“E’ l’agenzia, bellezza!”, oggi e domani

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“E’ l’agenzia, bellezza! Storia, teoria e tecniche del giornalismo di agenzia”,con la prefazione di Giulio Anselmi, è il primo libro pubblicato come Istimedia, il nuovo marchio onnicomprensivo delle edizioni del Centro di Documentazione Giornalistica di Roma. Più che un libro, come scrive Anselmi, “è una sorta di enciclopedia della materia, di ieri, di oggi e di domani”.

“L’esigenza di una seconda edizione – ci dice Cesare Protettì – è nata perchè 14 anni di distanza, nel contesto dell’editoria elettronica e dell’evoluzione delle agenzie di stampa, equivalgono ad una vera e propria era geologica, soprattutto nel panorama italiano”. In questo periodo sono nate nuove agenzie (come l’agenzia Nova), altre sono scomparse come Il Velino, fondato da Lino Jannuzzi, Roberto Chiodi e Stefano De Andreis,, altre (come LaPresse) nate come agenzie fotografiche, sono diventate anche testuali occupando un ruolo di rilievo nel panorama italiano, altre come l’Apbiscom, fondata da Lucia Annunziata, hanno subito processi di acquisizioni e fusioni, diventando man mano ApCom (quando era di Telecom Italia), TmNews e infine Askanews, dopo la fusione con la storica Asca, fondata nel 1969. 

Con un settore delle comunicazioni in perpetuo sviluppo sono cambiate non solo le nostre vite ma anche le esigenze di tutto l’ordito strutturale che compone quel mondo: di questo ordito fanno parte anche le agenzie di stampa, in prima linea per la raccolta di informazioni e impegnate oggi, in particolar modo, in un accurato e continuo controllo delle fonti per evitare di imbattersi in eventuali fake news e rischiare di propagarle. 

“C’è stato l’avvento – aggiunge Protettì – dei blog, del mobile journalism, di piattaforme social come Twitter e Facebook che spesso si rivelano oggi fonti importanti da cui si abbevera anche il giornalismo d’agenzia”. 

Tra passato, presente e futuro le due edizioni si compenetrano perfettamente. Dalla storia delle agenzie agli aggiornamenti sui nuovi media; dal giornalismo video e fotografico a quello su internet. Non mancano aneddoti, storie di giornalisti e di scoop: come quello di Riccardo Ehrman sulla caduta del muro di Berlino e quello di Giovanna Chirri sulle “dimissioni” di papa Benedetto XVI (che li raccontano, insieme alle reazioni dei colleghi, non sempre “fair”). Anche scoop fotografici, come quelli degli attentati all’aeroporto di Fiumicino nel ’73 e nel 1985 o quello del fulmine sulla cupola di San Pietro la sera della rinuncia al pontificato di papa Ratzinger (11 febbraio 2013) fatto contemporaneamente dall’Ansa (Alessandro Di Meo) e AFP ( Filippo Monteforte).

Un ampliamento significativo nel libro è stato quello legato alla fotografia, dovuto al contributo di una collega appassionata come Vanessa Quinto: “Nella prima edizione questo aspetto era stato un po’ trascurato, ma ormai – osserva Protettì – al giornalismo d’agenzia si chiede anche un vasto bouquet di fotografie e video”. 

Nella seconda edizione è rimasto il titolo originale dell’opera, concepito sulla falsariga della citazione di Humphrey Bogart “È la stampa, bellezza!”, tratta dal film Deadline (Richard Brooks, 1952), così come è stata mantenuta (è sempre attuale) la vecchia prefazione di Sergio Lepri, storico direttore dell’Ansa, “un giovane centenario, maestro di giornalismo“. A lui è dedicato il libro insieme ai giornalisti d’agenzia “sempre affannati, ma convinti che non esista mestiere migliore“.

“E’ l’agenzia, bellezza!” si appresta dunque a diventare, nella sua nuova edizione, un testo di riferimento per le nuove generazioni che si avvicinano al mondo del giornalismo fornendo loro un “manuale” indispensabile per tradurre in una gratificante professione (quella dei giornalisti d’agenzia) ciò che nasce in loro come passione.

                                                                              Ginevra Lupo

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