Eccolo tornare in Italia ancora una volta. L’artista e polistrumentista canadese Franky Selector ci regala l’ascolto del suo nuovo disco dal titolo “Odeon”, lavoro che all’italia deve molto visti ri riferimenti e ben due brani che portano la voce dalle nostre parti. Un tramonto leggero? Il suono di Selector si veste sempre più di luci soffuse e di smaliature delicatissime… il cinema ma anche quel mare della costa ovet, il suono retrò che non arriva dai computer ma da macchine ricercate con mestiere artigiano. È un disco di leggerissima quiete… come la quiete che arriva dalle coste del sud della Francia che ha ospitato la regia del video ufficiale del singolo “Take me with you”.
Non smetto di ascoltare “Au Delà De La Dernière Étoile”: sai che ho l’impressione che da qui in poi si sviluppi un altro disco?
Sì, adoro quelle canzoni che si evolvono lentamente; sempre in un movimento sottile, con un’impressione di forma libera e di grande atmosfera. Potrebbe benissimo svilupparsi in un altro disco!
Forse più che alle parole è al suono che dobbiamo porre l’attenzione quando si parla di “Odeon”: cosa ne pensi?
Assolutamente, il suono e le melodie/temi sono il punto focale di questo disco. Trascorro molto tempo in studio a registrare strumenti, programmando i suoni di sintetizzatore (analogici) giusti e sperimentando diversi effetti sonori vintage e simili.
Tuttavia, anche i testi sono importanti quando sono presenti su “Odeon”; non sono mai gratuiti.
Hai fatto tanta ricerca sul suono: cosa volevi raggiungere di preciso?
Non ho mai un’idea o un concetto precostituito del suono che sto cercando; preferisco esplorare e lasciare che la musica e il suono si rivelino piuttosto che rincorrere un’idea preconcetta. Ma quando la sento, so che è quella giusta.
All’Italia sei molto legato: in cosa pensi di averla fotografata (se l’hai fatto) in questo disco?
Non cerco consapevolmente di rappresentare l’Italia nella mia musica; se succede, succede spontaneamente. Ho molti cari amici in Italia, molti dei quali sono musicisti con cui collaboro e mi confronto frequentemente, quindi penso che un’impollinazione musicale incrociata sia inevitabile.
E per chiudere ho anche un’altra impressione: che questo lavoro per te sia solo di passaggio e non di arrivo. Come a dire: sono state messe le basi per il futuro. Sbaglio?
Non sbagli… Penso che sarò per sempre in transizione e non arriverò mai da nessuna parte, lol. E penso proprio che il viaggio sia decisamente più interessanti di qualunque destinazione…