Compleanno dell’Associazione Culturale M.Arte

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Il 13° compleanno dell’associazione culturale M.Arte, tra premi d’arte, musica, teatro e personalità illustri del giornalismo e della medicina italiana è tra i migliori eventi live di cultura dell’anno nella capitale .

Martedì 21 Giugno 2022, l’Associazione culturale M.Arte, ha scelto la incantevole cornice del Museo Crocetti di via Cassia a Roma, per celebrare con grande stile il suo tredicesimo anniversario della costituzione.

La sua presidentessa, la giornalista Roberta Di Casimirro, con grande verve, entusiasmo, amore e passione promuove da anni, con il sostegno di Gianfranco Spiezia, pregevoli iniziative di divulgazione, approfondimento, riflessione sui grandi temi dell’attualità e della memoria storica del nostro Paese.

Hanno dedicato quest’anno i loro festeggiamenti alle eccellenze italiane del giornalismo e della medicina.

Sono stati consegnati nel corso della serata i premi M.Arte 2021 e 2022

Il premio M.Arte 2021, sospeso lo scorso anno per via del Covid è andato a Gennaro Sangiuliano.

Il Direttore del Tg2 e docente universitario, ha accolto con grande gioia questo premio e per grande piacere degli ospiti ha raccontato aneddoti sulla sua professione, ponendo il focus con estremo entusiasmo sull’importanza dell’istruzione e dello studio, definendosi lui stesso un “bambino studioso”, ripensandosi fanciullo.

L’edizione 2022, invece, è stata assegnata anche a Luigi Cavanna, direttore del dipartimento di Oncoematologia dell’ospedale di Piacenza e nominato, nel 2021, Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica italiana, per meriti sanitari acquisiti durante il passaggio più critico del Covid.

Il premio M.Arte è un’ opera unica, realizzata per l’occasione e offerta dall’artista Maria Luisa Belcastro Schneidersitz, socia dell’associazione: Una scultura in terracotta dal titolo “Icona oro”.

Maria Luisa Belcastro Schneidersitz, attiva già dagli anni ottanta è tra i più importanti esponenti dell’arte contemporanea italiana, conosciuta anche all’estero.

La cupezza di Sironi, ma anche la soffice ironia di Magritte, il sorriso surreale del grande Belga, l’eco aspra degli espressionisti, la preziosità bizantina (materica e interiore) di un Klimt e la drammaticità di uno Schiele, la plasticità della pittura postcubista, del Novecento italiano: miscelando queste componenti, connotati naturali interiorizzati e allo stesso tempo affinità, abbiamo un’artista di forte temperamento, di rigorosa creatività e ispirazione originalissima, una pittrice che non ignora il principio picassiano dell’arte militante, che si schiera con ardore dantesco e semplicità disarmante.

Nella serata, inoltre, si è svolta la presentazione di “Storia di un dizionario sentimentale”, volume (incentrato sulle figure di Luciano Cirri e Primo Zeglio) curato da Roberta di Casimirro e il giornalista Francobaldo Chiocci, classe 1929 e storico inviato speciale del Tempo, nonchè direttore di varie testate giornalistiche.

Luciano Cirri, a cui è dedicato il libro fu giornalista, scrittore, saggista, critico teatrale o televisivo, autore di canzoni, radiodrammi, testi per cabaret.

É stato tra i fondatori dei «Bagaglino» di Roma, dal quale si è poi staccato per dar vita al «Giardino dei supplizi » insieme con alcuni noti attori, tra i quali Oreste Lionello, Anna Mazzamauro, Gianfranco Funari, e con la collaborazione di Gianna Preda e Gualtiero Jacopetti.

capo e vicedirettore del settimanale « Il Borghese», ha tenuto fortunate e polemiche rubriche anche per alcuni autorevoli quotidiani. Toscano di nascita, romano d’adozione, morto nel 1983.

Primo Zeglio, è l’autore delle illustrazioni di questo libro ed è stato il secondo di Leo Longanesi all’«Italiano » e a « Omnibus » e di Mino Maccari al « Selvaggio »

Pittore, incisore, esperto di arti grafiche scrittore, regista cinematografico, fu un protagonista silenzioso dei fermenti artistici e culturali che costituirono l’anima disincantata, non conformista del fascismo. Alcuni suoi linoleum, come uno famosissimo contro Hitler pubblicato nel 1934 sul «Selvaggio » lo trasformarono da piemontese tranquillo in italiano graffiante.

Zeglio, morì a Roma, nel 1963, a 75 anni, ancora indaffarato tra i prediletti torchi delle sue litografie e della sua passione tipografica. Si vantava di essere un commendatore che zappa l’orto e guarda i vicini.

Alcuni estratti del libro sono stati letti dall’attore Marco Lupi e la serata è stata allietata dalle note del musicista e compositore Agostino Penna.

Tra gli ospiti sono spiccati molti nomi illustri ed eccellenze dello spettacolo, dell’arte, della medicina e della politica italiana che hanno condiviso con grande emozione lo spirito e i contenuti della strepitosa serata.

L’intervista di Ilaria Pisciottani a Gennaro Sangiuliano

Fotoreportage a cura di Ilaria Pisciottani, si ringrazia Giovanni Williams per il contributo video e foto aggiuntivo 

1 Comment

  1. Trovo il reportage sul compleanno di M.Arte di estrema eleganza.E mi complimento a nome dell’associazione tutta con l’autore che ci riserviamo conoscere alla nostra ripresa dell’attivita’.
    Un caro saluto

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