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CRONACA - page 26

Fatti di cronaca italiani di carattere nazionale e locale

Gianicolo, ancora insediamenti abusivi

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In uno dei luoghi più beli della capitale,, dove la storia si fonde con il presente non si riesce ad arginare il degrado, alle pendici del Gianicolo un insediamento abusivo è sorto tra i giardini.

Fabrizio Santori, membro del direttivo regionale della Lega, lancia l’allarme su questa situazione con un grido “DEGRADO E BARACCOPOLI A VIA GARIBALDI. BASTA!”

“Il degrado di uno dei luoghi più importanti di Roma, il Gianicolo, ormai arriva fino alle sue pendici. Non bastavano i busti presi sempre più d’assalto dai vandali. Ora in via Garibaldi, poco prima del varco ztl, a due passi da Trastevere, è sorto un piccolo accampamento con i soliti panni stesi, immondizia e oggetti di scarto che sporcano l’area verde vicino al rudere di un manufatto. Le baraccopoli improvvisate sono ormai parte del tessuto urbano in tutti i municipi, nessuno escluso, a causa della sciatteria nel loro contrasto, insieme ad assurde politiche di accoglienza i cui risultati fallimentari sono questi. Siamo stanchi di vedere dal sindaco Raggi una politica per i nomadi e gli immigrati fatta di bonus assistenziali per pagarsi l’affitto o case già arredate con spese da milioni di euro per l’assistenza se poi i risultati sono quelli di vedere la Capitale invasa da tutti quelli che sperano di trovare il paradiso e poi si trovano a vivere tra topi e rifiuti nella vegetazione di Roma” lo dichiara in una nota Fabrizio Santori, dirigente regionale della Lega Salvini premier.

Santa Marinella, tentata violenza in Stazione, Santori- Verni “Zingaretti batta un colpo”

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Quanto accaduto nei giorni scorsi alla stazione di Santa Marinella dove, secondo alcune notizie apparse sulla stampa, un pakistano avrebbe tentato, in pieno giorno, di usare violenza sessuale contro una ragazza che era lì in attesa, probabilmente, di un treno, è molto grave e sintomatico di una situazione generale ormai al limite della sicurezza pubblica.

Fatti del genere sono ormai all’ordine del giorno in tutto il Paese ed è chiaro che occorra intervenire tanto a livello nazionale, cosa che peraltro sta già facendo il ministro dell’Interno Matteo Salvini, quanto a livello locale.

Così in una nota Fabrizio Santori e Marco Valerio Verni, esponenti della Lega Regione Lazio.

Nel caso specifico di S. Marinella, ci si augura che il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti si renda conto che serve un maggior controllo delle stazioni ferroviarie del territorio chiedendo a RFI conto sui sistemi di sicurezza delle stazioni ferroviarie di competenza regionale. Inoltre è evidente che è necessario un maggior controllo del territorio da parte di tutte le forze dell’ordine, a cui va comunque il nostro plauso per il tempestivo intervento nell’occasione raccontata, quantomeno nei punti maggiormente sensibili come scuole e stazione in primis. Così come un effettivo controllo da parte delle stessa Rete Ferroviaria Italiana, tanto in stazione con un collegamento diretto con la Polizia ferroviaria e i Carabinieri, quanto a bordo degli stessi treni, utilizzati spesso da malintenzionati per spostarsi da un posto ad un altro, senza pagare il relativo biglietto.

Da ultimo, ci domandiamo l’effettivo stato dell’impianto di video-sorveglianza pubblica che dovrebbe già monitorare il territorio comunale della Perla, che al suo ingresso, provenendo da Civitavecchia, fa ben sfoggio di esso attraverso la dicitura “città video-sorvegliata”.

Andremo a fondo e vigileremo su tutto questo, anche tramite i nostri referenti locali” concludono Santori e Verni.

Roma 20 settembre 2018

Trastevere, ubriaco minaccia con una bottiglia rotta i militari di strade sicure

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Ieri sera, i Carabinieri della Stazione Roma Trastevere hanno arrestato un 43enne, originario della provincia di Bari ma senza fissa dimora, che, in stato di alterazione, ha aggredito i militari dell’ Esercito Italiano impegnati di vigilanza nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure” nei pressi della stazione ferroviaria Trastevere.

