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Redazione - page 18

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Osservatorio Solidarietà, per il 28 giugno all’EU chiediamo la revisione degli accordi di Dublino

in EUROPA by

Il 27 giugno in tutta Europa si alzerà un appello corale per chiedere agli Stati membri di fare ciascuno la propria parte, di cambiare il Regolamento di Dublino nella direzione già indicata dal Parlamento europeo e di aprire vie legali e sicure per l’accesso in tutti i Paesi UE.

Per questo verranno riempite  di barchette di carta le principali piazze europee e i social network.

L’ Osservatorio Solidarietà invita a venire in piazza portando una barchetta di carta e di condividere le foto sui propri profili social usando gli hashtag #changeDublin #EuropeanSolidarity

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Flessione nell’Export Italiano ecco l’analisi dell’IStat

in ECONOMIA by

A maggio si accentua la flessione congiunturale delle esportazioni verso i paesi Extra UE, che segue il lieve calo registrato ad aprile. Anche su base annua le esportazioni sono in flessione. Contribuiscono in particolare al dato tendenziale negativo la flessione delle vendite di macchinari e apparecchi n.c.a. (verso Stati Uniti, paesi OPEC, Turchia e Russia) e delle esportazioni verso la Cina (articoli di abbigliamento, autoveicoli e prodotti chimici).

A maggio 2018 si stima una riduzione congiunturale per entrambi i flussi commerciali con i paesi extra Ue, più marcata per le esportazioni (-3,0%) rispetto alle importazioni (-0,8%).

La flessione congiunturale delle esportazioni è estesa a tutti i raggruppamenti principali di industrie, con l’eccezione dei beni di consumo non durevoli (+1,3%). Dal lato dell’import, la contrazione è più intensa per i beni di consumo non durevoli (-4,1%). Le importazioni di beni di consumo durevoli (+12,2%) sono invece in forte crescita.

Nell’ultimo trimestre, la dinamica congiunturale dell’export verso i paesi extra Ue si conferma lievemente negativa (-0,3%), con flessioni più accentuate per i beni di consumo durevoli e l’energia (-5,1% per entrambi) e di intensità minore per i beni di consumo non durevoli e i beni intermedi (-2,5% per entrambi). La crescita congiunturale delle vendite di beni strumentali rimane sostenuta (+4,5%).

Nello stesso periodo, le importazioni registrano una crescita congiunturale pari a +3,1%, determinata soprattutto dall’energia (+5,0%) e in misura minore dai beni di consumo durevoli e beni strumentali (+3,4% entrambi).

A maggio 2018, le esportazioni sono in diminuzione anche su base annua (-2,7%). La flessione è marcata per i beni strumentali (-9,2%) e i beni di consumo durevoli (-3,9%). Le importazioni registrano una riduzione tendenziale (-1,4%), determinata principalmente dai beni strumentali (-14,9%) e dai beni di consumo non durevoli (-9,9%).

Il surplus commerciale a maggio 2018 è stimato pari a +2.368 milioni, in riduzione rispetto a +2.650 milioni di maggio 2017. Da inizio anno aumenta l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (da +24.429 milioni di gennaio-maggio 2017 a +25.155 milioni di gennaio-maggio 2018).

Ancora con riguardo al confronto tendenziale, a maggio 2018 l’export verso i paesi OPEC (-16,5%), Turchia (-11,3%) e Russia (-10,7%) è in flessione. In aumento le vendite di beni verso India (+11,9%), Svizzera (+6,2%) e i paesi ASEAN (+5,3%).

Gli acquisti da Giappone (-50,0%) e paesi ASEAN (-12,0) registrano flessioni tendenziali molto ampi della media delle importazioni, mentre sono in aumento quelli dai paesi OPEC (+28,6%) e dalla Russia (+7,4%).

Scrivere un libro? Ti cambia la vita

in CULTURA by

Ecco le storie di chi, attraverso la pubblicazione di un proprio libro, ha trovato inaspettate svolte nella propria vita personale e professionale.

Nel 2017 si sono contati oltre 30.000 titoli di libri prodotti in Self Publishing: oltre il 45% di tutti quelli pubblicati. Numeri importanti che hanno contributo a far crescere il settore del libro più del 5% rispetto all’anno precedente.

Ma se fino a ieri il libro autoprodotto su piattaforme come Amazon rappresentava poco più di un hobby, oggi aumentano sempre di più i professionisti e le aziende che si affacciano al mondo del Self Publishing e ne traggono sorprendenti vantaggi.

