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Festival Popolare Italiano – IX Edizione

in COMUNICATI STAMPA/CULTURA/MUSICA by

 

Museo Nazionale degli Strumenti Musicali

Roma, 23 settembre – 6 ottobre 2023

IL 23 SETTEMBRE IL FESTIVAL POPOLARE ITALIANO

CELEBRA L’EUROPEAN FOLK DAY
In occasione della prima giornata europea della musica world, riprendono a Roma i concerti del festival diretto da Stefano Saletti

 

Dal 23 settembre 2023, in occasione della prima edizione dell’European Folk Day, il grande appuntamento che vede in contemporanea centinaia di eventi legati alla World Music in tutta Europa, riprendono i concerti del Festival Popolare italiano, la rassegna con la direzione artistica del compositore e musicista Stefano Saletti.

Quest’anno il festival si svolge al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali, museo facente parte della Direzione Musei Statali della città di Roma, nel segno di una sempre più ampia connessione culturale attiva con i cittadini e i turisti.

Ogni concerto sarà preceduto da un Foolk Talk, un incontro curato da Blogfoolk Magazine, incentrato sul rapporto tra musica popolare e contemporaneità, sulla necessità di conservare la memoria storica della nostra tradizione, trovando, però, nuove forme e strumenti artistici per rinnovare linguaggi e mezzi espressivi.

Il Programma.

Si parte sabato 23 settembre alle ore 19 il Foolk Talk “Percorsi innovativi per la tradizione popolare: dalla musicassetta alla musica liquida” a cura di Salvatore Esposito, Ciro De Rosa (rispettivamente direttore editoriale e direttore responsabile di Blogfoolk) e Daniele Cestellini (Responsabile scientifico di Blogfoolk), con la musicologa Simona Frasca e il Dj e produttore Marco Dalmasso (aka Ghiaccioli e Branzini)

Alle 21, in occasione della prima edizione dell’European Folk Day, il concerto di apertura vedrà Stefano Saletti nel progetto speciale “Foolking Thunder Revue”, in compagnia di Gabriella Aiello, Luigi Cinque, Nando Citarella, Gabriele Coen, Barbara Eramo, Raffaella Misiti, SALE e Fabia Salvucci. Un concerto che parte dal Sabir, la lingua dei porti, dei marinai e dei pescatori, e arriva ai canti delle varie tradizioni dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo e che vedrà Saletti dialogare in musica con i suoi strumenti (bouzouki, oud e chitarra) con i tanti artisti con i quali ha condiviso concerti e progetti discografici in questi anni.

Il titolo si rifà alla famosa tournée effettuata fra l’autunno del 1975 e la tarda primavera dell’anno successivo da un gruppo di musicisti guidati da Bob Dylan e riuniti in carovana itinerante attraverso gli Stati Uniti.

 

Il 30 settembre alle ore 17, il Foolk Talk dal titolo “Cultura popolare e World Music Academy: come conservare la tradizione” con Mimmo Ferraro (Squilibri), Andrea De Siena e Iris Ros (WMA) a cura di Salvatore Esposito.

A seguire, alle ore 18, il Maria Moramarco Ensemble in “C’ere e ‘ngere” uno spettacolo musicale che racconta attraverso il canto di tradizione dell’Alta Murgia Barese le ancestrali storie del popolo delle pietre, un affresco di memoria che evidenzia le miserie così come le nobiltà della civiltà contadina pugliese. Maria Moramarco è la ricerca sul canto popolare ma anche l’interpretazione e la voce. Figlia naturale degli antichi cantori e cantatrici che hanno tramandato la tradizione orale nelle contrade murgiane e della Puglia, Maria ha raccolto dagli ultimi depositari quanto sopravvissuto in questa terra meridiana, terra di confine con le vicine civiltà mediterranee. Il Maria Moramarco Ensemble è formato da: Maria Moramarco (voce), Luigi Bolognese (chitarre), Filippo Giordano (violino), Pino Colonna (flauti, ciaramella), Francesco Marcello Sette (percussioni etniche).

 

Ultimo appuntamento il 6 ottobre: alle ore 17 il Foolk Talk con Giovanni Chiriatti (Kurumuny) a cura di Salvatore Esposito Archivio sonoro: l’importanza della memoria storica nella musica popolare”.

A seguire, alle ore 18, il concerto My Nirvana con Redi Hasa e Valerio Daniele.

A due anni di distanza da “The Stolen Cello”, l’artista è in tour con il progetto My Nirvana”, nel quale racconta un pezzo della propria storia: l’incontro con la musica rock e grunge negli anni ‘90 alla caduta della dittatura albanese, pochi anni prima di decidere di lasciare il Paese per giungere in Italia, in Puglia.

Redi Hasa esegue una rielaborazione dei pezzi più significativi della celebre band guidata da Kurt Cobain, “reinventando” le canzoni che hanno segnato un punto di svolta nella storia del rock mondiale e trasformandole in nuovi inni. In questa versione live, Hasa piega il violoncello a radicali distorsioni e sperimentazioni elettroniche, accompagnato da Valerio Daniele (chitarra ed elettronica), aprendosi ad emozionanti momenti di improvvisazione.