La stazione da anni e punto di ritrovo di spacciatori e senza fissa dimora, di giorno e anche di sera non e raro vedere macchine aperte o registrare tentativi di rapina.

Punto nevralgico degli spostamenti con i mezzi pubblici resta un buco nero nella sicurezza del quartiere.

I militari che avevano notato l’uomo infastidire alcuni passanti e utenti in attesa dei treni, lo hanno invitato ad allontanarsi e ad uscire dalla stazione. Il 43enne, però, una volta in piazzale Flavio Biondo dava in escandescenze e, dopo aver raccolto una bottiglia in vetro, l’ha rotta e ha tentato di colpire con un coccio i militari.

I Carabinieri sono intervenuti prontamente disarmando e bloccando l’esagitato che li ha anche minacciati.

L’arrestato, finito in manette con l’accusa di resistenza, violenza e minaccia a Pubblico Ufficiale, a causa del suo persistente stato di agitazione è stato trasportato dal 118 presso il reparto di psichiatria dell’ospedale Santo Spirito, dove si trova tutt’ora ricoverato per le cure mediche.

Polizia penitenziaria: Assistente fuori servizio sventa furto

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“Il mio intervento è stato dettato soltanto dal senso di responsabilità che caratterizza il Corpo cui appartengo”: così Francesco Galluzzo, assistente capo della Polizia penitenziaria commenta il suo gesto che ha consentito si sventare un furto e di arrestare il suo autore.

Palermitano di origine, in servizio nella 2^ Casa di Reclusione di Milano, risiede in una zona nota alle cronache per la presenza di microcriminalità e tossicodipendenti.

Alcune sere fa, la proprietaria di una vicina pizzeria lo ha chiamato allarmata dalla presenza nel locale di una persona sospetta.

“ Avevo già notato il soggetto che si aggirava nei dintorni – racconta Galluzzo – e non ho esitato ad intervenire. Dopo essermi identificato l’ho costretto a consegnare una refurtiva in denaro di oltre 300 euro e altri oggetti sottratti ad alcuni clienti”.

Movimentata la conclusione della vicenda: l’agente è riuscito a bloccare il malintenzionato, che ha tentato la fuga, dopo un inseguimento per un notevole tratto di strada e a consegnarlo alle forze dell’ordine.

Guardia Costiera, 1 tonnellata di prodotto ittico sequestrato, 5 persone denunciate.

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Operazione “Capojale” della Guardia Costiera: sequestri e denunce a carico di chi danneggia l’ambiente marino non rispettando il fermo pesca.

Appena conclusa un’intensa attività di controllo a tutela degli stock ittici: circa 1 tonnellata di prodotto ittico sequestrato, 43 mila euro di sanzioni amministrative e 5 persone denunciate.

Si è appena conclusa una vasta operazione su scala regionale che ha visto impegnati dallo scorso 11 settembre il personale e i mezzi della Guardia Costiera, coordinati dal 6° Centro di Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Bari,  in un’intensa e capillare attività di contrasto al fenomeno della pesca a strascico di cui è in vigore l’interruzione obbligatoria del suo esercizio, il cd. “fermo biologico”, volto a tutelare il patrimonio ittico dei mari ed il suo habitat, favorendo la riproduzione delle specie.

L’operazione, concentratasi nella Puglia centro-settentrionale e per questo denominata “Capojale” (dal nome dell’omonima località costiera garganica), ha consentito di accertare e reprimere l’utilizzo di sistemi di pesca indiscriminata e comportamenti non corretti (cattura di pesce allo stato giovanile, pesca in aree e tempi vietati, utilizzo di attrezzi da pesca modificati, etc.), tali da comportare danni agli stock ittici e in generale all’ambiente marino.

Gli illeciti riscontrati sono stati spesso esercitati da soggetti con elevata pericolosità sociale: infatti a seguito degli eventi verificatisi nel corso di un controllo, si è dovuto ricorrere all’arresto del comandante del peschereccio resosi responsabile dello speronamento in mare di una motovedetta nelle acque antistanti la città di Trani.

In totale l’operazione ha portato al sequestro di quasi una tonnellata di prodotto ittico e di 5 reti a strascico, con 5 persone denunciate e 43.000 euro di sanzioni amministrative comminate ai trasgressori. Complessivamente sono stati fermati in mare 11 pescherecci e 4 unità da diporto, tutti intenti all’esercizio abusivo della pesca a strascico.

