Il ministro della difesa portoghese, Azeredo Lopes, ha inviato ai corpi militari gli orientamenti politici sulle nuove “ambizioni” dell’esercito portoghese nell’ambito delle linee guida per la nuova pianificazione militare 2018/2021. Il governo vuole sostanzialmente rafforzare le missioni all’estero delle forze armate, sia per integrare le forze della NATO e dell’Unione europea (UE), sia nell’ambito delle relazioni bilaterali.
Le nuove priorità sono inserite nell’ordine firmato dal Ministro della Difesa il 12 marzo scorso, al cui il Diàrio de Notìcias avuto accesso di prima mano e che sono state pubblicate in un ampio articolo pubblicato il 16 aprile.
Utilizzo civile e militare della Forza Armata
Il duplice utilizzo della forza armata, sia in ambito civile che militare, viene confermato – com’era già successo con la Marina e l’Aeronautica – anche per l’esercito, per il quale è prevista una partecipazione attiva nella prevenzione e la lotta contro le operazioni antincendio rurali. Si tratta di un compito già avviato dal Reggimento di sostegno di emergenza militare (RAME), che sarà quindi consolidato nella nuova strategia del governo.
Le missioni all’estero
Le missioni all’estero, definite “Azioni esterne della difesa nazionale” (GAIN) si fonderanno sulle due categorie attualmente in vigore: la cooperazione tecnico-militare e il dislocamento all’estero delle forze nazionali. La prima è finalizzata all’addestramento e alla formazione, il secondo all’utilizzo di personale militare, ad esempio, nel mantenimento della pace o in azioni umanitarie.
“L’architettura di sicurezza e la difesa del Portogallo – ha spiegato il ministro Azeredo Lopes – ha nel sistema di difesa collettiva della NATO la sua base principale”. “Nel XXI secolo – ha aggiunto – la difesa del paese va molto al di là dei nostri confini fisici, e richiede partecipazione e impegno anche in teatri operativi come ad esempio Mali, Afghanistan, Repubblica Centrafricana e Iraq”.
