e così sia” e “Quel giorno sulla Luna”, riflettendo il suo impegno decennale nel coprire il conflitto. Il libro è arricchito da interviste, reportage e riflessioni personali, rendendo evidente la brutalità del conflitto e l’impatto umano della guerra.

Fallaci descrive la caduta di Saigon come un momento di grande confusione e disperazione. Le sue narrazioni tratteggiano vividamente l’evacuazione frenetica degli americani e il disfacimento del governo del Sud Vietnam. Attraverso le sue parole, il lettore può quasi percepire il caos, la paura e il senso di inevitabilità che pervadeva la città mentre le truppe del Nord avanzavano.

Uno degli aspetti più incisivi del libro è la critica di Fallaci nei confronti dell’intervento americano in Vietnam. Ella argomenta che la guerra fosse non solo una catastrofe umanitaria ma anche un grave errore politico. Fallaci non risparmia critiche nemmeno verso i leader del Vietnam del Nord, descrivendo il regime comunista come oppressivo e autoritario.

La giornalista non nasconde il suo coinvolgimento emotivo, il quale traspare chiaramente nel suo scritto. Lei stessa fu ferita durante uno dei bombardamenti, e questa esperienza personale aggiunge un livello di autenticità e intensità al suo racconto. Attraverso il suo stile narrativo, Fallaci trasmette non solo i fatti ma anche le emozioni: la rabbia, la frustrazione, e la tristezza di chi ha vissuto direttamente sotto il fuoco della guerra.

“Saigon e così sia” rimane un’opera fondamentale per comprendere non solo gli eventi specifici della caduta di Saigon ma anche le più ampie dinamiche politiche e umane della Guerra del Vietnam. Fallaci offre una prospettiva unica e profondamente personale, che sfida il lettore a considerare le profonde cicatrici lasciate dalla guerra sia sul terreno vietnamita che nella coscienza globale.

Con il suo approccio diretto e spesso provocatorio, Oriana Fallaci invita a una riflessione critica sulla guerra, sulle sue giustificazioni e sulle sue conseguenze, rendendo “Saigon e così sia” una lettura essenziale per chiunque sia interessato a comprendere a fondo uno dei conflitti più complessi e duraturi del XX secolo.