Giacomo Bruno, della Bruno Editore, è noto come il “papà degli ebook” per aver portato per primo gli ebook in Italia nel 2002 e oggi, con la sua casa editrice, ha pubblicato oltre 600 libri digitali. Negli ultimi 18 mesi, il 100% di libri pubblicati da Bruno (80 titoli) sono diventati bestseller n.1 su Amazon. Non semplici bestseller di categoria, ma n.1 assoluti di Amazon Italia.

“Il libro su Amazon” –  ha detto Bruno, che è un pioniere in questo campo, – “non è più un hobby, ma per molti una vera e propria professione. Proprio per questo organizziamo convegni e corsi per aiutare chi vuole scrivere un libro e pubblicarlo su Amazon a farlo nel modo migliore. I risultati per i partecipanti ai corsi sono stati sorprendenti: per molti hanno rappresentato dei veri e propri punti di svolta nella propria vita.”

Come è successo a Rubina Guacci, che lavorava in un call center ma aveva perso il lavoro quando era rimasta incinta. Per un paio d’anni si era dedicata interamente al “mestiere” di mamma. Una sera, poco dopo aver parlato con un’amica che s’interessava di automiglioramento personale, ha guardato un docufilm, “Il segreto”, ed è rimasta folgorata da una frase: “Perché non immagini oggi la vita che vorresti, come se la vivessi già?”.

Da quel momento, la curiosità e la voglia di rimettersi in gioco l’hanno aiutata a superare quel periodo difficile, complicato dalla morte del padre. È proprio allora che ha ricevuto una email con l’invito a partecipare al corso di Self Publishing della Bruno Editore, “Numero 1”. E visto che aveva già l’idea di scrivere un libro, ma non l’aveva mai presa seriamente in considerazione, non sapendo da dove cominciare, ha deciso di iscriversi al corso. Per lei sono stati tre giorni entusiasmanti, pieni di spunti per organizzare le idee. Ed è stato tanto efficace, e tante le cose che Rubina aveva da dire, che è riuscita a partorire il suo libro in sole 14 notti (di giorno si occupava sempre della bambina).

In pochi giorni il libro è diventato un best seller su Amazon: in sole 24 ore è stato scaricato 2.200 volte.

Grazie al libro la sua vita è cambiata: da mamma a tempo pieno, ha scoperto la vocazione all’automiglioramento e, sulla spinta del successo del suo libro, è diventata life-coach fino diventare direttrice didattica di una Accademia di Coaching. Ora sta preparando un secondo libro, sempre sul tema dell’automiglioramento.

 

La storia di Carlo Carmine è simile a quella di Rubina, anche se lui partiva da presupposti molto diversi.

Carlo, dottore commercialista specializzato in fiscalità internazionale, da vent’anni si occupava di trust. Laureato giovanissimo, a 25 anni aveva aperto uno studio. Nel 2009 fondava la sua“MPO Trustee Spa”, una delle uniche due Spa in Italia che fanno trust. Tutto perfetto, in apparenza. Il problema è che fino a quel momento agiva da imprenditore, ma aveva ancora una visione della propria identità come quella di un libero professionista. Finché non ha incontrato un socio che si occupava di ricorsi Equitalia e fisco in generale e ha cominciato a lavorarci per un’attività di ricorsi al fisco e difesa patrimoniale.

A quel punto la sua compagna lo invita a partecipare al corso della Bruno Editori. Non pensa a un libro, ma essendo un curioso, partecipa. E anche lui, come Rubina Guacci, viene folgorato: nel suo caso, la scintilla è la nuova consapevolezza di come questo possa diventare uno strumento moderno per il personal branding digitale. Scrive “Liberati da Equitalia”, approfondisce i temi di web marketing e, grazie all’enorme successo che ha il suo libro sul mercato, sente cambiata anche la sua identità professionale: inizia finalmente a “concepirsi” come vero e proprio imprenditore.

Grazie ai contatti ottenuti dalla diffusione del libro, mette in campo una rete di consulenti “difensori patrimoniali” che vendono il suo servizio in tutta Italia: nel giro di un anno i collaboratori della sua compagnia, da 13 che erano, diventano 31 e mette insieme una squadra di 60 consulenti e una rete di 100 avvocati domiciliatari. È così che da professionista si trasforma in un imprenditore vero e passa da un fatturato di 500mila euro nel 2017 all’impennata del 2018, che chiuderà il bilancio tra i 4 e i 5 milioni di euro. Tutto questo anche e soprattutto grazie al libro che ha rappresentato una scintilla, un primo passo che ha migliorato drasticamente la percezione di se stesso e dei clienti verso di lui e la sua azienda.

