Achille Lauro: lo scandalo che non c’è

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.Finito San Remo, esaurito il tempo delle polemiche che intasa ogni mezzo di comunicazione e si dissolve nel giro di due telegiornali, si cominciano ad ascoltare, lontano dalle contaminazioni critiche della “follia” sanremese, le canzoni ricordando a malapena la vincente.

E’ indubbio che dopo il caso Junior Cally, che tanto scalpore ha fatto nel pre festival, Achille Lauro è diventato ancora più personaggio di quello che era dopo la sua Rolls Royce di un anno fa.

Anche uomini illustri della politica hanno mostrato la loro attenzione nei confronti del Rap/Trap di Verona tanto da dichiarargli pubblicamente guerra e comunicandogli la volontà di denunciarlo per le sue parole contro i carabinieri e non solo.

Effettivamente non ci ha messo poi molto Achille Lauro a far parlar male di se (ricordiamo il “purché se ne parli” e se non si parla di quel che è pregevole, che per un cantante dovrebbe essere la voce o la canzone, che si “sparli” allora del difetto, della pecca, dello scadente).

Quello su cui ci interessa ragionare è se veramente questo cantante sia così “avanti”, audace e bravo da essere davvero considerato una nuova Star del panorama musicale italiano.

Pare che il buon Achille sguazzi nel suo presunto modo di dare scandalo sicuro che il suo tallone sia sempre ben coperto e nessuna freccia di qualsiasi Paride perbenista possa annientarlo. Un tallone coperto anche da gente importante che, probabilmente, più obbligata da contratti fuorimisura di una RAI (in questo caso) lontana dai suoi vecchi principi di divulgatrice di arte, talento e tradizione, osanna e loda il cantante davanti a milioni di spettatori e ad un pubblico, quello dell’Ariston, che più che partecipare ad una Kermesse musicale cerca un selfie esclusivo da diffondere in rete per poter dire: “io c’ero”.

Ma quanto è avanti Achille Lauro e quanto le sue performance sono da scandalo?

Credo che Lauro sia più indietro di quel che si pensi; e mi dispiace contraddire in tal caso anche il grande Fiorello che seppur con la sua straordinaria ironia disse che: “Achille è talmente avanti che già è a lunedì”.

Se oggi il suo personaggio appare agli occhi di tanta gente performante e d’avanguardia di certo queste persone non conoscono o non ricordano alcuni personaggi che l’avanguardia l’hanno fatta davvero come Franco Battiato, innovativo nei testi scritti anche con la collaborazioni di filosofi, nei gesti e nelle armonie di canzoni e melodie che sperimentavano nuove musiche in un viaggio tra l’etnico il pop e il classico.

Questa è avanguardia: una serie di espressioni artistiche che creano e divulgano nuovi modi espressivi musicali, letterari, pittorici in contrasto con la tradizione e con il gusto corrente e in anticipo sui gusti e sulla cultura in generale.

E’ così anche per Achille Lauro? Ai posteri l’ardua sentenza, ma mi pare che il talento sia ben lontano da quello del cantautore catanese e di altri come Angelo Branduardi ad esempio.

Branduardi altro genio innovatore. Un inventore, in un certo senso, che ha unito sonorità antiche con Rock Progressive. E e chi più di David Bowie, Elthon Jhon, ma anche Elvis Presley molti anni prima. I Beatles e il grande Renato Zero che si presentava in tute sgarcianti, paillettes e trucchi fuori controllo cantando “Mi vendo” o “Triangolo” o “L’ambulanza” in un’epoca in cui solo da pochi anni si era usciti, in Italia, dagli schemi classici degli innocenti “musicarelli”.

E non era innovatore forse Rino Gaetano?

Quindi cosa ha di nuovo e alternativo Achille Lauro nel presentarsi all’Ariston come una brutta imitazione di un improbabile “Duca Bianco” ; cosa c’è di scandaloso in una tutina color pelle che non provoca nulla se non distrarre la vista dall’ascolto di una voce senza voce.

Un grande artista o talento della musica non è necessario che abbia una grande voce e questo è vero e dimostrato da grandi della musica che non avevano certo le qualità canore di Pavarotti, Al Bano o Claudio Villa…ma il talento è fatto di tante cose e non dobbiamo dimenticarlo.

Anche per dare scandalo ci vuole talento, ma oggi è tutto alla portata di tutti anche inventarsi ciò che non si è…e questo purtroppo non vale solo per la musica.

Non è che forse la vera “avanguardia”, la vera “provocazione” oggi sia nel dire cose intelligenti, dimostrare davvero un talento, nel non “esibirsi” a qualunque costo e presentarsi in maniera “normale”?

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