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Clauidio Diurigon

Cassa integrazione TIM , 4000 a rischio, Giannini (Lega) azienda in audizione al consiglio regionale

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L’annuncio della cassa integrazione di TIM in questo particolare momento di transizione ha destato parecchie preoccupazioni.

Innanzitutto per l’impossibilità di intavolare un tavolo di confronto mediato dal ministero visto che al momento non c’è un governo, un tempismo che l’azienda sembra aver cercato per evitare contestazioni.

Per la società “Scelta inevitabile, speriamo in accordo”. Ricavi in calo per il gruppo, ma il mercato premia i conti solidi”

Tra le istituzioni unica voce oggi quella de consigliere Regionale della Lega Daniele Giannini che ha dichiarato “ “Siamo allarmati per i pesantissimi tagli che colpiranno i lavoratori Tim. Apprendiamo dagli organi d’informazione come la compagnia telefonica sia in procinto di mettere in cassa integrazione 29.736 dipendenti su scala nazionale di cui 9.205 a Roma e provincia e 11.949 nel Lazio. La politica di riorganizzazione aziendale che la società mette in atto, attraverso il drastico strumento della cassa integrazione guadagni straordinaria, con nota del 16 maggio, lascia poco più di tre settimane di trattativa tra azienda, Ministero e organizzazioni sindacali per esaminare soluzioni meno traumatiche. Un lasso di tempo minimo per chiudere una vertenza che riguarderà migliaia di lavoratori e le loro famiglie, che inevitabilmente ne subiranno le conseguenze”.

Dal consigliere sarà presentata un interrogazione urgente al Presidente della Regione Nicola Zingaretti, all’assessore al Lavoro Claudio Di Berardino e all’assessore alle Attività produttive Gian Paolo Manzella con l’obiettivo di convocare le sigle sindacali e l’azienda in audizione.

Anche il sindacato UGL da no interpellato ha confermato una situazione di una gravità incredibile data anche la situazione politica nazionale,” trattandosi di un asset così strategico e anche di un procedimento che coinvolgerà un numero massiccio di lavoratori,” ha dichiarato Daniele Barranca del

Coordinamento Nazione & Provinciale Ugl TLC- “non esiste una garanzia migliore di un nuovo Governo nel pieno delle sue prerogative e dei suoi poteri”.

Il pericolo che corrono i 4000 lavoratori della TIM e di rimanere scoperti delle loro tutele e senza poter discutere la decisione aziendale.

“Un esecutivo in scadenza e quindi operativo solo per l’ordinaria amministrazione non può esercitare alcuna pressione, fornire alcuna

garanzia né – prosegue Barranca – rappresentare un deterrente per investitori che potrebbero non avere naturalmente in cima alle proprie priorità l’interesse nazionale e anche, anzi soprattutto, quello del mantenimento e della difesa degli interessi nazionali.

Attenderemo dunque l’esito sella richiesta del consigliere Giannini per seguire attentamente lo sviluppo della situazione.

Alessandro Conte
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