“Appio I”, la burocrazia e il coronavirus fanno slittare ancora il trasferimento del mercato dell’Alberone.

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La presidente del comitato di quartiere Carla Toni: “Rimbalzo di responsabiltà inaccettabile, non vediamo la luce alla fine del tunnel.”

Si è riunita in data 18 maggio, tramite videoconferenza, la “Commissione I – lavori pubblici” presieduta da Stefano Rinaldi, consigliere e portavoce del Movimento 5 Stelle del VII municipio di Roma. Hanno partecipato alla conferenza l’Arch. Angelo Tullo e Alessandra Agnello, membri del dipartimento SIMU (Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana), l’Arch. Pietro Scaglione, membro del dipartimento PAU (Programmazione e Attuazione Urbanistica) e Adriana Velardi, membro del consiglio direttivo del Comitato di quartiere “Appio-Alberone”.

All’ordine del giorno, come argomento in primissimo piano, vi erano le sorti dello storico mercato dell’Alberone sito in Via Valesio. Da circa tre decadi, infatti, aspetta di essere trasferito in altro luogo, individuato sin dal principio del progetto di riqualificazione, nell’ex deposito Stefer (all’interno dell’attuale centro polifunzionale “Appio I”), che ospita anche il centro commerciale Happio. Una storia che, ad oggi, pare sia ancora molto lontana da un ipotetico lieto fine.

In sintesi, come riportato dal sito del Comitato di Quartiere “Appio-Alberone”, l’Arch. Tullo ha riferito ai partecipanti di aver acquisito, solo da pochi giorni, il progetto del mercato nella sua versione definitiva. Dopo le ennesime verifiche e validazioni degli uffici competenti, approderà, ancora una volta, all’esame della Giunta competente che dovrà approvare la versione definitiva. Solo in seguito a questi passaggi burocratici si procederà alla predisposizione e alla pubblicazione del bando di gara per aggiudicarsi i lavori, il cui importo “modesto” (si parla infatti di un costo complessivo di 4 milioni di euro) non prevede una gara europea.

Le tempistiche di realizzazione appaiono, purtroppo, ancora poco chiare e, come se non bastasse, l’attuale emergenza sanitaria complica e rallenta ancora di più le cose. La convenzione urbanistica per il trasferimento dei banchi del mercato, infatti, scade a fine 2020 e ad oggi, appare sempre più utopistico pensare ad una concretizzazione del progetto in un così breve tempo. E’ quindi inevitabile, una proroga della scadenza del termine ultimo di realizzazione del progetto. Sicuramente una buona notizia (seppur doverosa), ma che al contempo rischia di allungare per l’ennesima volta e per ancora molti anni, la vicenda.

In merito alla questione, abbiamo raggiunto telefonicamente la Presidente del Comitato di Quartiere, Carla Toni, che, parlando a nome di tutti i membri del C.d.Q., ha espresso una profonda delusione per questo ennesimo rinvio, nonché l’interdizione di fronte alla inevitabile non soluzione della vicenda. “E’ troppo tempo che noi, come comitato di quartiere, ci battiamo tramite sondaggi e raccolta firme per risolvere quest’annosa vicenda. Abbiamo portato avanti diversi progetti di riqualificazione dell’area dove adesso sorge il mercato, grazie alla collaborazione della Onlus Architettura Senza Frontiere “SOTTOVUOTI”. E’ insostenibile continuare ad accettare questo rimbalzo di responsabilità tra enti e dipartimenti come SIMU e PAU, che puntualmente si concretizzano in un nulla di fatto. Il centro “Appio I” era nato infatti per accogliere i banchi del mercato, mentre ora lì c’è tutto tranne quello per cui era stato pensato. Ormai, ognuno tira l’acqua al proprio mulino, senza pensare veramente al bene dei cittadini ma soprattutto al bene del quartiere.”

Andando a toccare la questione più nello specifico del decoro urbano e della sicurezza, aggiunge: “Troppo spesso succede che, dopo le pulizie del mercato, a fine giornata lavorativa, molti abitanti del quartiere si siano ritrovati a camminare in mezzo ai topi. Questo, per una via così importante nel nostro quartiere, è inaccettabile.”

E ancora: “i mercatari lavorano in situazioni ai limiti della sicurezza, molti hanno gruppi elettrogeni con cavi volanti ed esposti alle intemperie.” In conclusione, alla domanda sulla realizzazione delle opere a scomputo a favore del municipio e dei cittadini, aggiunge: “Da accordi presi in precedenza, risulta che i metri quadri assicurati a noi cittadini erano molti più di quanti adesso ce ne siano realmente a disposizione, i quali erano pronti ad essere adibiti per co-working, per la realizzazione di una biblioteca e di una sala riunioni. Per quanto ancora dovremmo farci prendere per il naso?”

Purtroppo la risposta non possiamo darla, anzi, possiamo spiacevolmente costatare che il mercato “Appio I” non sia stato inserito nelle priorità economiche programmate per il 2020/2021. Tutto ciò a causa della mancanza del progetto definitivo, pur avendo però, il Comune, messo a disposizione un milione e settecentomila euro dei quattro milioni “promessi” da altri funzionari lo scorso anno.

1 Comment

  1. alla domanda “Per quanto ancora dovremmo farci prendere per il naso?” la risposta è semplice: Fino a quando non deciderete di alzare la testa e farvi rispettare.

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