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“Ferramonti”, il nuovo film di Emanuele Pellecchia: la vera storia del campo di concentramento di Tarsia

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Prossimamente in arrivo al cinema il film “Ferramonti”, diretto dal regista napoletano Emanuele Pellecchia, vincitore del Globo d’Oro 2020, con una produzione di Pellecchia e Luna Cecilia Kwok, Phoenix Film Production, in coproduzione con la Movi Production di Roma. Il film racconta la storia, sconosciuta a molti, del campo di concentramento costruito nel 1940 a Ferramonti di Tarsi, in Calabria. 

Accompagnato dalle musiche eccezionali del maestro Andrea Morricone e con il trucco di Vittorio Sodano (nominato agli Oscar come miglior trucco per “Apocalypto” di Mel Gibson e vincitore del David di Donatello per “Il divo” di Paolo Sorrentino), il film si avvarrà di presenze di calibro nazionale e internazionale.

La pellicola ricorda alcuni personaggi che durante la Seconda Guerra Mondiale, disobbedendo alle prescrizioni nazifasciste, tinsero di coraggio e di speranza le pagine opache della memoria nazionale di quegli anni.

Nel giugno del 1940 venne inaugurato il campo di internamento civile di Ferramonti nel comune di Tarsia, in provincia di Cosenza e il comando fu assegnato al commissario di pubblica sicurezza Paolo Salvatore, che da subito si mostrò restio alle brutali direttive del regime nazifascista.  Il suo mandato durò fino al 1943, anno in cui fu allontanato a causa dei suoi metodi ritenuti eccessivamente permissivi, che garantivano una vita più o meno tranquilla agli internati ebrei e stranieri, tra cui futuri medici, premi Nobel, filosofi e artisti.

L’intendo della pellicola è quello di focalizzare l’attenzione su fatti dimenticati o, forse, trascurati, ricordando innanzitutto alcuni eroi che, agendo in prima linea e disobbedendo al sistema totalitario all’epoca vigente, hanno colorato di forza e di fiducia verso l’avvenire quelle oscure e vergognose pagine della nostra storia nazionale.

Le scene, girate in Calabria con il patrocinio morale del comune di Tarsia, sono interamente ambientate nel campo di concentramento di Ferramonti, che ha messo a disposizione locali interni ed esterni grazie all’interessamento e all’appoggio del sindaco del comune di Tarsia, l’avvocato Roberto Ameruso e del consigliere delegato alla cultura, il dottor Roberto Cannizzaro; nonché della direttrice del museo “Campo di Ferramonti”, Teresina Ciliberti, e della coordinatrice delle attività e degli eventi, Angela Simona Celiberti.

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