In poche parole, scrivere un libro ha potuto cambiare la vita sia a una mamma desiderosa di ritrovare una via di gratificazione personale, sia a un professionista che ha trovato nella Bruno Editore lo strumento ideale per un sorprendente miglioramento professionale.

Allagamenti, Figliomeni: “caditoie otturate, caos in citta’.”

in CRONACA by

Giugno instabile, sull’Italia tempo instabile e temporali nulla di grave certo e spesso preavvisate dal centro Meteo nazionale con tanto di avviso sul sito del comune di Roma.

Tant’è però che ogni volta che la città è sotto la pioggia molte parti della città si allagano, colpa della manutenzione delle strade e delle caditoie che sono spesso otturate dalle foglie e non solo in autunno.

“Come al solito, appena cadono poche gocce d’acqua Roma si blocca, se poi la pioggia è un pochino più intensa allora il caos è assicurato” – ha dichiarato il consigliere Figliomeni di FdI – “Quanto accaduto in moltissimi quartieri di Roma, da Centocelle a Labaro, dal Prenestino alla Nomentana, da Prima Porta a Tor Sapienza, è l’ennesima riprova che Roma non si può amministrare con gli slogan a 5 Stelle al posto della pala e del piccone per liberare le caditoie che sono completamente otturate e che ormai sono inidonee alla raccolta delle acque piovane. Come quelle presenti in via Cherso, strada del Collatino che più volte avevamo segnalato per le gravissime criticità dovute soprattutto alla mancanza di intervento di Ama e del servizio Giardini, i cui residenti e commercianti ci hanno inviato delle foto emblematiche che documentano allagamenti di androni condominiali e negozi”

Soprattutto quest’anno la primavera ha portato piogge e l’inizio della stagione estiva ancora tempo instabile mentre la città attende ancora il bando della manutenzione del verde e delle strade. Quello che succede in città durante questi temporali di prima estate sembra un vero e proprio bollettino di guerra Dalla palmiro togliatti a Piazza Teofrasto, dove scantinati sono stati inondati di acqua e fango.

Per questo che i consiglieri di opposizione invitano  ancora una volta il Sindaco Raggi e gli assessori ad attivarsi per dare le necessarie direttive agli uffici per la verifica degli impianti fognari liberando anche le caditoie, per far pulire le strade che sono piene di spazzatura e far potare gli alberi e raccogliere le foglie, tutte semplici attività che potrebbero risolvere molte problematiche evitando molti danni e disagi per la collettività.

Se non riesce a risolvere questi problemi “ abbia il coraggio di rassegnare le dimissioni, la Capitale d’Italia ed i romani non meritano questo trattamento” ha dichiarato Francesco Figliomeni, consigliere all’Assemblea Capitolina.

Nave Acquarius, ferma in attesa  di intervento della Marina Militare

in POLITICA by

Molto difficile ormai riconoscere la verità dalle fake news e dalla propaganda di parte che in queste ore sta inondando i social di illazione e complottismo.

La nave Acquarius è in sosta nele vicinanze di Malta per fare rifornimento in attesa di essere raggiunta dalle unità della Marina Militare che prenderanno a bordo i migranti che necessitano di cure immediate e per portare gli altri nei porti spagnoli come previsto dall’accordo con il premier spagnolo.

La Nave Aquarius, attualmente, si trova in acque internazionali tra la Sicilia e l’isola di Malta con 629 migranti a bordo ed è  costantemente in contatto con il Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo della Guardia Costiera di Roma (IMRCC),  monitorata dalle motovedette della Guardia Costiera con personale sanitario a bordo pronte a fornire assistenza sanitaria in caso di necessità.

In mattinata è stata rifornita di viveri e generi di prima necessità e  nelle prossime ore dopo aver trasbordato parte dei migranti su nave Dattilo della Guardia Costiera e su una nave della Marina Militare, comincerà il  trasferimento in convoglio  verso le coste spagnole, nelle condizioni di  massima sicurezza possibile per le persone presenti a bordo.

Su nave Dattilo della Guardia Costiera è presente personale medico del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta e personale Unicef a supporto dei minori, Il tempo di navigazione stimato è di 4 giorni. Per garantire assistenza immediata in caso di emergenze di carattere sanitario durante il trasferimento, sono stati allertati i Comandi territoriali della Guardia Costiera, nonché i Centri di coordinamento SAR dei Paesi nelle cui acque di responsabilità transiteranno le tre unità.

