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Roma, Ancora una voragine alla Montagnola

in CRONACA by

Una nuova voragine si è aperta in via Attilio Ambrosini, una zona già interessata in passato ad un evento simile quando a novembre del 2017 si apri una voragine in via Morosini all’incrocio con Via Accademia degli agiati.

Tutte le strade della zona sono interessate ad un deterioramento del manto stradale cosiddetto a ” pelle di coccodrillo” che permette ala pioggia di penetrare nel binder sottostante e scavate al disotto dell’asfalto.

Nonostante sia noto a tutti i romani la presenza ne sottosuolo di ampi spazi cavernosi sopratutto nella zona dell’ottavo e del nono municipio non è stata ancora messa in atto il necessario studio del sottosuolo per verificare la situazione.

“Fondamentale avviare subito un piano di verifica del territorio” ha dichiarato Alessandro Conte, candidato alle prossime elezioni municipali nel 8′ municipio per la Lega, ” non si può più attendere tra buche, voragini e radici le strade non sono più sicure, non si deve attendere un altra vittima per prendere una decisione”.

Insicurezza e illegalità, i Romani hanno smesso di combattere?

in POLITICA by

E’ un periodo che l’insicurezza nella Capitale sembrerebbe non far più notizia. Se ne parlava spesso ai tempi di Veltroni e fu Alemanno a giovarne.

Poi, nel quinquennio del centrodestra, si rinfacciava alla nuova Giunta la presenza di degrado, percezione di insicurezza e campi nomadi in città. Stesso corretto trattamento fu subito da Ignazio Marino, nella breve parentesi post alemanniana.

In questi mesi, invece, l’argomento non sembrerebbe far più notizia, forse perché messo in ombra dall’ondata di profughi e di eventi di criminalità che, effettivamente e con risonanza, si sono registrati in tutta Italia, anche nei comuni più tranquilli del Bel Paese. O forse perché media, salotti e procure erano troppo impegnati a dar fuoco alle polveri sulla questione Mafia Capitale, sulle testate degli Spada e sulla grande criminalità che stendeva la sua longa manu su Roma e le sue periferie.

L’analisi potrebbe anche andare più a fondo, fino ad arrivare a pensare che questa città e i suoi cittadini si siano arresi, o semplicemente abituati, a sacche di degrado, periferie nel caos, nomadi ovunque e, finanche, donne trovate arse in un parco all’Eur.

Non voglio pensarlo, ma come se fosse tutto normale per il romano assistere ad episodi di questo genere, di gravità e brutalità inimmaginabile. Inimmaginabile, almeno fino a poco tempo fa…

Se c’è dunque una fortuna di cui sta godendo la sindaca Raggi è la fine dei processi al Sindaco di Roma sulle questioni inerenti la sicurezza, la legalità, il decoro.

Forse perché, su questo argomento, è stata creata una operazione di rinvio di non poco conto, nel momento in cui la maggioranza pentastellata in Campidoglio dichiarava di avere pronto un Piano Nomadi in grado di risolvere l’annoso problema in città. Di questo piano nomadi, però, non c’è traccia e non si riscontrerebbero neanche passi significativi che facciano pensare a una strategia in corso di definizione.

Sta di fatto che se una signora di 49 anni veniva bruciata in un parco pubblico qualche anno fa, si sarebbe richiesta senza mezzi termini la testa del Sindaco e i Romani non avrebbero esitato a manifestare il proprio sdegno, la legittima feroce critica alle politiche della sicurezza in città.

Oggi non è più così…

Oggi, dopo l’abbuffata mediatica di Mafia Capitale e le lunghe discussioni sul vergognoso malcostume della politica romana, la nostra classe dirigente, e con essa la cittadinanza, non si è posta più l’interrogativo di cosa accadesse nel presente tra le strade della Città Eterna. Parlo di microcriminalità, quella che quotidianamente insidia la serenità del cittadino, in particolare di quello appartenente ai ceti più deboli, su tutti donne ed anziani, ma anche del più vasto e strutturato sistema criminale insediatosi da qualche anno a Roma, dove non si vede più l’ombra della mafia nostrana ma di quella che, naturalmente, l’ha sostituita.

Insomma, ragionare, discutere e, si spera poi, il provvedere in merito alle questioni di sicurezza dovrebbe essere un’abitudine che media e cittadini devono tornare a fare proprie, per non mollare la presa su una priorità che resta tale.

La mafia nigeriana, i cadaveri ritrovati nei parchi e nei campi rom, le sparatorie e le rese dei conti soprattutto nei quartieri periferici non sembrano più fare notizia, come se ciò che doveva restare un romanzo criminale si fosse trasformato in una triste quanto evidente realtà da dover accettare.

E, allora, non posso che concludere augurandomi che i Romani si ridestino da questo torpore, senza strumentalizzazioni ma affinchè la sicurezza e la legalità delle nostre strade tornino, quotidianamente, a rappresentare una delle priorità della classe dirigente cittadina.

Di Fabrizio Santori

Roma, comune paralizzato, appalti bloccati e servizi inesistenti

in CRONACA by

Dopo due anni di amministrazione sono tante le criticità che ancora non sono state risolte a causa anche del blocco degli appalti voluto dalla Sindaco Raggi. Era stato annunciato il piano Marshal per la capitale ma di fatto ancora nulla si è mosso, anzi dell’impegno finanziario annunciato non si ha nessuna certezza.

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Alessandro Conte
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