 

Organizzato da Associazione Ikona e Ikona Concerti con il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali nell’ambito di un progetto condiviso, il Festival Popolare Italiano è realizzato in collaborazione con Blogfoolk Magazine, con il sostegno di Puglia Sounds e fa parte della Rete italiana World Music.

 

L’ingresso al concerto è incluso nel biglietto di accesso al museo, al costo “popolare” di 5 euro.

 

Il Festival. Nato nel centro di accoglienza Baobab nel 2015, poi proseguito al Teatro Villa Pamphilj e al Teatro Verde, il festival da sempre testimonia la varietà di sonorità, di strumenti e di stili che caratterizzano la musica popolare, folk, etnica, world. È la musica dell’incontro, che fa dialogare tradizioni regionali differenti, ritmi e dialetti anche distanti, ma capaci di aprirsi al mondo e di contaminarsi creando nuovi linguaggi espressivi che arrivano a interessare e coinvolgere un pubblico variegato e di ogni fascia d’età. Un insieme di musiche e di storie che rappresentano un patrimonio da tramandare e riscoprire, per non perdere la memoria musicale – vero elemento identificativo di una comunità e di una nazione – ma pronto a reinventarsi, anche grazie alle musiche che arrivano dai tanti migranti e artisti che vivono ormai stabilmente in Italia, di dialogare con le altre sponde del Mediterraneo e oltre.

Un festival che si propone da sempre come “spazio-contenitore” e laboratorio di idee che nel nome dell’incontro e dello scambio si conferma come una vera e propria officina creativa.

Nelle scorse edizioni il festival ha ospitato alcuni dei più importanti rappresentanti della scena popolare come: Lucilla Galeazzi, Riccardo Tesi, Banda Ikona, Luigi Cinque, Têtes de Bois, Canio Loguercio & Alessandro D’Alessandro, Agricantus, Fanfara Station, Lamorivostri, Cafè Loti, Rocco De Rosa, Novalia, Orchestra Bottoni, Enrico Fink & Arlo Bigazzi, TaMa Trio di Nando Citarella, Mauro Palmas e Pietro Cernuto, i Kabìla, Lavinia Mancusi & Semilla, Giuliana De Donno e Gabriella Aiello, Unavantaluna, Raffaella Misiti e le Romane, Elva Lutza, Radicanto, Eleonora Bordonaro, Luisa Cottifogli, Giuliano Gabriele, Giovanni Seneca & Anissa Gouizi, Bottega Folk: Vanessa Cremaschi, Susanna Buffa e Giovanna Famulari, Clara Graziano & Valentina Ferraiuolo, Ziad Trabelsi, Yasemin Sannino, Davide Ambrogio, Gabriele Coen, Giovanni Palombo, Mesudì, Claudio Prima & SEME, Rachele Andrioli, Alessia Tondo, Enzo Rao e Mario Crispi, Tenore San Gavino di Oniferi.

 

CALENDARIO

23 settembre 2023
– Concerto ore 21. In occasione dell’European Folk Day: Stefano Saletti in “Foolking Thunder Revue” accompagnato da Gabriella Aiello, Luigi Cinque, Nando Citarella, Gabriele Coen, Barbara Eramo, Raffaella Misiti, SALE, Fabia Salvucci
– Ore 19: Foolk Talk a cura di Salvatore Esposito, Ciro De Rosa e Daniele Cestellini: Foolk Talk: “Percorsi innovativi per la tradizione popolare: dalla musicassetta alla musica liquida”. Incontro con Simona Frasca e Marco Dalmasso (aka Ghiaccioli e Branzini)

30 settembre 2023

– Ore 18: concerto. Maria Moramarco Ensemble in “C’ere e ‘ngere”
– Ore 17: Foolk Talk a cura di Salvatore Esposito: Cultura popolare e World Music Academy: conservare la tradizione con Mimmo Ferraro, Andrea De Siena e Iris Ros

6 ottobre 2023
– Ore 18: concerto. Redi Hasa e Valerio Daniele in “My Nirvana”
– Ore 17: Foolk Talk a cura di Salvatore Esposito: Archivio sonoro: l’importanza della memoria storica nella musica popolare. Incontro con Giovanni Chiriatti

 

FESTIVAL POPOLARE ITALIANO IX edizione – 2023

Direzione artistica: Stefano Saletti

c/o Museo Nazionale degli Strumenti Musicali – Piazza di S. Croce in Gerusalemme, 9/a – 00185 Roma

Organizzazione generale: Associazione Ikona/Ikona Concerti con il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali

Il Festival Popolare italiano fa parte della Rete Italiana World Music

Realizzato all’interno della “Programmazione Puglia Sounds 2023” 

 

INFO & PRENOTAZIONI: Tel: 067014796 – Mail: dms-rm.museostrumenti@cultura.gov.it

Ingresso: 5 euro

Ufficio stampa: Fabiana Manuelli – stampa@fabianamanuelli.it

 

 

 

LIRICO EN LA CASA IL 22 SETTEMBRE A FIESTA

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ll musicista dominicano Lirico en la Casa si esibirà live sul palco del Fiesta, in Via delle Tre Fontane 24, venerdì 22 settembre 2023 con la sua musica latina, pop e dembow, pronto per far ballare e cantare il suo pubblico. Salito alla ribalta sulla scena musicale con il singolo “Subete”, l’artista ha pubblicato il suo primo album “Mr.Brum Brum” nel 2017 e diversi singoli recenti. Una carriera in crescita, oltre a diverse collaborazioni con altri rapper e artisti dominicani.

