Dopo l’incidente alla scala mobile della fermata metro di Repubblica a Roma sono state molte le ipotesi sui motivi del cedimenti della scala.
Dalle varie testate giornalistiche sono state fatte varie supposizioni su quanto accaduto, addirittura che il tutto fosse accaduto perché delle persone vi stavano saltando sopra.
Pertanto è opportuno chiarire che le scale mobili sono sicure se progettate, installate, collaudate e correttamente manutenzionate, anzi in taluni luoghi devono rispettare requisiti di sicurezza più stringenti.
Le misure di sicurezza per le scale mobili sono stabilite da un’apposita norma tecnica, che deve essere rispettata dai costruttori per poterla immettere sul mercato, ma, come in altri settori, ci sono prodotti con qualità variabile.
Ovviamente le scale mobili devono essere progettate e dimensionate considerando la capacità di trasporto e di carico, di concerto con tutti gli altri parametri richiesti dalla norma tecnica, che andranno ad incidere sulla sua sicurezza.
Mentre per le scale mobili esistenti, nel 2010 è stata emessa una linea guida per la loro modernizzazione agli effetti della sicurezza.
Quanto accaduto alla fermata Repubblica, fa presumere che abbiano ceduto i dispositivi di frenatura di sicurezza, che dovevano garantire una massima distanza di arresto, in funzione della sua velocità di funzionamento.
La scala mobile della fermata Repubblica è una scala particolare, perché a differenza di quella che potreste trovare in un centro commerciale, è, per requisiti di legge, equiparata ad un sistema di trasporto pubblico, per cui soggetta a requisiti di sicurezza più stringenti.
Difatti a differenza delle altre scale mobili, la legislazione ha previsto una serie di soggetti, che dovrebbero autorizzarne la sua messa in esercizio, con la facoltà di richiedere ulteriori requisiti di sicurezza, anche se non previsti dalle norme tecniche di riferimento, per garantirne un livello di sicurezza maggiore.
Inoltre deve essere nominata dal gestore un’apposita figura (responsabile d’esercizio) che controlli e sorvegli la corretta manutenzione, ed è previsto uno specifico ufficio del ministero dei trasporti (USTIF), che vigili sulla sua sicurezza di esercizio, che è anche il medesimo ufficio che deve stabilire le misure di sicurezza da adottare per la sua messa in esercizio.