“Memory: The Origin of Alien” quarant’anni dalla prima uscita ecco il Docu-film

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La fantascienza d’autore diventa arte quando parte da un’opera letteraria (non necessariamente sottoforma di libro, il testo di partenza può anche essere una buona sceneggiatura) e quando l’ispirazione drammatica deriva da un sogno collettivo. La fantascienza è un sogno collettivo e nella serie cinematografica di Alien questo emerge molto chiaramente. Questa in sintesi è la tesi di fondo del docu-film del regista svizzero Alexandre O. Philippe “Memory: The Origin of Alien”, presentata questa sera al Politeama Rossetti di Trieste, in occasione del Science+Fiction Festival edizione 2019.

Questo è anche l’anno nel quale ricade il quarantesimo del capolavoro di Ridley Scott. In “Memory” viene svelata l’inquietudine che ha animato il regista e produttore britannico nella costruzione della sua opera in cui sono chiari i riferimenti letterari che vanno dalla mitologia greca e egizia ai fumetti underground, dall’arte di Francis Bacon alle oscure allucinazioni di O’Bannon e Giger. Assolutamente da non perdere nei previsti passaggi sulle tv a pagamento.

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