Venerdì 22 Settembre  2023

ORARI
apertura porte 21.00
concerto 22.30

Prezzo Biglietto: 25,00 euro + 5 euro prevendita

FIESTA via delle tre fontane, 24 – 00144 ROMA EUR

Dadà e la Funkool Orchestra al Villa Ada Festival

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Nella serata di ieri sul palco del Villa Ada Festival, dove proseguono le serate musicali dell’estate 2023, si sono avvicendati la giovane artista napoletana,Dadà, nella prima parte, ed il gruppo della Funkool Orchestra nella seconda parte.

Dadà, vero nome Gaia Eleonora Cipollaro, è una emergente cantautrice portata alla ribalta grazie alla partecipazione nell’edizione X Factor del 2022. 

Dadà ha presentato la sua originale proposta musicale che ha l’obiettivo di fondere il tradizionale sound napoletano con nuovi ritmi e sonorità, anche elettroniche, della musica contemporanea. Oltre a mash-up di classici brani del passato sapientemente rivisitati, Dadà propone nei suoi brani racconti di storie vissute e di episodi che hanno lasciato un imprinting.

In questa estate 2023 la cantante napoletana ha anche prodotto il suo primo EP dal titolo “Mammarella”.

La Funkool Orchestra è invece una band formata da undici componenti che propongono un progetto strumentale nato nel 2019, presentando brani che ripercorrono musica funk, disco, soul e jazz-funk dell’America degli anni 70 e 80.

Da poco è disponibile il loro album di debutto “Latin Freaks”, con la collaborazione di Joe Bataan, cantante e pianista statunitense.

I componenti della band sono:

Valentina Conte (voce e percussioni)
Aurora Arenare (voce)
Pasquale Napoletano (voce)
Mario Tammaro (trombone)
Riccardo Colicchio (sax)
Adriano Rubino (tromba)
Enrico Pizzuti (chitarra)
Mattia Leone (tasteiere e voce)
Dario Pezz (basso)
Antonio De Luca (batteria)
Enzo Cannavacciuolo (percussioni)


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Paola&Chiara in concerto a Villa Ada

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Le serate degli eventi live all’aperto nella capitale si susseguono anche in questo scorcio di fine estate.
Ieri sera è stata la volta di Paola&Chiara, sul palco della verde cornice di Villa Ada, che sono nuovamente tornate ad esibirsi a Roma dopo il loro concerto del maggio scorso.

Le sorelle Iezzi dunque di nuovo insieme anche e soprattutto sotto la spinta dei loro fan, come ribadito da Paola ad inizio concerto, quando afferma che: “… solo dieci anni fa facevamo l’ultimo tour insieme e se siamo tornate qui oggi è colpa vostra”.

Nel pubblico a seguire il duo anche alcuni ospiti noti, che le due sorelle non mancano di salutare, quali Stefano Coletta, Serena Bortone, il team di Drag Race e Chiara Francini.

Di seguito la scaletta del concerto

Pioggia d’estate
Hey!
Festival
Kamasutra
Mare caos
Amici come prima
Cambiare pagina
A modo mio
Mille luci
Per te
Amare di più
Fino alla fine
Viva el amor!
Furore
Festival
Vamos a bailar

In apertura la giovane emergente artista molisana Alessandra Rizzo ha presentato alcuni suoi brani, tra cui il recente “Cassa forte”.

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Sophie and the Giants fanno ballare Villa Ada

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È una delle prime serate più fresche di fine estate a Roma, ed all’interno del parco di Villa Ada il calo delle temperature inizia a farsi sentire. Non appena Sophie Scott appare sul palco con tutta la sua prorompente energia, il pubblico sembra tuttavia improvvisamente dimenticare il freddo e si lascia trascinare dal carisma e dai ritmi travolgenti della cantante originaria di Sheffield.

Nata come una band, “Sophie and the Giants” ormai dal 2022 si è trasformata definitivamente in un progetto solista della Scott, la quale, accompagnata unicamente da un tastierista, infiamma il pubblico con la sua carica dirompente.
Capelli fiammeggianti al vento e sorriso stampato sul volto, la cantante inglese ripropone al pubblico tutti i suoi più grandi successi, da Paradise a Hypnothyze fino a brani più recenti come In the Dark e We Own the Night.

Vivacissima icona dell’indie rock britannico, Sophie Scott non si risparmia un solo istante, canta, balla e fa ballare l’intera Villa Ada. Generosa ed istintiva, stringe le mani del pubblico in transenna e si avvicina per un selfie, mostrandosi in tutta la sua genuinità. Una giovane e talentuosa artista per una serata tutta da ricordare. Non resta quindi che attendere l’uscita finalmente di un album che includa tutti i suoi successi.

