Ghemon: un artista multi-genere

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Giovanni Luca Picariello, in arte Ghemon, è un rapper originario di Avellino. Nato il 1 Aprile del 1982, è uno degli artisti più apprezzati nel panorama rap italiano. Il cantante prende il nome da uno dei personaggi di Lupin III, Goemon Hishikawa XIII, il suo preferito dei cartoni animati.

Si avvicina al mondo e alla cultura dell’hip hop sin da giovane, si avvicina al graffitismo e nel 1993 inizia ad apprezzare testi come Tocca qui degli Articolo 31 e Quando meno te l’aspetti degli OTR.  Approfondisce la sua cultura grazie al programma radiofonico “Venerdì rappa”, che passava le canzoni di alcuni degli artisti più popolari come Neffa e i Sottotono.

Successivamente entra prima a far parte del gruppo 15 Barrato, fondato da un suo amico, e poi lo abbandona per formare insieme ad un altro, il progetto Sangamaro, abbandonato anche questo dopo qualche anno per iniziare la carriera da solista.

Negli anni ha saputo cambiare e rinnovare il suo stile. Dopo aver pubblicato i suoi primi tre album, inizia a mescolare il rap al soul e al funk. ORCHIdee e Mezzanotte sono forse gli album più importanti del cantante, pubblicati rispettivamente nel 2014 e 2017 segnano la sua maturazione artistica e la consacrazione del suo genere che fa spazio ad influenze black nella tradizione hip hop.

Ha partecipato a due Festival di Sanremo, il primo nel 2019 con la canzone Rose Viola, che gli ha fatto ottenere un incredibile consenso e nel 2021 con il brano Momento Perfetto, che lo ha fatto arrivare 21esimo nella classifica generale.

Nel 2016 la vita dell’artista comincia a cambiare: si sveglia un giorno di gennaio e inizia a non voler fare più nulla. Intraprende degli incontri con una psicologa che purtroppo non riesce ad aiutarlo, successivamente conosce il padre della fidanzata di allora, un neuropsichiatra che gli diagnostica la depressione e che lo aiuta consigliandogli dei farmaci. Il cantante pur non essendo felice di dover assumere delle medicine, decide di provarci. Così un giorno di Marzo si sveglia senza ansia, da lì un processo in crescita verso l’affievolirsi del disturbo. Questo periodo l’ha comunque portato ad una produttività nell’ambito lavorativo, uno degli album più belli dell’artista racconta infatti la sua depressione: il nome è Mezzanotte, uscito nel 2014, ha al suo interno 14 brani tra cui Magia Nera che nel verso “Il giorno in cui ho scoperto la normalità fu una rivelazione a base chimica” si riferisce proprio a quel fatidico giorno.

Il suo ultimo disco, Scritto nelle stelle, ha esordito al secondo posto nella classifica Gfk degli album più venduti e al primo nella classifica dei vinili.

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