A Roma torna il Drag Me Up Festival: arte queer, inclusione e immaginari futuri

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Dal 27 novembre al 15 dicembre 2024, Roma ospiterà la quinta edizione del Drag Me Up – Art For Inclusion, un evento che celebra la cultura queer contemporanea attraverso una vasta gamma di linguaggi artistici. Organizzato da Ondadurto Teatro e sostenuto da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, il festival si conferma una delle iniziative più rilevanti nel panorama culturale romano, ponendo al centro inclusione sociale, lotta alle discriminazioni e la valorizzazione di identità plurali.

Un programma multidisciplinare per un futuro inclusivo

Il tema di quest’anno, “Immaginari Futuri”, curato dalla direzione artistica di Karma B e Margò Paciotti, esplora visioni nuove e inclusive attraverso un ricco programma di performing arts, musica, installazioni, talk e arte contemporanea. Gli eventi si terranno in diversi spazi culturali della città – dall’OFF/OFF Theatre al Teatro del Lido di Ostia, passando per il Bar.Lina, la Centrale Preneste e il Teatro Tor Bella Monaca – coinvolgendo pubblici di tutte le età e generazioni.

Sul palco si esibiranno artistə della scena queer e drag italiana, tra cui Karma B, Margò Paciotti, Simonetta Musitano, Giorgia Mazzucato, Chiara Becchimanzi, Sofia Gottardi, e nomi iconici come Silvana della Magliana, La Sheeva, Nehellenia, La Diamond, Aura Eternal e moltə altrə. Attraverso performance che spaziano dall’ironia alla riflessione critica, il festival mira a creare uno spazio di condivisione, confronto e celebrazione delle diversità.

Arte e attivismo per superare i confini culturali

Il Drag Me Up Festival non è solo uno spettacolo, ma un laboratorio di idee e sperimentazioni che riflette sulle emergenze sociali e politiche del nostro tempo. “In un mondo dove i diritti si stanno perdendo, è necessario superare i modelli eterocispatriarcali e immaginare una società più inclusiva e libera da pregiudizi”, sottolineano gli organizzatori. La direzione artistica punta il dito contro le discriminazioni crescenti e gli attacchi ai diritti delle famiglie arcobaleno, proponendo un dialogo critico che coinvolga artistə e pubblico per decostruire narrazioni tossiche e stereotipi.

Attraverso il linguaggio del pop e delle arti performative, il festival si pone come uno spazio protetto e accogliente, in cui tuttə possono sentirsi liberə di esprimersi. La non discriminazione e l’inclusione di genere sono i valori cardine dell’iniziativa, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 e le progettualità culturali europee orientate alla lotta contro ogni forma di emarginazione.

Un dialogo aperto con le nuove generazioni

Uno degli obiettivi principali del festival è quello di coinvolgere le nuove generazioni, favorendo il dialogo intergenerazionale e interculturale. Attraverso spettacoli, talk e momenti di riflessione, il Drag Me Up vuole aprire spazi di confronto autentico, incoraggiando un cambio di prospettiva che metta al centro il rispetto reciproco e la costruzione di futuri più inclusivi e consapevoli.

“Nelle edizioni precedenti il festival ha attraversato confini linguistici e performativi, interrogandosi sulle urgenze artistiche e sociali. Oggi è ancora più urgente occupare uno spazio di narrazione per celebrare identità e storie possibili ed esistenti”, spiegano gli organizzatori. Rompere gli schemi, creare vicinanza e promuovere la fiducia tra le persone sono gli obiettivi di una manifestazione che ambisce a lasciare un impatto positivo e duraturo sul territorio.

Un appuntamento imperdibile

Con un programma che alterna momenti di leggerezza a spunti di riflessione profonda, il Drag Me Up Festival – Art For Inclusion si afferma come un appuntamento imprescindibile nel panorama culturale romano. Non solo un evento di intrattenimento, ma una piattaforma per immaginare insieme un mondo più equo e inclusivo, in cui l’arte diventa strumento di cambiamento e resistenza.

Un festival che invita tuttə, senza distinzioni, a partecipare, ascoltare e condividere, ricordando che il futuro è nelle mani di chi ha il coraggio di immaginarlo diverso.