In apertura del concerto di “Sophie and the Giants” anche un bravo ed affabilissimo Max Forleo accompagnato dalla sua chitarra, ed a seguire la trascinante Valentina Tioli, già star di X-Factor, ora a Roma per presentare i suoi ultimi brani.

Qui sotto la gallery del concerto.

Il sogno ad occhi aperti dei folli dello Sponz Fest

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Sigmund Freud sosteneva che i pazzi altro non sono che sognatori svegli, e a ben guardare, chiunque abbia avuto modo di partecipare, anche solo in parte, alla decima edizione dello Sponz Fest appena conclusa, non può che trovarsi in completo accordo con lo psicanalista tedesco.

“Come li pacci”, ovvero come i folli, è infatti il tema dello Sponz 2023. Chi vi prende parte abbandona felicemente le redini della ragione, per lasciarsi andare ad un sogno ad occhi aperti lungo una settimana. Sette giorni di musica, danze e gioiosa pazzia, durante la quale il giorno e la notte si fondono in un’unica grande festa.

La scelta del tema della “paccia” ha permesso di includere all’interno del festival anche una serie di eventi e progetti artistici legati in vario modo al tema centrale. Fra questi spicca: “Ci.Corrispondenze Immaginarie”, un’opera d’arte partecipata pensata da Mariangela Capossela, ed iniziata nel 2022 a Volterra, che grazie alla collaborazione con suo fratello Vinicio Capossela, direttore artistico nonché eclettico ideatore e padrone di casa dello Sponz Fest, approda ora nella cornice di Calitri.

A Volterra è iniziata la corrispondenza, a partire dalle lettere scritte tra il 1900 e il 1974 dai pazienti psichiatrici internati nel più grande manicomio italiano e i cittadini che hanno aderito, con la richiesta di diventare destinatari e interlocutori. Per lo Sponz Fest i calitrani hanno ora aperto le loro case alle tracce delle corrispondenze, ospitandole e accogliendo chi vorrà leggerle.

Non solo musica dunque, ma anche arte, impegno sociale, incontri con autori e studiosi, tra cui Ermanno Cavazzoni, Marco Rovelli e Piero Martin per una kermesse che ha tanto, tantissimo da offrire.

Davanti all’ufficio delle poste è comparsa perfino una “gabbia di matti” costruita dall’instancabile Dum Dum, già autore della geniale trebbiatrice volante. Al suo interno un letto di contenzione, scatole di psicofarmaci sotto chiave, e, a fluttuare in alto, ritratti estemporanei e folleggianti dei partecipanti allo Sponz, scattati e stampati dal fotografo Simone Cecchetti in tempo reale.

Dal 20 al 23 Agosto il festival si snoda per l’Alta Irpinia, muovendosi tra i vari villaggi, per approdare poi  il 24 a Calitri, animare le sue piazze e i suoi vicoli, e concludere infine i festeggiamenti degli ultimi due giorni sulla collina di Gagliano, ribattezzata per l’occasione Montecanto.

Salendo in alto sopra al paese, gli “sponzati” raggiungono il ballodromo, quel paese delle meraviglie ideale, in cui, come Lewis Carroll insegna, sono tutti matti, e dove la follia positiva aiuta a sopportare la pazzia negativa del mondo odierno allo sbando.

Allo sguardo di chi approda impavido sulla collina si mostra un enorme pista da ballo, un luna park ideale, fatto di un palco più grande e due casse armoniche illuminate come coloratissime giostre. Lì, sui quei tre palchi, si alternano, in un unico lunghissimo concerto per due serate consecutive, artisti eclettici e variegati, ed il pubblico si trova a ruotare danzando instancabile verso l’uno o l’altro palco al grido di “Farciti rota! Rota!” fino alle prime luci dell’alba.

Tantissimi i nomi che si avvicendano con il compito di far ballare gli sponzati. Piedi scalzi, sandali e cappelli di paglia in testa, i presenti si scatenano fino a far alzare la polvere sulle note trascinanti degli intramontabili Skiantos, di Nino Frassica e i Los Plaggers con i loro medley di cover esilaranti e di tanti altri artisti. Le immancabili Banda della Posta e Orchestrina di Molto Agevole riportano in auge balli e canzoni di altri tempi, e trasformano il ballodromo in balera.

A loro si aggiungono ancora, fra gli altri, Samuele Bersani, Margherita Vicario, Paolo Rossi con il suo humour travolgente, l’argentino Daniel Melingo, con le sue movenze sinuose e affascinanti, MintchoGarrammone, gioiosamente carismatico, e il pirata Bobo Rondelli con le sue incursioni a sorpresa in veste di Keith Richards o Mick Jagger.

L’eclettico Vinicio Capossela, capitano ideale di questa nave di folli instancabile, accompagnato dalla sua Rolling Sponz Review, rivisita tanti dei suoi brani più famosi, e non si risparmia un secondo, duettando più volte con gli altri musicisti e regalando ai suoi fan momenti indimenticabili.