Battuta d’arresto per l’export italiano, previsione al ribasso per il secondo quarter 2018

in ECONOMIA by

Le previsioni per l’Export nazionale non sono positive per il secondo trimestre del 2018 che vede il dato delle esportazioni in leggera flessione dopo due trimestri di crescita: -4,6% per il Nord-est, -4,4% per il Mezzogiorno e Isole, -1,8% per il Centro e -0,3% per il Nord-ovest.

Nel periodo gennaio-marzo 2018 la crescita tendenziale dell’export si conferma ampia per il Nord-ovest (+5,3%), Nord-est (+4,0%), Mezzogiorno (+3,9%) e Isole (+3,3%) e solo lievemente positiva per il Centro (+0,5%).

Nei primi tre mesi del 2018, tra le regioni più dinamiche all’export su base annua, si segnalano Calabria (+34,3%), Valle d’Aosta (+19,2%), Sicilia (+9,5%) e Campania (+8,3%) con un contributo complessivo alla crescita tendenziale dell’export nazionale pari a 0,5 punti percentuali; di rilievo la performance della Lombardia (+7,9%) che contribuisce da sola per 2,1 punti percentuali alla crescita complessiva.

Nel primo trimestre 2018 le vendite di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi, e di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, dalla Lombardia e di articoli farmaceutici da Lombardia e Toscana contribuiscono alla crescita tendenziale dell’export nazionale per 1,4 punti percentuali.
Un impulso positivo alla crescita dell’export nazionale su base annua proviene dalle vendite di Lombardia verso Polonia (+45,9%), Francia (+8,6%), Germania (+5,9%), Svizzera (+14,7%) e Cina (+16,4%).

Nel dettaglio provinciale, si segnalano le performance di Milano, Varese, Asti, Brescia, Bergamo e Treviso che contribuiscono positivamente all’export nazionale nei primi tre mesi dell’anno.

La flessione congiunturale delle esportazioni nazionali nel primo trimestre 2018 interessa le ripartizioni territoriali con intensità diversa, risultando particolarmente marcata per il Nord-est e il Mezzogiorno e Isole. Su base annua la dinamica territoriale dell’export rimane positiva anche se in rallentamento rispetto ai trimestri precedenti. Le province più dinamiche come crescita dell’export sono localizzate nel Mezzogiorno, anche se sono quelle della Lombardia, Piemonte e Veneto a contribuire maggiornamente alla crescita tendenziale dell’export nazionale nel primo trimestre 2018.

 

Foto Gallery – 2 giugno 2018 Festa per il 72° anniversario della Repubblica

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Author: Domenico CIPPITELLIAperture: 6.3Camera: NIKON D500Iso: 200Copyright: (c) D.CIPPITELLIOrientation: 1
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Convocata in Regione la TIM non cede, ma qualche apertura si intravede

in ECONOMIA by

Convocata oggi al Consiglio Regionale del Lazio l’udienza alla quale sono stata convocata la societa per discutere delle comunicazioni dell’azienda in merito alla messa in Cassa Integrazione di un numero consistente di lavoratori.

Nelle scorse settimane l’azienda aveva comunicato la richiesta d CIGS per 4.000 dipendenti con motivazioni legate alla riorganizzazione aziendale, azione unilaterale non concertata con le sigle sindacali ne tantomeno con il MISE che n questo momento di impasse istituzionale non ha la forza di discutere situazioni di tale importanza. La commissione Lavoro del Consiglio regionale del Lazio presieduta da Eleonora Mattia, ha incontrato il responsabile delle relazioni industriali di Tim Spa, Giuseppe De Paoli, alla presenza dell’assessore al Lavoro Claudio Di Berardino.

L’audizione si è resa urgente e necessaria dopo l’annuncio dell’azienda di fare ricorso alla Cigs a ore per i prossimi 12 mesi un provvedimento che interesserà 29.736 lavoratori sui circa 43 mila impiegati su tutto il territorio nazionale. Previsti tra un anno circa 4.500 esuberi. Nel Lazio i lavoratori interessati dalla cassa integrazione saranno più di 9 mila, quasi tutti impiegati a Roma
L’intervento di Giuseppe De Paoli in apertura di riunione ha tracciato lo scenario che si delinea a livello regionale e ha precisato che non si tratta di cassa integrazione dovuta a crisi aziendale ma a un processo di ristrutturazione. Inoltre De Paoli ha spiegato che l’azienda avrebbe preferito optare per l’istituto della cosiddetta solidarieta’, in prima istanza di tipo “espansivo” e in seconda battuta di tipo “difensivo”, sulla scia degli accordi sindacali del 2015. “Purtroppo – ha detto il manager – non avendo trovato l’accordo con i sindacati, l’azienda ha dovuto procedere suo malgrado all’unico strumento attuabile unilateralmente.

