Venezia: una 77^ edizione speciale con un pò di Dolce Vita

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Presentato a questa particolare edizione del Festival del Cinema di Venezia un documentario di quelli che ce ne vorrebbero: “La verità su La Dolce Vita”. La storia di uno dei capolavori del nostro cinema raccontata in un film i cui avvenimenti, i dialoghi e le ricostruzioni sceniche sono basate su documenti originali e mai resi pubblici prima.

Un lavoro straordinario fuori concorso distribuito da Istituto Luce e firmato Giuseppe Pedersoli, figlio d’arte che di sicuro di passione e cultura cinematografica ne ha da vendere.  La fortuna è che il film si potrà poi vedere con un tour di proiezioni evento e vale davvero la pena vederlo per capire come nasce un capolavoro; le difficoltà, conoscerne gli stati d’animo di chi fortemente lo ha voluto, degli attori e dei protagonisti tutti. I confliti, le motivazioni, i successi.
Nonostante i due Oscar vinti da Fellini per “La strada” e “Le notti di Cabiria” nessun produttore da fiducia a questa sceneggiatura che tra l’altro porta le firme eccellenti di Ennio Flaiano, Tullio Pinelli e Pasolini anche se quest’ultimo non accreditato e naturalmente Federico Fellini.
Finalmente uno di quei produttori veri riesce invece a montare la produzione. E’ Giuseppe Amato che ha già prodotto uno dei capolavori assoluti del cinema “Umberto D” di Vittorio De Sica e ne comprende la straordinarietà del progetto nonostante l’esoso budget. Pare infatti si trattasse del film più costoso mai prodotto in Italia fino a quel momento. E nonostante l’operazione fosse davvero ad alto rischio decise di realizzare il film al quale credette moltissimo (anche per questo il documentario ha un vaore unico).
E sarà un successo immortale anche se la prima nazionale del 5 febbraio 1960 al Cinema Capitol di Milano portò a casa fischi di un pubblico non ancora pronto per una storia del genere. Fellini venne criticato e anche insultato. Anche in Spagna non fu da meno.
In Francia invece sarà il delirio e con questo capolavoro si riportò in Italia la Palma d’Oro dal 13° festival di Cannes. Complimenti dalla redazione di Cinepassione a Giuseppe Pedersoli e a Gaia Gorrini produttrice del documentario.

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