A regalare poi una parentesi di  poesia pura, con la sua voce che fa vibrare le corde dell’anima, e la sua fisicità fragile e diafana, sul palco grande, in apertura dell’ultima serata, arriva anche il cantautore Micah P. Hinson. Con il suo fare da gentleman di altri tempi Hinson strega tutti i presenti trasformando il vallone di Montecanto al crepuscolo in un luogo in cui il tempo sembra sospeso, e nel quale le sue melodie si fanno tramite per il passaggio ad una dimensione parallela ed onirica. Un momento magico, che ben si sposa con il successivo incontro dal sapore Felliniano che giunge al termine della serata, come a voler idealmente porre delicatamente fine al sogno ad occhi aperti che è stato lo Sponz.

Terminati i balli sulle note della fanfara balcanica Fa Fath Al, mentre le tenui luci dell’alba accarezzano la collina, l’ultima immagine che conservo è quella di una coppia di mimi che ballano silenziosamente sulla strada di ritorno da Montecanto, danzando leggeri sulle note di una musica che solo loro possono sentire. Una visione surreale eppure perfettamente coerente con l’aura di surreale “paccia” che ha caratterizzato questo Sponz Fest 2013. Solo chi ha avuto modo di parteciparvi può capire.

 

Qui sotto le galleries delle ultime due serate:

Prima serata: Venerdì 25 Agosto

Seconda serata: Sabato 26 Agosto

 

LAZZA – Oltre ogni aspettativa

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Si chiude col botto il Viper Summer Festival, rassegna tutta toscana divisa tra due location, con il concerto di Lazza all’Arena della Versilia. Prosegue infatti con questa tappa al Cinquale, a due passi da Forte dei Marmi, l’Ouvertour Summer 2023 che lo ha visto protagonista di oltre 16 date in questa estate di grandi successi.

Da poco reduce dal suo show sul main stage dello Sziget Festival (terzo artista Italiano nella storia dopo Lorenzo Jovanotti e i Subsonica, e primo negli ultimi 13 anni), il giovane rapper milanese porta sul palco i suoi brani più iconici, con una grinta e un’umiltà inaspettate. Sugli schermi un conto alla rovescia annuncia l’inizio del concerto, l’arena gremita di giovani (e di qualche genitore altrettanto coinvolto) esulta, attacca in grandezza, ça va sans dire, con il brano Ouverture, con la band che suona mentre la voce di Lazza arriva dal backstage per tutta la durata dell’intro. Corre e salta sul palco con grande energia nei primi tre brani, Molotov, Bugia e Netflix, in maglietta nera e shorts rossi, catena sbrilluccicante al collo e i doverosi occhiali da sole. Nero e rosso è anche il colore del palco e delle luci che illuminano i fumi, forse un richiamo alla sua squadra del cuore, o forse è solo un caso. Forza Milan grida un bambino in prima fila nella speranza di farsi sentire dal suo idolo, che per tutto il concerto interagisce con il pubblico in modo semplice e spontaneo.

Una versione ridotta rispetto allo show presentato in spazi più grandi e nei palazzetti, senza fuochi e fiamme ma pieno di sincerità. Accompagnato da un’ottima band, è un Lazza più crudo e ruvido rispetto agli album, con la voce graffiata e roca per i troppi concerti o gli sbalzi di temperatura, ma che va avanti fino alla fine senza perdere un colpo. Il pubblico canta ogni brano, dalle hit più note come Panico, Chiagne, Re Mida e Porto Cervo, a quelle più oscure o più dure come Alyx, Puto, Catrame, Slime, Jefe e Gucci Ski Mask, si infiamma con Zonda, diventa un oceano di luci sui brani più intimi e di ombrelli aperti, come di consueto, per Piove. Canta con tutta l’anima Lazza, sembra quasi sofferente a tratti, e riesce a creare un’atmosfera intima e densa su questo palco sotto le montagne e a pochi metri dal mare. Tanta energia e rabbia, quanta commozione, sia nei brani che nell’atteggiamento dell’uomo dei numeri (tutto esaurito a ogni data, oltre 3 miliardi di stream per i suoi brani e il record di permanenza ininterrotta al primo posto in classifica per Sirio, 7 volte disco di platino).

Si aggiungono alla scaletta, oltre ai brani di Sirio, di Re Mida e di J, gli ultimi successi estivi di Drillionaire “Bon Ton” e “Fashion”- Il pubblico poga, canta, partecipa (un ragazzo indovina una domanda sugli esordi di Lazza e viene invitato sul palco con il suo beniamino), si sente parte di un qualcosa di unico e irrepetibile questa sera. A un tratto, nel silenzio un grido “sei Dio”. Si mostra invece umano e fragile, più un fratello che una star sul piedistallo, scherzando con la crew sul palco ed esibendosi con una sincerità disarmante il nostro Lazza, che se è intenso in ogni brano, sembra vibrare di un’energia diversa nei momenti più introspettivi e malinconici, quasi fosse quella la sua chiave più vera.