Cercando pero’, nello stesso tempo, di limitare l’impatto negativo sui lavoratori, facendo ricorso alla cassa integrazione a ore.

«Il modello di riorganizzazione societaria, – Ha dichiarato il consigliere regionale Giannini che è stato promotore dell’inziativa – prospettato questa mattina durante l’audizione in Commissione regionale Lavoro, dal responsabile relazioni industriali della società TIM non ci ha affatto convinto: restano inalterate tutte le nostre perplessità riguardo un piano aziendale che, in tempi ristrettissimi, prevede esuberi, cassa integrazione e trasferimenti in altre sedi del territorio per migliaia di lavoratori. Un management sensibile ai problemi dei propri lavoratori e delle loro famiglie, avrebbe certamente sviluppato una ristrutturazione societaria graduale nel tempo e meno traumatica possibile».

Nelle stesse ore al MISE le sigle le sigle sindacali hanno incontrato il Sottosegretario De Camillis e i rappresentanti della TIM nella persona del direttore delle Risorse umane Meloni.
Per l’UGL il responsabile del settore TLC Daniele Barranca ha partecipato alla riunione avendo seguito sin dlle prime ore l’evolversi della situazione.

“Il capo delle risorse umane di TIM Meloni si riserva di fare una riflessione sulla solidarietà difensiva di un solo anno – ha dichiarato Daniele Barranca – ma senza che essa sia strumento di “ricatto” su altri temi come esternalizzazione della Rete, La nostra proposta sindacale (nostra e degli altri) sarà la gestione dell’energia eccedenze tramite articolo 4 Legge Fornero con il Fondo esodo incentivato, su questo tutte le sigle si vedono disponibili all’apertura ma senza “ricatti” vari.

Oltreconfine, Vivere Impresa a fianco degli imprenditori

in ECONOMIA by

Si è concluso il convegno sulla internazionalizzazione delle imprese organizzato dall’associazione no profit dei Castelli Romani

Investire all’estero è un passo imprescindibile per tutti gli imprenditori, un’opportunità che le PMI che godono di buona salute devono cogliere al volo. I processi di crescita all’estero comportano però difficoltà e impedimenti proprio per le imprese di minori dimensioni, che rendono complessa la scelta di internazionalizzare.

Il convegno “Oltreconfine. Le opportunità per le imprese che vogliono investire all’estero”, organizzato lo scorso 11 maggio da Vivere Impresa No Profit a Roma, presso la Città dell’Altra Economia, ha contribuito a far conoscere le opportunità di investimento all’estero, fornendo agli imprenditori la cassetta degli attrezzi per operare al meglio oltreconfine e illustrando le opportunità di internazionalizzazione in mercati diversi tra loro come l’Ecuador e la Gran Bretagna, ma anche in aree internazionali di crisi.

“L’incontro – ha affermato Barbara Sarrecchia, presidente di Vivere Impresa – è stato realizzato per gli imprenditori che vogliono internazionalizzare la propria attività e ai professionisti che li affiancano in questo percorso difficile, ma anche affascinante e ricco di soddisfazioni. Tra le finalità della nostra associazione c’è la valorizzazione del territorio e dei suoi principali attori tra cui gli imprenditori. Secondo il Rapporto Cerved 2017 sulle PMI, il numero delle piccole e medie imprese è aumentato fino ad arrivare a quota 145 mila (+3,6% rispetto all’anno precedente), con le aziende italiane che stanno ormai uscendo dalla lunga fase di recessione e stagnazione. È però necessario aumentare l’occupazione e accelerare il ritmo di crescita, ma è necessario anche internazionalizzare per aumentare l’appeal e migliorare la salute economico-finanziaria. Per questo motivo abbiamo deciso di organizzare questo convegno, per spiegare agli imprenditori come muoversi per raggiungere i mercati esteri”.

Il primo intervento è stato quello dell’onorevole Alberto Michelini, ex conduttore e inviato del Tg1, che è stato anche deputato del Parlamento italiano e di quello europeo. Michelini, che ha parlato delle “Relazioni tra Nord e Sud del Mondo: una nuova alleanza per un autentico sviluppo” sulla base della vasta esperienza personale e professionale, ha anche presentato il suo ultimo libro “Alimentazione, la sfida del nuovo millennio”. Il ricavato delle copie distribuite nel corso della serata andrà a favore dell’ospedale “Candide” a Mahajanga in Madagascar.

