Adriano Bartolucci Proietti: L’impegno dei Rainbow Awards per i diritti LGBTQIA+

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Lunedì 20 gennaio 2025, Roma ha ospitato la terza edizione dei Rainbow Awards, un evento che celebra l’inclusione e i diritti della comunità LGBTQIA+. Abbiamo intervistato Adriano Bartolucci Proietti, presidente di Gaycs e ideatore di questa manifestazione, per approfondire il significato di questa iniziativa e scoprire le novità introdotte quest’anno. Con la partecipazione di personalità di spicco della politica, dello spettacolo e del volontariato, i Rainbow Awards si confermano un importante punto di riferimento per la promozione di uguaglianza e progresso sociale.

⁠Grande successo per i Rainbow Awards ieri sera. L’evento è nato per celebrare i diritti della comunità LGBTQIA+. Qual è stato il messaggio principale che avete voluto trasmettere con l’edizione di quest’anno?

Il messaggio, oggi soprattutto, è quello che non dobbiamo e non possiamo abbassare la guardia. Gli episodi di violenza nell’ultimo anno delineano una sempre maggiore percezione negativa della nostra comunità, soprattutto tra le nuove generazioni. Questo è il frutto delle politiche di destra che nel nostro Paese segnano una battuta di arresto drammatico, quando non di concreta retrocessione, sul versante del riconoscimento e della tutela dei nostri diritti. I Rainbow Awards sono un atto in primis politico, teso a sottolineare che c’è ancora del buono nel nostro Paese e noi questo lo vogliamo evidenziare.

Come si sono evoluti i Rainbow Awards nel corso degli anni e quali sono le principali novità introdotte nell’edizione del 2024?

I Rainbow Awards sono nati nel 2022 come occasione per celebrare i primi 10 anni della nostra associazione Gaycs Lgbt (2012-2022). Ma dall’incredibile successo che ne è derivato abbiamo capito di aver colmato un vuoto, arricchendolo di un progetto che fin da subito ha ottenuto un enorme consenso. Allora abbiamo progettato la seconda edizione che è stata una conferma e una sorpresa. Siamo riusciti a riunire nello stesso evento esponenti istituzionali, come il sindaco di Roma, Emma Bonino, Elly Schlein, insieme a personaggi della cultura, dello sport e dello spettacolo. Con un riscontro di pubblico e sui media che ci ha incentivati a proseguire. Fino alla terza edizione di quest’anno dove il livello dell’asticella è iniziato ad essere da vertigini. Abbiamo anche introdotto la giuria di qualità, composto da esponenti di innegabile valore culturale, che ha assegnato il premio Best Award. Insomma, abbiamo il pallino della qualità.

Tra i premiati di quest’anno ci sono personalità del mondo della politica, dello spettacolo, dello sport e del volontariato che hanno dato un contributo alla difesa e per il progresso dei diritti LGBTQIA+. Dal Sindaco Gualtieri a Bianca Berlinguer, da Serena Bortone a Paola Iezzi, passando per artisti e sportivi che hanno dato supportato la comunità. Cosa l’ha colpita di più dei loro interventi?

La sincerità e il coinvolgimento che hanno manifestato. Tutti ci hanno dimostrato di volerci essere. E hanno portato le loro storie o esperienze legate alla nostra comunità, confermando il loro impegno.

Guardando al futuro, quali obiettivi vi ponete per le prossime edizioni dei Rainbow Awards e in che modo pensate di continuare a sensibilizzare il pubblico sui temi legati all’inclusione e all’uguaglianza?

Intanto ci godiamo il successo di questa terza edizione, senza però abbassare la guardia. Continueremo a monitorare giorno per giorno l’anno in corso cercando di dare sempre più valore e riconoscimento a ciò che di buono ancora c’è intorno alla nostra comunità e nel mondo.

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