E’ visibilmente toccato quando ringrazia a fa salire sul palco Drillionnaire e Low Kidd (che ci sono sempre stati da “quando non ero nessuno”), e ancora di più quando sul palco sale il suo cane Coby per la foto di rito con il pubblico alle spalle. Chiude in bellezza con i successi più globali “Cenere” e “Ferrari” dopo due ore di concerto e più di 30 brani suonati interamente dal vivo. Torna sul palco per ringraziare tutti, prima di essere inghiottito dalla nebbia estiva, mentre il prato si svuota e restano nell’aria le note di una notte da ricordare.

La galleria immagini:

Benjamin Clementine: intrappolati nelle emozioni

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Roma 2 agosto 2023

Articolo e immagini: Ginevra Baldassari

Conclude il suo breve tour italiano a Roma, nella splendida Cavea dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, il cantautore, poeta, e polistrumentista Benjamin Clementine.

Un set scarno, in cui fa da protagonista il pianoforte a coda Steinway, dietro il quale un palco rialzato ospiterà un quintetto di archi.

Elegante e minimale come suo solito, Benjamin Clementine sale sul palco a piedi nudi, vestito di pantaloni grigi e una bellissima camicia bianca con volant attorno al colletto e suona il piano seduto su uno sgabello da bar.

E’ un artista completo, profondo, la cui immagine, sia nei video, che nelle copertine e nell’abbigliamento è sempre stata curatissima.

Acclamato dalla critica Francese, paese che lo accolto ai suoi esordi, quando si esibiva per strada o in piccoli locali e viveva quasi come un clochard, Benjamin è sicuramente uno degli artisti più interessanti, versatili e inclassificabili della sua generazione. Se i brani si tingono di blues, di jazz, di soul, di poesia, di opera e musica classica, è davvero complicato, e forse anche inutile, cercare di ascrivere i suoi brani a un genere preciso.

Sul palco porta il nuovo album “And I have been” oltre a molti brani del disco d’esordio “At Least for now”, l’amato singolo “I won’t complain” e “God save the Jungle” dal secondo album “I tell a fly”.

Decisamente più toccante dal vivo, accompagnata nella maggior parte dei brani dal solo pianoforte, la sua voce si tinge di mille tonalità e fa vibrare l’intera platea. Testi con contenuti sociali, forti ma contemporaneamente malinconici e poetici, scanditi con chiarezza, e persino con un accenno di Italiano nel brano Condolence, che Benjamin fa intonare in coro alla platea, “Am sending my condolence to paura, am sending my condolences to insicurezza”. E ancora più protagonista l’affezionato pubblico lo diventa nel brano Genesis, ripetendo per ben cinquanta volte la frase “we are trapped in free”.

Un concerto intimo, unico nel suo genere, che ha messo in luce l’essenza creativa ed espressiva di questo incredibile artista. Bello imponente, statuario, elegante, selvaggio, sofisticato, è riuscito a intrappolarci nell’ emozione di un concerto indimenticabile.

 

 

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Pink Floyd Legend a Ferento verso il sold-out

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Foto copertina Sergio Banfi

PER IL “THE DARK SIDE OF THE MOON – 50th Anniversary Tour”
Pochi biglietti ancora per il concerto del 2 agosto al Teatro Romano


Dopo il successo riscosso cinque anni fa con
Atom Heart Mother, il 2 agosto 2023 i Pink Floyd Legend tornano al Ferento Teatro Festival per celebrare il 50° anniversario dell’uscita di The Dark Side of the Moon.

La formazione italiana, riconosciuta da critica e pubblico come la migliore interprete dei capolavori dei Pink Floyd si appresta, a dieci giorni dalla data, a realizzare un ennesimo tutto esaurito, che si va ad aggiungere agli oltre 20.000 spettatori del tour iniziato nel marzo 2022 e agli 80.000 che hanno assistito agli spettacoli della band negli ultimi quattro anni.

Nelle due ore di concerto, sul palco nell’area archeologica a pochi chilometri da Viterbo, oltre all’esecuzione integrale del capolavoro del 1973, i Legend riproporranno anche tutti i più grandi successi della band inglese, accompagnati dai video originali d’epoca proiettati sul grande schermo circolare e immersi nel nuovo disegno luce e laser. 

Il gruppo è composto da Fabio Castaldi (voce e basso), Alessandro Errichetti (voce e chitarre), Simone Temporali (voce e tastiere) ed Emanuele Esposito (batteria). Completano la formazione Giorgia Zaccagni, Nicoletta Nardi e Claudia Marss ai cori e Maurizio Leoni al sassofono solista. 

I Pink Floyd Legend, dal 2019, sono l’unica band che con i suoi spettacoli dedicati all’universo pinkfloydiano può vantare in Italia oltre 100.000 spettatori e ogni tour – la cui produzione porta la firma di Gilda Petronelli di Menti Associate – è un evento: da quello di Atom Heart Mother con coro e orchestra, a The Dark Side of the Moon – 50th Anniversary Tour; da Live at Pompeii con tutti gli strumenti vintage originali dell’epoca al tour per i 40 anni di Animals con la riproduzione della Battersea Power Station, realizzata con mapping 3d  e proiettata su uno schermo di oltre 15 metri di larghezza per oltre 6 metri di altezza, con tanto di “vapori reali” che fuoriuscivano dalle 4 ciminiere bianche per tutta la durata del concerto, a SHINE Pink Floyd Moon, l’opera rock di Micha van Hoecke che li vede sul palco insieme a Raffaele Paganini e ai danzatori della Compagnia Daniele Cipriani.

