Cosimo Bianciardi: l’esistenza, l’orizzonte, gli eventi e la sua “Singolarità nuda”

In scena il secondo singolo estratto da “Singolarità nuda” il nuovo disco del cantautore toscano Cosimo Bianciardi che con il producer e musicista Fabrizio Orrigo da vita ormai da anni al progetto Intima PsicoTensione. Nuovo disco, nuova maturità che la critica sta celebrando come merita e dopo “Stadi evolutivi” con il primo video anche presentato dalla grande stampa nazionale eccolo arrivare “Esistenziale (l’orizzonte degli eventi)” con il video sempre diretto dal prezioso lavoro di Biancalisa Nannini. Sfumature rock anni ’70 che però sempre lasciano ampie praterie al pop d’autore di aversi e di celebrarsi come si deve. È un disco esistenziale, sull’esistenzialismo, sull’umanità e sull’umanesimo. Scivola dentro belle melodie, accattivanti soluzioni e una produzione che ottiene risultati interessanti anche per un orecchio più competente…

Con Fabrizio Orrigo praticamente hai dato voce a questo progetto che smette di essere il progetto di un cantautore o sbaglio?
Il progetto nasce da una mia urgenza psicologica e creativa . Ricordo che ci ho messo mesi prima di decidermi a chiamare Fabrizio per proporgli l’idea. Lo conoscevo e aveva collaborato nel mio progetto precedente scrivendo e dirigendo delle partiture per archi oltre che per essere stato il tastierista del primo disco solista di Paolo Benvegnù. Avevo quindi molta soggezione proprio perché conoscevo la sua caratura artistica. Il progetto è più improntato quindi su una vera e propria band!

Quanta elettronica avete fatto suonare nel disco? E quanta ne portate in scena?
Nel disco ci sono momenti ed interventi elettronici che richiamano lo spazio proprio per marcare il concept del disco, che è una metafora astronomica. Per queste sonorità, dal vivo, ci affidiamo alle sapienti mani di Vittorio Nistri.

Il nuovo singolo: che intendi per condizione umana con cui scendere a patti?
Non è un vero e proprio “scendere a patti” ma direi un liberarsi di certi meccanismi mentali semplicemente accettando le cose così come sono, senza porsi domande, spesso futili e ingannatrici.

Come se le cose intorno a me apparissero immense: è questa la condizione umana di cui parli? Oggi siamo immersi dentro continui spettacoli di grandezza?
La condizione umana non è in grado di comprendere tantissimi aspetti dell’ esistenza, ci sono meccanismi che vanno al di là della nostra comprensione, quindi “immensi”. Come ho già detto, meglio accettarli che cercare di comprenderli.

Da cosa nasce questo rimando alla fisica e alle “singolarità nude”?
Siamo piccoli quasi inesistenti di fronte alla grandezza che l’ esistenza rappresenta in ogni sua forma e concetto.
Nasce dall’ idea di creare un disco sulla metafora astronomica parlando però di argomenti psicologici ed intimi. Concetto che è alla base di tutto il progetto.

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