Tra i controlli effettuati si segnalano alcune attività degne di rilievo:

sanzioni amministrative per un importo complessivo di 26.000 euro e 125 kg. di prodotto ittico sequestrato a cinque pescherecci colti nell’esercizio abusivo della pesca a strascico in tempi non consentiti; nell’ambito di questi controlli, nelle acque del Compartimento marittimo di Barletta, la motovedetta CP 720, durante un controllo ad un’unità da pesca della marineria locale sorpresa in attività di pesca a strascico, veniva da questa speronata nel tentativo di liberarsi dal controllo e recuperare la rete  destinata al sequestro. Il comandante del peschereccio, rientrato in porto, è stato arrestato e tradotto presso la Casa Circondariale di Trani su disposizione del Sostituto Procuratore di turno per i reati di resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e lesioni aggravate;

sanzioni amministrative per un totale di 1.000 euro comminate ai conduttori di due natanti da diporto intercettati e identificati da un elicottero della Guardia Costiera, per uso di attrezzo da pesca non consentito e relativo sequestro di reti rudimentali a strascico per complessivi 58 m. di lunghezza, in aggiunta a 55 kg. di prodotto ittico, parte del quale devoluto poi in beneficienza;

sequestro di 780 kg. di prodotto ittico a carico di tre motopesca delle marinerie del Gargano, per violazione di “obblighi in materia di registrazione e dichiarazione relative alla cattura”, a cui hanno fatto seguito sanzioni amministrative per un totale complessivo di 12.000 euro  (successivamente, 200 kg del medesimo prodotto veniva devoluto in beneficienza ad un istituto caritatevole di Vieste);

sequestro in località “Torre a Mare” di 3 kg. di datteri a tre individui intenti alla pesca vietata dei pregiati molluschi bivalvi;

notizia di reato a carico del titolare di un impianto di pescicoltura ubicato in località “Mattinatella”, tra Mattinata e Vieste, al cui interno era presente un’unità da pesca abbandonata e semiaffondata, che costituiva un evidente pericolo per la sicurezza della navigazione.

L’attività di repressione da parte del personale della Guardia Costiera della Direzione Marittima di Bari contro gli illeciti in materia di pesca e commercializzazione illegale di prodotti ittici proseguirà incessante anche nei prossimi giorni in tutta la Puglia, al fine di garantire il rispetto di tutte le misure  che tutelano ripopolamento della risorsa ittica.

Carceri, il co.s.p. denuncia: “inopinata distrazione di risorse umane per il sito web”

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In modo inopinato si dispone il distacco presso la sede del PRAP di ben 4 unità del Corpo oltre a due unità del Comparto Funzioni Centrali per la gestione del sito web. Il Co.s.p. a nome del segretario generale nazionale Domenico Mastrulli, considera inopportuno il provvedimento quandanche si reiteri una ulteriore dispersione di risorse umane dagli istituti penitenziari dirottate  nella sede del PRAP di Bari. “Luogo – aggiunge Mastrulli –  notoriamente affollato di personale nel quale opera un’articolata gamma di professionalità proveniente dai distinti  comparti ( Sicurezza – Funzioni Centrali – Dirigenza) a cui poter affidare compiti di tale rilievo, sempreché la gestione o l’aggiornamento di un sito web implichi un’intensa e altrettanto impegnativa applicazione quotidiana.

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Ponzano Romano, arrestato il sindaco per corruzione

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Carabinieri sequestrano beni per 750.000 euro

I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per corruzione, che dispone l’arresto del sindaco di Ponzano Romano, comune a nord di Roma.

Oltre al sindaco arrestato, ci sono anche due indagati in stato di libertà, all’epoca dei fatti pubblici ufficiali. Tutti hanno ricevuto utilità da Sergio Scarpellini, l’immobiliarista romano già arrestato dai Carabinieri per corruzione il 16 dicembre 2016 assieme all’allora dirigente del comune di Roma Capitale Raffaele Marra.

Il Gip del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura, ha inoltre disposto a carico dei tre indagati, il sequestro di beni  per circa 750.000 Euro, ritenuti profitto delle tangenti ricevute.

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