La tavola rotonda del XX Congresso confederale, intitolata “Cosa ci aspetta dopo il PNRR?”, ha evidenziato come il PNRR abbia rappresentato un’opportunità unica per l’Italia, stimolando investimenti pubblici e riforme in settori chiave. Tuttavia, ha anche rivelato criticità strutturali come la carenza di capitale umano, la necessità di rilanciare la pubblica amministrazione, le disomogeneità territoriali e la necessità di una maggiore flessibilità nel mercato del lavoro.
Il 2026 segna la fine del “boost” europeo e l’Italia deve accelerare la spesa dei restanti 130 miliardi di euro del PNRR. È fondamentale che la politica garantisca continuità agli investimenti in istruzione, formazione, ricerca, infrastrutture e welfare, combattendo al contempo evasione e criminalità organizzata. Si sottolinea l’importanza di un “Patto” o Accordo sistemico per affrontare le problematiche storiche del Paese.
Il vero ostacolo alla crescita italiana è la bassa produttività, aumentata solo del 2,5% negli ultimi vent’anni. Questo dato nasconde profonde disomogeneità tra grandi imprese performanti e piccole aziende in difficoltà. Le cause includono scarsa innovazione, ridotte dimensioni delle imprese, specializzazione in settori maturi e un debole contributo del capitale umano. Per spezzare questa spirale negativa, sono necessari investimenti, una contrattazione “vicina alla persona” e la partecipazione dei lavoratori.
La proposta della CISL: una “coalizione dei responsabili”
La CISL propone una “coalizione dei responsabili” che dia vita a un nuovo Patto sociale per il lavoro, la crescita e la coesione. Questo patto dovrebbe basarsi su pilastri fondamentali:
- Sicurezza e benessere lavorativo.
- Risposte all’inverno demografico.
- Investimenti in innovazione e competenze con diritto alla formazione continua.
- Rafforzamento della contrattazione collettiva che leghi aumenti salariali a nuova ricchezza.
- Un nuovo e moderno Statuto della persona che evolva lo Statuto dei Lavoratori.
- Una riforma fiscale equa con tagli al cuneo fiscale sul lavoro e recupero da evasione/elusione, spostando il prelievo su rendite finanziarie, immobiliari e speculative.
- Sviluppo delle relazioni industriali prossime e partecipative.
L’obiettivo finale è fare sistema, superando gli egoismi per unire le forze e costruire un’Italia più forte, giusta e coesa, anche attraverso un Patto comunitario europeo.










