Hammamet, gli ultimi mesi di Bettino Craxi nel film di Gianni Amelio

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Hammamet l’ultimo film di Gianni Amelio che descrive la storia degli ultimi mesi del leader politico socialista Italiano Bettino grazie a seguito dell’indagine del 92 del Pool di mani pulite fu indagato, accusato poi condannato n via definitiva per corruzione e finanziamento illecito al Partito Socialista Italiano.

Non fu certo l’unico ad essere travolto da quelle indagini m sicuramente fu l’unico che in parlamento ammise le sue colpe in uno storico discorso dopo del quale  scelse la strada dell’esilio piuttosto che quella di socontare la pena. Durante l’esilio da lui scelto in Tunisia ha cercato in ogni modo di difendere le sue posizioni in una stagione di violenza politica che ha attraversato il paese in una fase di transizione.

Il film me lo descrive come un uomo solo isolato, in compagnia della famiglia e delle ombre del suo passato, malato ma ancora combattivo, interpretato magistralmente da Pierfrancesco Favino che in questo ruolo è riuscito a trasmettere le caratteristiche più note del leader socialista.

La stagione dei processi del 1992 può essere considerata uno spartiacque nella storia politica nazionale,  il momento in cui la magistratura apre, grazie ad un colpo di fortuna, una indagine che avrebbe cambiato il volto del paese, per sempre, indaga sulla corruzione e quanto deriva dal finanziamento illecito ai partiti, dazioni che le aziende facevano a tutti i partiti in cambio di favori o per indirizzare logiche politiche favorevoli al settore di provenienza.

Un sistema che serviva ai partiti per mantenere un apparato politico territorialmente presente e per realizzare le campagne elettorali necessarie, ma non solo, troppo spesso parte di questi soldi svanivano in mille rivoli a favore di esigenze personali e personalismi.

In quei giorni le indagini della magistratura portò in carcere imprenditori politici di qualsiasi livello alla ricerca di quelle connessioni che potevano in qualche modo accusare i vertici dei partiti e accertarne con prove documentali quella  responsabilità  che troppo spesso veniva poi certificata con un troppo generico “Non Poteva non sapere”.

Il film che esce nelle sale in questi giorni non può che generare nello spettatore un confronto tra quella politica, quei leader e l’attuale situazione, dove forse lo sforzo di combattere la corruzione diffusa negli anni novanta non ha avuto compimento, visto che ancora oggi siamo spettatori di continue accuse di fondi illeciti nei vari partiti, a questo punto nello spettatore potrebbe rimanere con un amaro in bocca pensando che nulla sia cambiato tranne la statura dei leader politici.

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