Dopo di lui è intervenuto sulla operatività aziendale in aree di crisi Alessandro Conte, presidente del “Centro Studi Roma 3000”, un centro di ricerca e sperimentazione che opera nell’ambito delle politiche sociali, economiche, educative con l’obiettivo di studiare il contesto socio-economico europeo ed internazionale.

“Il nostro obiettivo – ha spiegato Conte – è quello di promuovere la cultura della sicurezza degli operatori civili che devono operare in aree instabili, sensibilizzarli a valutare con maggiore attenzione i possibili pericoli, fornendo dossier informativi sulle aree interessate, valutazioni di rischio delle attività in corso, formazione specifica del personale”.

Per questo motivo, il Centro Studi ha messo a punto il programma “European Safety Accademy” per promuovere la sicurezza sul lavoro di chi opera in aree di crisi o instabili, come i reporter, gli operatori della comunicazione, i volontari delle ONG, i tecnici specializzati che operano su impianti in zone pericolose.

“È evidente che, al di là della normativa vigente e di un diritto in materia che va sempre più arricchendosi, il compito primario di un’impresa che opera fuori dai confini nazionali è informarsi sul contesto non solo economico e finanziario, ma anche sociale e politico dell’area dove si intende andare ad operare – ha continuato il presidente del Centro Studi Roma 3000 -. Le aree più a rischio sono Somalia, Afghanistan e Sud Sudan, ma ci sono molti altri scenari geopolitici di ben più difficile interpretazione. La lettura dei giornali e un aggiornamento quotidiano da parte del datore di lavoro sullo Stato dove opera la sua azienda dovrebbe essere accompagnato da una consulenza professionale che dia un monitoraggio preciso e costante dell’area in cui si intende operare”.

Il Centro Studi ha anche prodotto una ricerca sulla residenza digitale in Estonia che risulta particolarmente interessante proprio per gli imprenditori.

“L’e-residency – hanno affermato le ricercatrici Francesca Scalpelli e Flaminia Maturilli – è progettata per aziende e persone attive a livello internazionale che desiderano gestire la propria attività nel modo più efficiente: quello digitale. I più interessati sono gli imprenditori che lavorano con il business online. Gli e-resident ricevono una smart-card ID che consente l’autenticazione digitale sicura e la firma digitale dei documenti. Le opportunità previste per gli e-resident sono: istituire e amministrare una società online, condurre attività bancarie online, avere accesso a servizi di pagamento internazionali, firmare digitalmente i documenti all’interno dell’azienda e con partner esterni, dichiarare online le tasse estoni”.

Secondo le statistiche più recenti, attualmente ci sono più di 30.000 e-resident provenienti da 138 paesi che danno un enorme contributo all’economia estone.

Il convegno è proseguito con l’analisi di due Paesi molto diversi tra loro, ma che offrono molte opportunità agli imprenditori che vogliono andare all’estero: l’Ecuador e la Gran Bretagna. Saúl Pacurucu, console della Repubblica dell’Ecuador a Roma, ha illustrato le opportunità di investimento in Ecuador per le imprese italiane.

“L’Ecuador ha una posizione strategica per il commercio globale, sulla costa sudamericana del Pacifico – ha affermato il Console –. L’economia è stabile e l’inflazione bassa. Inoltre, le infrastrutture sono moderne e le brevi distanze interne rappresentano un vantaggio logistico. Anche le risorse umane sono altamente qualificate. Il Paese è ricco di risorse naturali e ha standard di vita elevati, con bassi rischi per la sicurezza”.

“I settori turistico e alberghiero – ha continuato Pacurucu – offrono diverse possibilità per gli investitori stranieri, con progetti presenti su tutto il Paese. È prevista la stabilità degli incentivi fiscali fino a un massimo di 30 anni, ma anche l’esenzione dei dazi doganali per i beni importati. Nelle regioni colpite dal terremoto l’esenzione è fino a 10 anni sull’imposta di reddito per investimenti nel settore turistico. Tra i modelli di gestione possibili: acquisto di azioni, costruzione di hotel in terreni di proprietà di investitori locali, acquisto totale degli immobili”.

L’avvocato Stefano Macchi di Cellere, managing partner dello studio Macchi di Cellere-Gangemi di Londra, ha illustrato le opportunità di investimento in Gran Bretagna dopo la Brexit. Molti imprenditori sono infatti spaventati dall’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, ma l’avvocato Macchi di Cellere ha dimostrato che investire lì è ancora una buona idea.

