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Giorgia – Pop Heart Tour 2019

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Palazzetto dello Sport – Roma 16.05.2019

Un fuori programma 5 minuti prima dell’inizio concerto, un brusio poi grandi applausi nel primo anello alle spalle del parterre, molta confusione, tanto che credevamo che la produzione avesse voluto preparare una sorpresa modificando l’inizio del concerto, facendolo iniziare con una apparizione da mezzo il pubblico. Niente di tutto questo era solo un gran numero di persone che aveva riconosciuto e voleva salutare Carlo Verdone, che prendeva posto anche lui accorso da spettatore a questa magica serata.

Ma veniamo al live report.
Classe ed eleganza fatta cantante, è così invece che si presenta al “suo” pubblico, una tra le più belle voci del panorama Italiano ed internazionale, forse la migliore almeno in Italia secondo chi scrive (ndr).

Arriva finalmente, attesissima a Roma, l’affascinante Giorgia Todrani, in arte, semplicemente Giorgia, vestita per l’occasione da Dior per mano di Maria Grazia Chiuri, come scritto in più parti, un rimando agli anni 50 ed in particolare alla memoria di Grace Kelly, tre abiti caratterizzati da tute aderenti e gonne in tulle impreziositi da paillettes e cristalli Swaroski, insomma la maison di origine francese non poteva trovare cliente più adatta, carismatica e rappresentativa.

Compare così da una pedana salendo dal sottopalco in una silhouette da brividi a far urlare un gremitissimo Palalottomatica, inizia la serata del Pop Heart Tour di Roma che prende il titolo dall’omonimo album cover, primo per l’autrice-interprete romana.
Disco di platino che vede rivisitati brani come “Le tasche piene di sassi” di Jovanotti che apre il concerto, “Una storia importante” di Eros Ramazzotti” e tante altre. Oltre i brani dell’album anche molte pietre miliari, da “E poi”, a “Come saprei”, “Come neve” e molti altri per 2 ore e mezza di pura energia musicale, in una scenografia allestita magistralmente dove luci e pareti led aiutano ad accompagnare lo spettatore dentro i brani che hanno scandito la carriera dell’artista.

Ne è passata di acqua sotto i ponti da quel lontano ’93 in cui Giorgia vinse il San Remo Giovani, in questi 25 anni l’abbiamo vista duettare con le più autorevoli voci del panorama mondiale, raggiungendo una maturità vocale ed interpretativa fuori dall’ordinario, quando appare lei sulla scena ti aspetti sempre qualcosa di spettacolare, qualche cosa di unico. Così è, quando trasmette emozioni interpretando “Anima” di Pino Daniele, o quando in forma reverenziale dice “Ora vi chiedo scusa in anticipo per questo brano che proverò a cantare davanti a voi e spero che lei, anche se da lassù, lei potrà capirmi e scusarmi” prima di intonare “I Will always love you” di Withney Houston, ma ormai la cara Giorgia è arrivata ad un livello tale di maturità che non c’è pezzo che non possa cantare.

Su queste note finisce la serata romana che l’ha vista saltare, ballare, firmare autografi come nulla fosse mentre continuava a cantare coadiuvata da un band di elevato livello formata da Mylous Johnson alla batteria, Sonny Thompson al basso, Jacopo Carlini al pianoforte, Fabio Visocchi alle tastiere, Anna Greta Giannotti alla chitarra, Diana Winter cori e chitarra, Andrea Faustini cori, ultimi due con i quali duetta pure durante il concerto.

Di seguito la scaletta dei brani:

  1. Le tasche piene di sassi (Jovanotti cover)
  2. Una storia importante (Eros Ramazzotti cover)
  3. Gli ostacoli del cuore (Elisa cover)
  4. Credo
  5. Scelgo ancora te
  6. Sweet dreams (Eurythmics cover)
  7. Quando una stella muore
  8. È l’amore che conta
  9. Come neve
  10. Dune mosse (Zucchero cover)
  11. I feel love (Donna Summer cover)
  12. Il mio giorno migliore
  13. La mia stanza
  14. Ain’t nobody
  15. E poi
  16. Come saprei
  17. Strano il mio destino
  18. Un amore da favola
  19. Girasole / Tradirefare
  20. Easy
  21. Di sole e d’azzurro
  22. Vivi davvero
  23. Stay (Rihanna cover)
  24. Io tra tanti
  25. L’essenziale (Marco Mengoni cover)
  26. Oronero
  27. Anima(Pino Daniele cover)
  28. Tu mi porti suI
  29. will always love you (Withney Houston)

