Le spiagge adriatiche del Salento: le più belle a nord e a sud di Otranto, la porta d’Oriente

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Si parte da Otranto, la città più ad est d’Italia, la prima ad avvistare il sole e i miraggi di un ecumene oltre mare. Si salpa per un viaggio con la fantasia per poi riapprodare in una realtà più bella del sogno: le coste salentine dell’Adriatico sono un italico paradiso. Per quest’estate restiamo sulle nostre spiagge, una scelta consapevole oltre le nostre aspettative.

 

Salentulu sule, lu mare, lu ientu”, oltre a questo famoso detto se ne vocifera un altro tra i marinai del posto: quando l’Adriatico è calmo, lo Ionio è agitato e viceversa. Il vento salentino è un piacevole andare di cielo che si rivela uno sciamano del mare. Lungo la costa adriatica, quando la Tramontana soffia da nord, il mare è mosso e irrequieto, mentre lo Scirocco allieta le sue onde. Gli antichi saperi da portolani impolverati si imparano velocemente quando si parte per una gita on the road lungo la costiera adriatica salentina. Un litorale sferzato dai venti, movimentato da anfratti e insenature, vertigini di roccia carsica, sistemi carbonatici a scogliera come rivelazioni tra le onde, e tante spiagge e piccole baie di sabbia dorata, da San Cataldo, a pochi chilometri da Lecce, alla “finis terrae”, Santa Maria di Leuca, la punta più a sud della Puglia. Ecco 5 mete da appuntare, dei fermo immagine di luminosi paesaggi marini.

A nord di Otranto

Torre dell’Orso e Sant’Andrea

Queste due località a poca distanza l’una dall’altra si distinguono per i loro paesaggi scenografici: la geologia carsica svela l’incredibile conformazione della coste data dalla natura calcarea della roccia. Un susseguirsi di alte falesie ricoperte da pini d’Aleppo, faraglioni, archi marini e grotte dove s’infrangono le onde e nascono le suggestioni. Un tratto di costa simile ad un atelier d’artista.

La splendida baia di Torre dell’Orso, delimitata da alte scogliere che proteggono un paradiso di sabbia dorata, si trova a poca distanza dal centro di Melendugno, che da piccolo borgo si è trasformato negli anni in un polo turistico molto rinomato. Verso la punta meridionale della baia si ergono “le due Sorelle”, i faraglioni iconici che sfidano le onde del mare, e secondo la leggenda, la bellezza malinconica di questi giganti sarebbe riconducibile a due fanciulle annegate in queste acque.

A poca distanza si trova la piccola baia di Sant’Andrea, vegliata dai resti dell’omonima torre che scruta l’orizzonte da secoli. Una storica sentinella di un tratto di costa modellato dalla onde, un susseguirsi di faraglioni e cavità marine lambite da un mare cristallino Bandiera Blu.

Baia dei Turchi

E’ suggestivo ridisegnare il significato di una spiaggia paradisiaca come la Baia dei Turchi. Questa mezza luna di sabbia candida che profuma di essenze mediterranee rivela un passato di battaglie. Nel 1480 qui sbarcarono i Turchi per l’assedio della vicina città di Otranto, un approdo perfetto nascosto dalle alte falesie sul mare e dalla pineta che lambisce la spiaggia. Una natura che oggi rivela la perla di uno dei distretti vacanzieri più sviluppati della costa adriatica del Salento, la Baia di Alìmini, che prende il nome da due laghi costieri a poca distanza. Alìmini Grande, si formò come insenatura della costa e si chiuse nelle ere per deposito sedimentario, e Alìmini Piccolo, o Fontanelle, è un’ampia depressione carsica alimentata da risorgive d’acqua dolce. Entrambi paradisi di biodiversità, prova che conferma la bassa salinità delle acque.

A sud di Otranto

Porto Badisco

Si narra che il pittoresco grappolo di case di pescatori di Porto Badisco sia stato il primo approdo di Enea in Italia. Questo piccolo borgo si localizza poco più a sud della Palascìa, o Capo d’Otranto, il promontorio roccioso più ad est d’Italia. In questo piccolo porto appollaiato in questa maestosa insenatura, si celebrano la storia, la mitologia e la buona tavola. Dalle sue rocce emergono testimonianze preistoriche, si narrano echi virgiliani e si gustano ricci di mare freschissimi, naturalmente nella stagione consentita dalla legge.

Il Canalone dell’Acqua viva, il fiordo di Puglia

Questa stretta conformazione detta Canalone dell’Acquaviva, si trova a Marina di Marittima, ed è considerato una delle baie più belle di tutto il Salento adriatico. Si tratta di un piccolo fiordo in miniatura, un pezzo di nord Europa nel punto più a sud della Puglia. Le pareti di roccia sono ammantate da una folta vegetazione, una macchia mediterranea con rarità endemiche, un macrocosmo primordiale che svela una piccola spiaggetta paradisiaca di ciottoli, uno dei pochi approdi di spiaggia che si svelano nel Parco naturale regionale Costa Otranto- Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase: 3200 ettari di estensione su 60 km di costa dove prevale la natura selvaggia e le opere di antropizzazione sono perfettamente adattate al contesto, uno splendido esempio di adattamento territoriale.

Il Ciolo

Le gazze ladre la facevano da padrone in questo angolo di Salento. Dev’essere stata questa la ragione dell’originale toponimo di questo scenografico canalone: il suo nome deriva da “ciole” che in dialetto salentino rimanda proprio al volatile truffaldino. La gravina che parte da Gagliano del Capo sfocia tra due pareti rocciose in un mare dai riflessi cobalto, si formò in migliaia di anni per l’erosione di un corso d’acqua, esattamente la stessa orogenesi delle due località precedenti, Porto Badisco e il Canalone d’Acquaviva. Questa meta è ambita da intrepidi climber che amano sfidare la gravità scalando le pendenze e da coraggiosi tuffatori che la gravità l’assecondano sprofondando nel blu delle acque. Un luogo molto amato dagli sportivi ma anche dai creativi, attrattiva irresistibile per registi visionari che intravedono nella bellezza spietata della natura l’ispirazione del loro “viaggio”.

Per maggiori informazioni: Viaggiare in Puglia, il Portale Ufficiale del Turismo della Regione Puglia: mare, vacanze, arte, storia, gastronomia, artigianato, eventi, località, territori alberghi e ristoranti.

Immagine copertina: Baia dei Turchi

Photo credits: Elena Bittante

 

 

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