“Grazie all’accordo tra l’UE e la Gran Bretagna – ha spiegato l’avvocato – ci sarà un periodo di transizione fino al 31 dicembre 2020 durante il quale le cose resteranno invariate. I cittadini europei che arriveranno nel Regno Unito durante questo periodo avranno gli stessi diritti di quelli arrivati in precedenza”. Quindi anche per gli imprenditori valgono le stesse regole. “In Gran Bretagna – ha continuato – ci sono ertezza del diritto, mercato del lavoro flessibile, sostegno alle imprese senza dimenticare i rapporti consolidati con l’Italia: nel Regno Unito ci sono quasi 700 imprese italiane. Londra, inoltre, è la capitale europea delle start-up con 5,3 miliardi di sterline investite”.

Ma tutte le imprese possono internazionalizzare? Quali sono i requisiti dell’azienda che vuole investire oltreconfine? Lo ha spiegato Vincenzo Pesce, dottore commercialista e revisore legale, con un intervento sul controllo di gestione e il rapporto con gli organi di controllo societari.

“Il controllo di gestione – ha spiegato Pesce – è uno strumento a supporto dei processi decisionali. Rappresenta un insieme di principi, regole e strumenti che permette al management aziendale di prendere decisioni consapevoli e coerenti con gli obiettivi da raggiungere e di verificare, attraverso una serie di misurazioni economico-finanziarie ed extracontabili, gli effetti delle scelte operate”. Nel processo di internazionalizzazione di un’azienda entra allora in scena il controller, la figura professionale che svolge, organizza e supporta a tutti i livelli il processo di gestione dell’intera organizzazione.

“Prima che l’imprenditore investa oltreconfine – ha continuato Pesce –, il controller deve comprendere se gli obiettivi aziendali sono coerenti con le risorse disponibili, confrontare modi diversi per raggiungere gli obiettivi e misurare se le azioni che avvengono all’interno dell’impresa siano o meno funzionali al raggiungimento degli obiettivi. Una cosa da non sottovalutare per chi vuole investire all’estero è l’appetibilità dell’azienda: il possesso della Certificazione di Capacità Finanziaria è un requisito indispensabile per investire oltreconfine”.

Il convegno si è concluso con una testimonianza molto importante su come molto spesso la burocrazia agevola oppure ostacola la nascita o l’internazionalizzazione di un’impresa. Marco Ciccotti è co-direttore Vibes Art, una start up di creativi e sviluppatori che danno forma a marchi di successo, fondata a Londra nel 2012 da cinque ragazzi che in Italia avevano avuto difficoltà a realizzarla.

“In Italia abbiamo avuto difficoltà ad ottenere finanziamenti iniziali a causa dell’infinita burocrazia – ha spiegato Ciccotti -. Per aprire una SRL servono costi di apertura oltre a quelli della gestione contabile. La tassazione è maggiore, l’Iva al 22% che arriverà al 25% nel 2019. La richiesta di lavoro è moderata e c’è scarsa considerazione del lavoro creativo. A Londra, invece, l’arte è un business concreto e non un concetto astratto. È possibile aprire una LTD (corrisponde alla SRL italiana, ndr) in tre giorni con una sterlina di capitale e senza costi di apertura aggiuntivi. Inoltre sono compresi nella LTD la consulenza iniziale del commercialista e i conti bancari personali”.

Anche per Vivere Impresa l’arte non è un concetto astratto, ma un modo di valorizzare il territorio. Per questo motivo, il convegno si è svolto all’interno di una sala dove era stata precedentemente allestita la mostra di pittura “Il mio mare” di Roberto La Mantia, curata da Miriam Castelnuovo, che i relatori e gli ospiti hanno potuto visitare gratuitamente.

Il Selfie prima del selfie, a 55 anni le cabine per fototessera cambiano vita

in CULTURA by

Le cabine per fototessera, pezzi di storia del nostro Paese che dagli anni ’60 fotografano le facce degli italiani e sono ormai parte integrante della nostra geografia urbana, diventano punti di stampa universale. E danno il via a una vera e propria rivoluzione tecnologica calata nel quotidiano che coinvolgerà tutti.

Dedem Spa, l’azienda che produce ad Ariccia e gestisce le cabine per fototessera di tutta Italia scattando ogni anno oltre 10 milioni di foto, lancia ImpressMe. Una rivoluzionaria app che da questo mese renderà possibile stampare con un semplice click tutte le foto salvate su tablet e telefonini in qualsiasi cabina per fototessera: un modo per trattenere i nostri ricordi, materializzandoli ovunque ci troviamo.