Pregalleria


(Pregalleria e galleria completa a cura di Claudio Enea)


Steve Hackett – Genesis Revisited tour 2019

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Teatro Brancaccio Roma 29.04.2019

Live report di Claudio Enea

Steve Hackett, ex chitarrista dei Genesis ritorna in Italia per quattro appuntamenti, il primo dei quali al Teatro Brancaccio di Roma, le date italiane fanno parte del nuovo tour europeo partito il 22 aprile e che toccherà 17 paesi, per un totale di 31 concerti.
Il  concerto è composto da due momenti ben distinti, il primo per onorare il quarantesimo anniversario di uno degli album solisti più famosi di Hackett, “Spectral Mornings”, mentre il secondo completamente incentrato sull’esecuzione dei brani tratti dall’album che rese famosi i Genesis in tutto il mondo ovvero “Selling England By The Pound” (1973), tra i dischi realizzati con Peter Gabriel quello più venduto ed arrivato fino alla terza posizione della classifica inglese.

Inutile dire che il primo grande applauso viene tributato alla fine di “Firth of Fifth”, bravi ma veramente bravi tutti i componenti della band che eseguono con estrema fedeltà l’intera opera dei Genesis, certo le voci di Gabriel o di Collins sono inimitabili quasi irraggiungibili, ma sono ormai dettagli.

La serata si conclude con un paio di brani tratti dall’album “A trick of the Tail”. Prima, Dance on a Vulcano che dovrebbe chiudere il concerto, ma nell’inevitabile bis, la band propone anche un mix Myopia/Los Endos, con il quale si congeda definitivamente dal pubblico presente, estasiato dalla grandezza di questi due/tre brani finali e ricordando ad Hackett che non dovrebbe aver comunque dimenticato, che proprio qui in Italia la band inglese ricevette il primo vero successo meritato e che proprio qui a Roma, al palazzetto dello sport fecero uno dei loro primi concerti da vera band internazionale con il Foxtrot tour.

Insomma, speriamo che con il nostro calore, sia arrivato il messaggio di amore che abbiamo da sempre nei confronti del progr dei Genesis e dei suoi ex componenti.

Steve Hackett: Guitar
Craig Blundell: Drum
Roger King:  Keyboards
Jonas Reingold: Bass & guitar
Rob Townsend: Brass & percussion
Nad Sylvan: Voice

Scaletta serata
Prima parte:

  • Every Day
  • Under the Eye of the Sun
  • Fallen Walls and Pedestals
  • The Virgin and the Gypsy
  • Tigermoth
  • Spectral Mornings
  • The Red Flower of Tachai Blooms Everywhere
  • Clocks – The Angel of Mons

Seconda parte:

  • Dancing With the Moonlit Knight
  • I Know What I like (In Your Wardrobe)
  • Firth of Fofth
  • More Fool Me
  • The Battle of Epping Forest
  • After the Ordeal
  • The Cinema Show
  • Aisle of Plenty
  • Deja Vu
  • Dance on a Volcano

Bis

  • Myopia / Los Endos

(Pregallery e gallery di Claudio Enea)



Mike Stern & Dave Weckl Band

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Cross Roads
 – Roma 12.04.2019

Live report, pregalleria e galleria fotografica di Claudio Enea

Basterebbero solo questi due nomi per riempire un palazzetto dello sport, se poi ci aggiungiamo Tom Kennedy (Al DiMeola, Frank Gambale, Steve Lukather) al basso e Bob Franceschini (Paul Simon, Willie Colónal) al sax, ne avremmo la certezza assoluta.

E se invece questo fantastico quartetto lo riunissimo in una location più intima, dove pubblico ed artisti si possano quasi toccare, l’atmosfera diventerebbe magica e l’occasione per gli amanti della jazz-fusion sarebbe quasi un’opportunità irripetibile.