IL DISCO. Considerato come il capolavoro assoluto dei Pink Floyd, THE DARK SIDE OF THE MOON è un disco entrato nel mito per numero di copie vendute, per la tecnica di registrazione, per i temi proposti, per la sua bellezza e, per certi versi, anche per la semplicità delle melodie, che segna l’inizio della maturità artistica dei Pink Floyd.

Quelle nuove sonorità, già presenti in forma rudimentale in MEDDLE e OBSCURED BY CLOUDS, e che a loro volta caratterizzano il passaggio dalle atmosfere psichedeliche e dai tentativi progressive di ATOM HEART MOTHER, fanno esplodere tutto il loro potenziale lirico, melodico e tecnico dei quattro Floyd. Il pianto di Waters dopo l’ascolto del missaggio finale del disco la dicono tutta sulla bontà e la grandezza del progetto.

Il battito cardiaco che introduce e chiude l’album accompagna l’ascoltatore in un viaggio che è la nostra stessa vita, partendo dal primo respiro della nascita (Breathe), attraversando le paure dell’uomo (il tempo che passa, la morte), per arrivare alle ossessioni (il denaro) e alle follie dei nostri tempi (la guerra). Già si vedono quei temi di critica sociale cari a Waters che verranno approfonditi in WISH YOU WERE HERE e ANIMALS e che troveranno la loro definitiva e stabile collocazione in THE WALL.

A impreziosire e consegnare al mito il tutto, ecco il genio Alan Parsons che fa letteralmente esplodere il suono fuori dal disco, conferendogli una tridimensionalità e una atemporalità incredibile per quelle che sono le tecniche di registrazione dell’epoca. Per questo, DARK SIDE è un disco senza tempo, da sembrare scritto e suonato nel futuro tanto è attuale nei contenuti e nella resa sonora.

PINK FLOYD LEGEND. Nati nel 2005, i Pink Floyd Legend sono oggi riconosciuti come il gruppo italiano che rende, in ogni loro spettacolo, il miglior omaggio alla musica dei Pink Floyd, grazie alla realizzazione di show perfetti, frutto dello studio approfondito delle partiture e dei concerti live che la band inglese ha proposto nel corso degli anni. 

Da Atom Heart Mother, la celebre suite per orchestra e coro, che dal 2012 a oggi, a ogni rappresentazione, ha realizzato il “tutto esaurito”, al tour italiano di The Dark Side of The Moon, insieme alla straordinaria Durga Mc Broom (vocalist dei Pink Floyd dal 1987 e per la prima volta su un palco con una band italiana), nel 2015, aggiungono un importante tassello alla loro biografia grazie all’esecuzione integrale, in prima assoluta mondiale, dell’album The Final Cut  in occasione delle celebrazioni per il 70esimo anniversario dello sbarco di Anzio, con la presenza dello stesso Roger Waters.

Il tour 2016 è stato caratterizzato da concerti-evento, in luoghi di assoluto prestigio, “The Dark Side Of The Moon” e “Atom Heart Mother” (con una nuova orchestra e un coro di 140 elementi, nel magnifico Sferisterio di Macerata – storica sede dell’Opera mondiale) e l’inedito “Live At Pompeii” che ha ripreso vita nel palcoscenico del Teatro Romano di Ostia antica in occasione della prima edizione della rassegna “Il Mito e il Sogno”, registrando anche qui il tutto esaurito e una lunga standing ovation finale. Il 19 novembre, poi, Roma è diventata il palcoscenico della prima grande giornata/evento dedicata alla musica dei Pink Floyd quando i Legend hanno proposto uno show molto speciale, ripercorrendo l’intera carriera della formazione britannica, con ospiti di eccezione tra cui Carlo Massarini che ha fatto gli onori di casa, catapultando il pubblico indietro nel tempo attraverso racconti ed aneddoti.

Nella primavera del 2017, la celebrazione dei quarant’anni di ANIMALS, andata in scena a Roma all’Auditorium Conciliazione e a Milano al LINEARCIAK, ha confermato il successo della band con un ennesimo tutto esaurito. In queste due occasioni, ospite speciale della serata è stato il giornalista Andrea Scanzi, uno dei più grandi conoscitori e appassionati dei Pink Floyd, che ha raccontato la genesi del disco e gli aneddoti e le particolarità che l’hanno caratterizzato. Nel “Summertour 2017” i Legend hanno registrato, ancora una volta, un grande successo di pubblico con i “tutto esaurito” al Blubar Festival di Francavilla al Mare (Ch), al Teatro Romano di Ferento (Vt) all’Ostia Antica Festival di Roma e a Villa Adele ad Anzio, in cui hanno presentato per la prima volta il progetto speciale “Roger Waters Night”, un grande omaggio al bassista e alla memoria di suo padre, l’ufficiale britannico Eric Fletcher Waters, che perse la vita proprio ad Anzio. Il 25 novembre 2017 hanno realizzato a Roma, alla Conciliazione, un ennesimo sold out in occasione della seconda edizione del “Pink Floyd Legend Day“, quando si sono esibiti insieme alle tre “special guests” il percussionista Gary Wallis e le vocalist Claudia Fontaine e Durga Mc Broom, che affiancarono i Pink Floyd nel tour di “The Division Bell”.

