Cantautore di lunghissimo corso Giangilberto Monti, autore di prospettive altre di quel cliché pop della canzone d’autore. Da tempo porta avanti una straordinaria ricerca e divulgazione sulla vita e la canzone del grandissimo Franco Califano. Prima di tutto un libro dal titolo “Franco Califano. Vita, successi, canzoni ed eccessi del «Prévert di Trastevere” edito da Gremese Editore scritto assieme al giornalista Vito Vita. E poi un radiodramma andato in onda per la Radio della Svizzera italiana (ascoltalo qui). Sembrava dunque inevitabile riprendere tutto questo e tradurlo anche in un disco con la collaborazione di Marco Mistrangelo al basso, Alessio Pacifico alla batteria e Marco Brioschi alla tromba. Prezioso, elegante, unico nel suo genere: “Franco Califano, il Prévert di Trastevere” raccoglie 12 brani in rigoroso ordine cronologico pescati dalla vita e dall’enorme lascito discografico di Califano. Un disco che va raggiunto senza alcun dubbio, di forte personalità ma anche di pulita e rispettosa fotografia storica.
La prima domanda è inevitabile: perché Califano?
Spesso le sue sono poesie in musica, dove amicizia e amore sono trattati a volte con crudezza, ma sempre con rispetto dei soggetti coinvolti.
Che poi da milanese in che modo ti confronti con la dimensione romana?
A parte che le mie origini sono napoletane, Milano e Roma sono due grandi metropoli, dove periferie e borgate la fanno da padrone, quindi tutto torna.
Come hai o avete scelto il suono e le soluzioni di queste canzoni?
Sono partito da un mondo musicale raffinato, come il jazz, a cui ho aggiunto la mia conoscenza della chanson francaise. Non sono cover, altrimenti l’arte non esisterebbe.
Vocalmente non ti sei confrontato troppo con Califano o sbaglio?
Un interprete non si dovrebbe mai confrontare con l’originale, che è comunque irripetibile e inarrivabile. Quindi non l’ho fatto. Le canzoni fotocopia non fanno per me. E’ un semplice e – almeno secondo me – doveroso omaggio, da artista ad artista
Ha senso chiederti se dietro questo disco c’è stato anche un confronto diretto con la città di Roma e le sue abitudini? Come per meglio vivere da vicino queste canzoni?
Idem come sopra. Il confronto è impossibile per chi non abita il mondo capitolino e le sue mille sfumature. Le mie sono state e sono tuttora sensazioni dall’esterno, e come tali puramente soggettive, ma sempre con il massimo rispetto per i versi del Califfo.
– Roma… Milano… ma poi si va in Svizzera per portare in radio tutto questo. Che esperienza è stata?
Alla Svizzera devo molto. Ha ospitato molti dei miei lavori artistici, anche se diversi anni fa avevo provato a proporli nel mio paese, ma ci ho rinunciato da subito. Gli italiani in genere emigrano.. e io pure.