Bene, è successo proprio questo al Cross Roads, locale ormai storico del panorama romano, dove sono passati fior fiori di gruppi ed artisti, nazionali ed internazionali, dove ci si può prenotare per mangiare una pizza, bere una birra e perché no sentire qualche fenomeno strimpellare.

E’ la volta di Dave Weckl, eclettico batterista (Chick Corea Elektric Band) che collabora ormai da qualche anno con Mike Stern, inutile presentare quest’ultimo, scoperto da Metheny ha collaborato con nomi quali Miles Davis, Billy Cobham e Jaco Pastorius e con cinque nominations ai Grammy Award, si è affermato come uno dei principali chitarristi e compositori jazz-fusion della sua generazione.

Un bellissimo concerto quindi, dove la band ha trasmesso entusiasmo e voglia di suonare forse aiutata, come dicevamo prima, da un ambiente non dispersivo che ha messo in contatto quasi fisico pubblico e band.

Divertimento e piccole improvvisazioni, dove spiccano la precisione martellante di Kennedy, la tecnica sopraffina di Weckl, la pulizia graffiante di Franceschini ed il virtuosismo di Stern per nulla scalfito dall’incidente subito nel 2016 e che lo vede combattere una dura lotta riabilitativa per recuperare dai problemi ai tendini della mano destra.

Insomma, una serata indimenticabile con quattro star ancora alte nel firmamento musicale mondiale.

(Pregalleria)



Maneskin – Il ballo della vita Tour 2019

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Sono stati la rivelazione del 2017 ma se andiamo a vedere i numeri, anche del 2018. Mentre il 2019 non poteva iniziare che nel migliore dei modi, innumerevoli dischi d’oro e di platino stanno accompagnando il tour dei Maneskin “IL BALLO DELLA VITA TOUR”, alla seconda tranche, anche questa, come la prima, con praticamente tutte le date sold out, persino quelle aggiunte all’ultimo momento. Ma nulla nasce dal caso, dal secondo posto inaspettato per certi versi di XFactor, che li ha visti assoluti protagonisti e che preannunciava la scoperta di una nova talentuosa band, l’ascesa è stata inarrestabile. Sono bravi e coinvolgenti questi ragazzi e danno veramente tutto sul palco, il pubblico lo capisce, non solo i teenagers che sono lo zoccolo duro tra i fan del gruppo ma anche persone più avanti con gli anni, apprezzano l’energia che i quattro sanno trasmettere e rispondo urlando, cantando e ballando per tutti i 21 brani in programma per il concerto. La si gusta tutta l’armonia instaurata tra i componenti, sembra inesauribile, ne è la prova il momento in cui a fine concerto si scambiano gli strumenti, Victoria alla chitarra, Ethan al basso, Thomas alla batteria, l’unico che non si separa dal proprio strumento, il microfono, è Damiano, ma si sa, lui è fin dall’inizio il frontman che tolti i tacchi a spillo ha il compito di far sognare il pubblico femminile e allora eccolo andare da una parte all’altra del palco a torso nudo intonando Torna a casa, prima di chiudere e congedarsi assieme agli altri con la gente di casa, a cui danno appuntamento per il tour estivo che li vedrà sempre a Roma il 23 e 24 Giugno questa volta al Cavea Auditorium Parco della Musica nell’ambito del Roma Summer Fest, quindi un arrivederci a presto Maneskin.

I brani del concerto di Roma:

  1. Are You Ready?
  2. Fear For Nobody
  3. Immortale
  4. New Song
  5. Morirò Da Re
  6. Lasciami Stare
  7. Let’s Get It Started (Black Eyed Peas cover)
  8. You Need Me, I Don’t Need You (Ed Sheeran cover)
  9. Sh*t Blvd
  10. Breezeblocks (Alt-J cover)
  11. Le Parole Lontane
  12. Pyro (Kings Of Leon cover)
  13. Niente Da Dire
  14. Recovery
  15. Vengo Dalla Luna (Caparezza cover)
  16. Beggin’ (The Four Seasons cover)
  17. Chosen
  18. L’Altra Dimensione
  19. Kiwi (Harry Styles cover)
  20. Close To The Top
  21. Torna A Casa

Al Di Meola – Opus Tour 2019

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Dopo meno di una settimana dal concerto di Patitucci, sbarca a Roma o meglio a Ciampino un’altra icona del jazz mondiale, anch’egli di chiare origini italiane, è infatti la volta di Al Di Meola.