Dal 26 febbraio 2018 sono in tour con la riproposizione della epica suite ATOM HEART MOTHER, incassando in ogni luogo, il tutto esaurito.

A giugno 2019 il debutto in prima mondiale al Ravenna Festival con lo spettacolo SHINE Pink Floyd Moon portato in scena insieme al regista coreografo Micha van Hoecke e che vede come special guest Denys Ganio, già étoile del Balletto di Marsiglia ed interprete del famoso Pink Floyd Ballet di Roland Petit.

Il 21 giugno 2022 sono stati invitati dall’Università di Tor Vergata a inaugurare le celebrazioni del quarantennale dello storico Ateneo romano, con il progetto speciale “#40 anni in una notte… e oltre, in cui i Legend hanno eseguito un repertorio composto di oltre 40 anni di successi floydiani, accompagnati da un’orchestra di 17 elementi.

Il tour estivo 2022 di Atom Heart Mother prende il via a luglio con un tutto esaurito dal Teatro Romano di Fiesole per proseguire ad agosto davanti a più di 3000 persone al Roma Summer Fest alla Cavea del Parco della Musica e arrivare per la prima volta in Sicilia ad Agrigento al Teatro Valle dei Templi e all’Anfiteatro di Zafferana Etnea, dove riscuote, come sempre un grande successo di pubblico e critica.

Durante l’inverno 2023 i Legend riprendono con grande successo (4 sold out consecutivi: Modena, Pordenone, Roma e Firenze) il tour di SHINE Pink Floyd Moon al fianco di Raffaele Paganini, nuovo coprotagonista insieme alla band e ai danzatori della Compagnia Daniele Cipriani dell’opera rock che, dopo la morte di Micha van Hoecke avvenuta nell’agosto del 2021, vede la regia della danzatrice coreografa giapponese Miki Matsuse, compagna di vita e di lavoro di Micha.

A marzo 2023 i Legend festeggiano i 20.000 spettatori del tour celebrativo del cinquantennale di The Dark Side of The Moon partito nel marzo 2022. 

Tutte le produzioni dei Pink Floyd Legend sono firmate Menti Associate

 

PINK FLOYD LEGEND

FABIO CASTALDI – Basso, Voce, Gong

ALESSANDRO ERRICHETTI – Chitarra, Voce

EMANUELE ESPOSITO – Batteria

SIMONE TEMPORALI – Tastiere, Voce

PAOLO ANGIOI – Chitarra acustica, elettrica e 12 corde, Basso, Voce

con

MAURIZIO LEONI – Sassofono

GIORGIA ZACCAGNI / NICOLETTA NARDI / CLAUDIA MARSS – Cori

 

PINK FLOYD LEGEND in “THE DARK SIDE OF THE MOON – 50th Anniversary Tour”
2 Agosto 2023 – ore 21.15 –Teatro Romano Ferento (VT)

Prevendite Online su: ciaotickets.com | ticketone.it

Info spettacoli 393.9041725 | Info biglietterie 328.7750233

Indirizzo: Strada Teverina Km 8 Bivio Strada Ferento (Viterbo)

 

Pink Floyd Legend Management

Menti Associate, Viale Africa, 50 – www.mentiassociate.it  – info@mentiassociate.it

Ufficio Stampa: Fabiana Manuellipinkfloydlegend@fabianamanuelli.it 

Social Media Manager: Marco Rimmaudo – info@marcorimmaudo.it

 

www.pinkfloydlegend.com

L’eclettica bassista Nik West a Jazz&Image

in CULTURA/MUSICA/PHOTOGALLERY by

 

Seguire un concerto della giovane bassista statunitense Nik West è una fantastica esperienza sensoriale immersiva. Un fenomeno musicale, che unisce al talento un look particolare e colorato insieme ad una carica e una verve esplosive.

Con il suo basso Fender, la sua mimica facciale e i fantastici ritmi del suo groove funky ha entusiasmato il pubblico presente nella splendida e unica location del Parco del Celio con affaccio sul Colosseo.

Sono bastati pochi brani per creare la sintonia giusta e trascinare gli spettatori ad assieparsi in piedi e a partecipare attivamente, ballando ed emozionandosi a ridosso del palco, a stretto contatto con l’artista.

Un talento puro quello di Nik West che ha dimostrato nel tempo una spiccata personalità che l’ha portata nel 2012 ad un coraggioso rifiuto all’ingaggio offertole da Prince, in quanto lei voleva percorrere la propria carriera da solista.

A distanza di tempo si può dire che l’artista di Phoenix è un’assoluta realtà nel paradigma musicale internazionale, collaboratrice di musicisti del calibro di Quincy Jones, David Stewart (Eurythmics), John Mayer, Marilyn Manson.

La galleria delle immagini

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Roberto Bettacchi
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