Carceri, sovraffollamento intollerabile

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Mastrulli,(Co.s.p.)” dopo le promesse siamo gia soli.Nelle 170 carceri italiane i detenuti hanno raggiunta l’esorbitante cifra  di 59.800 reclusi dei quali oltre 20.000 sono cittadini stranieri”. A fornire le cifre del sovraffollamento nei penitenziari è il segretario nazionale del Co.s.p. Domenico Mastrulli

. “Sebbene la capienza tollerabile (quella stimata dall’amministrazione penitenziaria)  e’  di  54mila posti letto – scrive in una nota Mastrulli – quella regolamentare sarebbe di 48 mila posti letto”. Gli organici della polizia penitenzaria hanno subito negli anni una drastica riduzione, passando da 46 mila unità ad appena 34 mila operatori nel 2018, con una riduzione annua di circa mille agenti  causata dai pensionamenti. A questo si aggiunge anche la carenza di figure specifiche tra ispettori e sovrintendenti.  “Nel corpo di polizia penitenziaria  – aggiunge il segretario nazionale del Co.s.p. – mancano all’appello undicimila unita’ con turni di lavoro che raggiungono anche le 12 ore, il personale è costretto ad affrontare carichi di lavoro eccessivi in ambienti dove molto spesso sono precarie le condizioni di sicurezza, è precaria la condizione degli  immobili utilizzati come caserme, il vestiario è insufficiente, discutibile inoltre la condizione di alcune mense”. Secondo il Co.s.p. al momento sarebbe di circa 2mila unità il fabbisogno stimato di figure professionali tra  impiegati, operai, ragioneri, educatori e assistenti sociali.  Puglia e Basilicata conquistano la maglia nera del sovraffollamento: “soltanto a Foggia i detenuti sono 610 contro una ricettivita’ massima di 340 posti letto.  Nel complesso in 14 carceri ci sono oltre 3mila 500 detenuti rispetto ad una capienza limite di 2mila400 posti letto. Quanto alla polizia penitenziaria nelle due regioni mancano circa 800 agenti mentre le scorte utilizzate per i trasferimenti viaggiano sotto livelli minimi di sicurezza. “Il capo del Dap Basentini nella sua recente visita a Bari ha  tranquillizzato tutti – conclude Mastrulli -, ma come sindacato riteniamo che dopo i proclami e le promesse siamo gia’ soli.

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