Probabilmente, per un chiaro volere, non sceglie un grandissimo ambiente, parlando in termini di dimensioni, ma una location più raccolta dove circa un 200 persone non si sono fatte sfuggire l’occasione di ascoltare dal vivo, il virtuoso della jazz fusion o meglio del genere smooth, una fusion  più delicata con inquinamenti etnico-classici che sembrano ormai essere lo stile prediletto dall’artista. Opus Tour 2019 è volto a promuovere l’omonimo album, ultima opera dell’artista uscita nel febbraio scorso. In quest’ultima avventura è accompagnato da musicisti di eccellenza come l’italianissimo Fausto Beccalossi ed il cubano naturalizzato americano Kemuel Roig, due portenti nell’ambito dei rispettivi strumenti. Buona la serata che scorre piacevole su nuovi e vecchi brani, citiamo “Cerreto Sannita” dedicata al luogo delle origini dell’artista americano e “Mediterranean Sundance” un brano dell’ormai lontano ’77 ma sempre coinvolgente, che fa battere a tempo le mani del soddisfatto pubblico presente.

Insomma, un nome una garanzia, Al e la sua compagnia, non deludono il loro pubblico e noi non possiamo che lasciare alla fine, il locale, soddisfatti con uno scontato arrivederci.

FORMAZIONE:
Al Di Meola – chitarra
Kemuel Roig – pianoforte
Fausto Beccalossi – fisarmonica

Ciampino 22.03.2019 – Orion

by Claudio Enea

photo by Claudio Enea

Danilo Pérez, John Patitucci e Terri Lyne Carrington – Children of the Light

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Ispirato al grande sassofonista, di Milleriana memoria Wayne Shorter, Children of the light è il trio composto da tre grandi artisti del panorama mondiale del genere jazz, Danilo Pérez, John Patitucci e Terri Lyne Carrington. I tre, che ormai collaborano da diversi anni, dedicano questo tour ad uno dei loro maestri, titolo tratto da un’opera dello stesso, offrendo uno spettacolo raffinato, intriso di improvvisazioni e modulazioni che in alcuni casi vedono gli strumenti fondersi in un’unica cosa. Non mancano botte e risposte, che vedono la soddisfazione dei tre tradotta in gemiti di esultanza e grandi sorrisi di intesa. Si divertono loro e si diverte anche il pubblico a vederli giocare con le armonizzaizoni dei loro brani, cosa volere di più da un concerto jazz?

Roma 18.03.2019 Auditorium Parco della Musica

By Claudio Enea

Foto by Claudio Enea

Subsonica 8 Tour

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Palalottomatica di Roma – 21.02.2019

Un esplosione di luci e suoni, sorprende, ma magari per gli affezionatissimi, anche no, il pubblico del Palalottomatica. Bellissima scenografia che vede i cinque componenti muoversi su altrettante piattaforme semovibili sovrastate da pannelli led che proiettano le immagini del gruppo ben visibili anche dal terzo anello del palasport. Coinvolgenti come sempre, come il genere tra pop e rock elettronico che contraddistingue la band e la pone tra le attuali più prolifere e longeve del panorama musicale Italiano.

“Non ci sono tanti gruppi che vi fanno ballare come noi in Italia”, esordisce Samuel Romano ed è proprio vero vedendo i fans sugli spalti percorsi da una irrefrenabile voglia di muoversi a tempo di musica ed impossibilitati a rimanere immobili al loro posto. Non deludono i Subsonica, e con la presentazione della loro ultima fatica 8 da cui prende il nome anche il tour, raggiungono facilmente il loro intento dichiarato ovvero quello di far ballare i presenti con i nuovissimi pezzi ma anche con i vecchi tratti dal loro repertorio come Up patriots to arm di Battiato e Nuova ossessione oppure Il Cielo Su Torino e Strade. Insomma 2 ore e mezza di ottima musica che rinfranca l’animo e ci fa pensare che in fondo anche da noi esiste ancora la possibilità di ascoltare dell’ottimo rock.

