A Roma un grande concerto per il 176° Anniversario dell’Indipendenza della Repubblica Dominicana.

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Il 27 Febbraio si è svolto un grande evento in cui l’Ambasciata della Repubblica Dominicana ha avuto l’onore di presentare ad un pubblico importante di rappresentanti della cultura, della diplomazia, dell’associazionismo italiani e dominicani, il pianista Carlos Vargas.

Dopo i saluti di apertura del neoinsediato Ambasciatore S.E. Rafael Tejeda che ha salutato la platea ricordando quanto sia importante il rapporto tra Italia e Repubblica Dominicana in ambito di scambi culturali legati anche ad una storia democratica che ha tante cose in comune, la Dottoressa Luisa Auffant, delegata culturale, ha presentato il pianista al pubblico.

Il Giovane Carlos Vargas è nato 32 anni fa a Santiago de los Caballeros, in Repubblica Dominicana, ed ha studiato al Conservatorio di Boston laureandosi con lode. Uomo di grande cultura e altruismo è stato insignito di un patrocinio speciale della città di Boston su un progetto di educazione musicale gratuito destinato ai bambini del Massachusetts. Dal 2015 è Direttore del Young Artists Program dell’Esmeraldas Festival, che offre ai giovani dell’America Latina l’accesso gratuito ai corsi di perfezionamento con personalità famose nel campo della musica classica.

Dopo concerti in tutto il mondo, con l’occasione degli eventi per l’Indipendenza del suo paese in Italia, abbiamo avuto il privilegio di ascoltarlo ed incontrarlo. Considerato uno dei pianisti più lodevoli al mondo della sua generazione, ha aperto il concerto con musiche di Chopin per poi chiudere con George Gershwin.

L’Ambasciatore ha ribadito l’importanza degli scambi interculturali e di quanto sia importante questo ponte tra Italia e Repubblica Dominicana, una Nazione che oggi ha il privilegio di certificare una economia trainante non solo per i Caraibi ma per l’America Latina. Un risultato che ha visto il suo maggior successo nell’economia del turismo; turismo che fa contare una media annuale di otto milioni di presenze, con l’ambizione di arrivare a quota dieci mila.

Un Paese che ha avuto una crescita incredibile in un paio di decenni, legata ad una politica aperta e a sostegno dello sviluppo, dell’istruzione e degli investimenti soprattutto stranieri che hanno aumentato l’occupazione e la diffusione di un benessere generale.

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