La cultura che (non) ti aspetti

Fase zero

in ATTUALITA' by

Quello che sta accadendo, da due mesi a questa parte, ha dell’assurdo. E non è l’assurdo denunciato dal complottismo becero, di articoli e post che (purtroppo) vengono scritti tutti i giorni, su vaccini che fanno venire l’autismo e massonerie varie. Questo genere di argomenti a nostro avviso è rivoltante, perché getta cattiva luce su chi, razionalmente, porta avanti una critica su dati e fatti.

E questo è invece ciò che vogliamo fare oggi. A più di due mesi dall’inizio della quarantena vorremmo provare a rendere conto di alcune falle nella gestione. Partiamo dalle partite IVA, alle quali sono stati destinati 600 euro per il mese di aprile (dal decreto Cura Italia di marzo, per cui già un mese è passato per questa categoria senza aiuti da parte dello Stato), cifra che probabilmente un commerciante fa con due o (per tenerci larghi) tre giornate di lavoro. A molti, questi soldi non sono arrivati, alcuni sono stati esclusi a priori dal bonus, a causa di un regime fiscale diverso da quello previsto per il rimborso, oppure perché iscritti ad un qualsiasi ordine professionale.

Per quanto riguarda i dipendenti, questi sono stati messi (per la maggior parte) in cassa integrazione: per quella in deroga, l’INPS (numeri del 7 maggio) conferma che solo ad una domanda su sei è stato corrisposto il pagamento dovuto. E non è tutto: il lavoratore in cassa integrazione, indipendentemente dal salario ricevuto, prende (nel fortunato caso in cui dovesse ricevere il denaro dovutogli) 960 euro. Ad onore di cronaca, in questi giorni governo e regioni si stanno rimpallando la responsabilità sull’erogazione del denaro, ma ciò nulla toglie all’unica evidenza: la politica si disinteressa dei cittadini.

E le piccole imprese? Gli imprenditori avrebbero diritto a 25 mila euro, ed il governo ha stanziato 400 miliardi di garanzia per eventuali prestiti non restituiti. Come il fido scudiero Danilo Toninelli ha sottolineato, l’Italia è l’unica nazione ad aver garantito i prestiti. Caro Danilo, questo è perché in nessun altro paese un presidente del consiglio si permetterebbe di chiedere, come il nostro Conte, un atto d’amore alle banche, per prestare soldi agli imprenditori. Siamo l’unico paese, infatti, a non aver stanziato finanziamenti a fondo perduto, e un rapido sguardo alle nostre vicine Germania e Francia ci aiuta: il Bundestag ha stanziato 9000 euro a fondo perduto per aziende con meno di cinque dipendenti, e 15mila per quelle fino a dieci lavoratori. In Francia, sono stati dati dai 500 ai 2500 euro.

Certo, forse non avremo un’economia forte come la loro, ma avere al potere personaggi che ignorano il concetto di equilibrio di mercato non aiuta: il proclamo fatto dal nostro presidente del consiglio, per cui le mascherine sarebbero state messe in vendita a 50 centesimi l’una, ha ovviamente messo in crisi aziende e farmacie rivenditrici, che con 50 centesimi di ricavi non coprirebbero il costo per la produzione e l’acquisto di tali prodotti. Tra l’altro, ad oggi le mascherine vengono ancora vendute con l’IVA, il che porta il prezzo delle stesse a 61 centesimi. 11 centesimi di più: poco male, se non fosse tutto un controsenso.

Adesso vorremmo rivolgerci a chi, dopo tutte queste vicende tragicamente reali che la maggior parte dei cittadini sta affrontando, si ostina a liquidare la situazione attuale sbeffeggiando chi alza la testa di fronte a ciò, e ne fa, ancora una volta irragionevolmente, una questione partitica che, oggi come oggi, non ha alcun senso di esistere: vorremmo far capire a questi benpensanti che non si sta puntando il dito contro un partito per favorirne un altro, ma contro uno Stato che, nel momento di maggiore difficoltà, si è rivelato assente nell’esercizio dei suoi obblighi e doveri.

Tranquilli però, tutto verrà risolto col decreto di aprile, che è decreto di maggio; anzi no, si chiamerà decreto “Rilancio”. Sul tavolo, purtroppo, non ci sono fiches, ma vite umane, per cui speriamo non sia un bluff. Noi aspettiamo, aspettiamo un Godot che, probabilmente, come nel teatro dell’assurdo beckettiano, non si presenterà mai.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

*

Latest from ATTUALITA'

Iconoclast(olt)i

Solo pochi mesi fa, il pensiero unico si mobilitava contro Indro Montanelli

La vicenda (Pal)amara

“La giustizia è amministrata in nome del popolo. I giudici sono soggetti
0 £0.00
Go to Top
× How can I help you?