Roma, 19 luglio 2024
Fondati da Gué, Jake la Furia e il produttore Don Joe nel 2002, dalle ceneri del gruppo Sacre Scuole, i Club Dogo hanno scritto una delle pagine più importanti della storia dell’hip hop italiano e sono stati i primi ad abbattere le barriere e allargare gli orizzonti anche a un pubblico non prettamente appassionato del genere. Insieme hanno pubblicato otto album, dal primo “Mi fist”, ormai culto nel panorama rap, fino al recente “Club Dogo”, uscito a gennaio e che ha segnato il ritorno del trio sulla scena.
E dopo nove anni dall’ultima apparizione nella capitale, sono tornati sui palchi di Roma ieri sera a Rock in Roma, più in forma che mai, davanti a un pubblico appassionato e visibilmente emozionato da questa esibizione. Appena si sono accese le luci, sono partite le basi e hanno attaccato C’era una volta in Italia, non ci sono stati dubbi che siano ancora i king del rap.
Un’ora e mezza circa di spettacolo a ritmo serratissimo, interrotto da una sola breve pausa, che ha ripercorso la carriera dei Club Dogo dagli esordi a oggi, con una scaletta costruita ottimamente e che ha presentato i brani più recenti e celebrato i loro più grandi successi, incluse la hit P.E.S. e la finale All’ultimo respiro. I pezzi più crudi si sono alternati alle ballad come Lisa e a quelli più ballabili come King of the Jungle.
Guè e Jake tengono il palco sulle basi di Don Joe, con energia e passione e con la consapevolezza di chi ha una lunga esperienza alle spalle. L’arena è gremita di fan della prima ora ma anche di moltissimi giovani arrivati al rap più recentemente e che hanno conosciuto i Club Dogo grazie alle carriere soliste dei singoli membri e dall’influenza che il trio ha avuto sulle nuove generazioni di artisti della scena.
Qualche video ad accompagnare le canzoni, luci rosse, fumi e qualche effetto, un suono pulito e potente, questi gli ingredienti che hanno composto questa serata. Un concerto che ha dimostrato quanto il “cane a tre teste” non abbia soltanto scritto le pagine della storia dell’hip hop italiano, ma che sia ancora in grado di fare un’esibizione tra le più potenti viste ultimamente e di avere ancora tanto da dare alla musica contemporanea.
E allora infrangiamo la prima regola, perché del Club ci sarà ancora tanto da parlare.
La galleria immagini