Live report e foto di Claudio Enea

De André canta De André “Storia di un impiegato”

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Applausi ed un affetto immediato e totale accolgono Cristiano De André non appena questi appare sul palcoscenico della Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. <<Dovrò trasferirmi a Roma>> dice visibilmente colpito, riferendosi apertamente al calore che il pubblico capitolino da sempre gli riserva.

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TOMMY EMMANUEL WITH SPECIAL GUEST JERRY DOUGLAS – ACCOMPLICE TOUR

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Tommy Emmanuel, artista australiano, torna in Italia dopo due anni per una serie di concerti, accompagnato questa volta da un altro eccellente chitarrista, Jerry Douglas, per la prima volta nel nostro paese.
Ad inizio 2018 il nuovo album “Accomplice one”, che nasce dalla collaborazione con una nutrita schiera di prestigiosi artisti del calibro di Jason Isbell, Mark Knopfler, Rodney Crowell, Jerry Douglas, Amanda Shires, Ricky Skaggs, JD Simo, David Grisman, Bryan Sutton, Suzy Bogguss e molti altri, album che tra l’altro da il nome al tour mondiale che lo vede approdare finalmente di nuovo nel nostro paese.

Una delle 7 tappe italiane Roma dove, accolti da un caloroso pubblico che gremisce al completo la sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica, i due artisti si trovano sin da subito a loro agio e deliziano con i loro virtuosismi la platea della capitale.

Apre il concerto Jerry Douglas, vincitore di 14 Grammy Awards, denominato ‘il maestro contemporaneo ineguagliabile di Dobro’ dal New York Times, il tre volte vincitore del premio CMA Musician of the Year Jerry Douglas uno degli artisti di registrazione più innovativi, con all’attivo 14 album da solista ed il suo sound presente su circa 1500 album con artisti come Garth Brooks, George Jones, Paul Simon, Little Big Town, James Taylor, Emmylou Harris, Elvis Costello, Earl Scruggs, Ray Charles, Dierks Bentley, Douglas rappresenta la massima espressione tra i musicisti della chitarra resofonica.

Prosegue il concerto Emmanuel, presentando i brani dell’ultimo album e confermando la crescente popolarità a livello planetario acquisita a colpi di concerti, 128 date solo nell’ultimo anno e 5 continenti toccati.

Conobbi Tommy Emmanuel agli inizi degli anni 2000 in uno dei DISMA di Rimini e rimasi immediatamente folgorato dalla sua tecnica, dal suo virtuosismo, dalla capacità di far suonare ogni centimetro della sua chitarra e quella di coinvolgere ed eccitare la sinapsi di chi lo sta ascoltando. Da li a poco riceveva il riconoscimento CGP titolo attribuito solo ai chitarristi più influenti del mondo ed oggi uno dei 5 Certified Guitar Player esistenti.

Nel corso della sua carriera ha inciso oltre 25 dischi, ricevuto nomination ai Grammy Award, partecipato alla cerimonia conclusiva olimpica di Sydney 2000, suonato tra gli altri con artisti come Stevie Wonder, Eric Clapton, Michael Bolton, Tina Turner, Cliff Richard, John Denver, Bruce Welch, Joan Armatrading, Larry Carlton, Bill Wyman dei Rolling Stones. Un talento unico i cui fan vanno dagli appassionati di chitarra che hanno seguito la sua carriera per decenni, agli amanti di grandi canzoni e melodie che affollano gli spettacoli di Tommy per l’autenticità emotiva che guida e trasmette in ogni performance. Per Tommy, però, la ricompensa più grande è sempre la stessa: fare il prossimo grande disco e vedere il pubblico radioso al prossimo grande spettacolo.

“Quando ero un bambino, volevo essere nel mondo dello spettacolo. Ora voglio solo essere nel mondo della felicità, io faccio musica, tu diventi felice. E questo allora risulta un buon lavoro”.

Auditorium Parco della Musica Roma
Roma 06.11.2018

Claudio Enea
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