«Oggi — spiega Riccardo Rizzi, Presidente del Gruppo Dedem— si fanno centinaia di fotografie in più rispetto alle canoniche 30 dei vecchi rullini, anche se la maggior parte, se non tutte, rimangono sul cellulare o sul tablet. Per questo abbiamo pensato che fosse un’esigenza e un piacere avere la possibilità di svilupparle in formato cartaceo, in modo semplicissimo. Da qui è nata ImpressMe». Un software del tutto innovativo che in qualche modo strizza l’occhio al passato e in un mondo sempre più digitale offre un tributo alla carta, una app che avrà un impatto forte sulle nostre abitudini quotidiane, un modo per tornare a rendere fisico l’immateriale delle centinaia di foto che scattiamo con gli smartphone.

Per festeggiare ImpressMe, Dedem Spa organizza – giovedì 17 maggio dalle ore 15 all’Ara Pacis di Roma– una giornata di studidedicata al “selfie prima del selfie”, un convegno dal titolo “La fototessera. L’automatismo fotografico prima del selfie”, un omaggio corale alla storia della cabina per fototessera, ma anche all’istinto ad autoritrarsi che, già un secolo prima del selfie-boom, aveva trovato, in quella scatola magica separata dal mondo esterno soltanto da una tendina, uno stimolo all’evasione e alla sperimentazione.

Un programma ricco di interventi di studiosi e specialistiche raccontano come sia iniziata e si sia poi evoluta la storia della cabina per fototessera, dai primi esempi di valorizzazione dell’automatismo fotografico ottocentesco fino al brevetto della photomaton. A dare testimonianza della fototessera come fenomeno estetico e di costume, e della cabina come spazio privato immerso nello spazio pubblico, la presenza del Maestro Franco Vaccari, l’artista che con la sua Esposizione in tempo reale, presentata nel ’72 alla biennale di Venezia, affascinò tutti con un’opera d’arte interattiva, in cui i protagonisti erano la cabina, le sue fototessere e il catalogo degli oltre 5000 volti chiamati a lasciare una traccia fotografica del loro passaggio.

Nel corso del pomeriggio, il Centro Romano di Fotografia e Cinemapresenta il progetto didatticosu selfie e fototessere: «Dedem  – spiega la direttrice Carla Magrelli– ha posizionato una delle sue cabine per fototessera all’interno del Centro Romano di Fotografia….gli studenti hanno creato immagini, selfie, realizzato vere e proprie opere d’arte, documentato il tutto con un video. Per due mesi il gioco è stato inarrestabile, dagli studenti ai professori, ai visitatori: nessuno ha potuto resistere al fascino del “selfie prima del selfie”».

L’attore e regista Paolo Ruffini, anche lui sedotto dal carisma della cabina, conclude il pomeriggio con un monologo su selfie e fototessere. «Ho sempre pensato che quella cabina fosse una sorta di scatola magica. E questo ultimo stratagemma è in effetti una magia vera e propria: sputare fuori i nostri ricordi per riconsegnarceli materializzati. Adesso di foto ne auto-scattiamo milioni ma quel flusso isterico di frammenti digitali che inondano le nostre gallerie sul telefono, senza un album che li conservi con un senso, senza una parete che li faccia rivivere ogni giorno… va a finire nel dimenticatoio. E invece eccolo che stampato, il flash di quel momento, ci tiene compagnia in tutt’altro modo!».

Sulla scia creativa del maestro Vaccari, quello stesso giorno dalle 19.30, presso Daforma Gallery, a Roma, in via dei Cappellari 38, iParasite 2.0presentano in anteprima la “cabina d’autore”. Questo giovane, pluripremiato collettivo di architetti, con alle spalle due Biennali di architettura e molte mostre all’estero, svela il progetto di trasfigurazione del tradizionale e ormai iconico photo booth in un oggetto totemico di culto dall’identità rinnovata, che non tradisce le sue forme originali ma le mantiene in una veste surreale e fortemente contemporanea. I Parasite 2.0 hanno ideato una sinuosa crisalide in metacrilato fumé in grado di ripensare geometria e presenza del macchinario, proiettandolo in un immaginario futuristico e al contempo ancestrale.Un primo passo verso una nuova generazione di “cabine d’autore”, che saranno destinate a musei e festival di musica e arte contemporanea, nonché diffuse in punti strategici delle principali città d’Italia.

 

 

Redazione
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