Inventaria 2024 – Sezione Demo : Quando i pesci ricorderanno, allora noi. Memorie labili di pesci perbene
Roma 13 giugno 2024
Foto e Articolo di Grazia Menna
“13 serate del teatro più bello che c’è: quello che puoi vedere da vicino godendo di ogni più piccolo gesto, di ogni più delicata variazione nelle espressioni senza dover usare il binocolo; quello in cui lo spettacolo è dato non solo da ciò che passivamente si vede, ma dalla vicinanza, dalla comunione, dall’esperienza condivisa in un ambiente intimo, che fa battere i cuori all’unisono. E, spesso e volentieri, da una semplicità distillata, che permette il germogliare dello spettacolo interiore. Inevitabilmente il più suggestivo e potente di tutti. Il più bello che c’è.”
Pietro Dattola – direttore artistico
“Quando i pesci ricorderanno, allora noi. Memorie labili di pesci perbene” è una pièce teatrale che, attraverso una metafora semplice e potente, esplora le tematiche della memoria e dell’oblio. In questo contesto, il pesce rosso diventa il simbolo della condizione umana, eternamente intrappolata in una subdola amnesia universale.
La trama si sviluppa attorno a due comuni Carassius Auratus, colti nell’ora precedente il cambio dell’acqua della loro vasca, ormai sporca e opprimente. L’arrivo di un terzo pesce, di una razza diversa, introduce una svolta drammatica: la sua morte improvvisa. I due pesci rimasti sono costretti a confrontarsi con questo evento tragico, ma la loro memoria labile li condanna presto a dimenticare l’accaduto, sottolineando la loro incapacità di conservare ricordi duraturi.
La scenografia è semplice, centrata su una immaginaria vasca dei pesci, che tende a creare un ambiente claustrofobico che riflette perfettamente la condizione dei protagonisti. La scala posta al centro del palcoscenico rappresenta il mezzo per sopravvivere all’arrivo del cibo e del nuovo ossigeno che sarà presente con il cambio dell’acqua.
Gli interpreti della pièce, pur lavorando con un materiale così astratto, riescono a trasmettere una gamma di emozioni complesse attraverso movimenti e espressioni sottili. Il loro lavoro fisico è essenziale per dare vita ai pesci e alle loro esperienze, rendendo credibile il loro stato di smarrimento e confusione. La morte del terzo pesce, sebbene breve nella sua presenza sulla scena, è un momento di grande intensità che catalizza l’intera narrazione.
La regia di questa pièce è acuta e sensibile, riuscendo a trasformare una storia semplice in una profonda riflessione sulla natura umana. L’analogia tra i pesci e gli esseri umani non è mai forzata, ma emerge con naturalezza, invitando il pubblico a riflettere sulla propria capacità (o incapacità) di ricordare e imparare dalle esperienze vissute.
“Quando i pesci ricorderanno, allora noi. Memorie labili di pesci perbene” è un’opera che colpisce per la sua originalità e profondità. Utilizzando una metafora accessibile e al contempo potente, ci costringe a confrontarci con le nostre debolezze e a interrogarci su cosa significhi veramente ricordare. Un’esperienza teatrale che, nonostante la tematica dell’amnesia, lascia un segno indelebile nella mente dello spettatore.
“Quando i pesci ricorderanno, allora noi. Memorie labili di pesci perbene”
drammaturgia: Victoria Blondeau
regia: Simona De Sarno
con: Caterina Fontana, Gabriele Crisafulli, Damiano Venuto
[da un’idea di Victoria Blondeau e Valentina Brancale]
Si ringrazia l’Ufficio stampa di Inventaria Festival 2024 e TeatroBasilica per aver reso possibile questo racconto per immagini