Beni culturali, Roma a rischio crolli, servono più controlli e un piano di manutenzione serio

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Dopo il crollo del tetto della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami e di un pezzo dell rupe Tarpea è evidente che la città ha la necessità di un piano di controlli e manutenzioni dei Beni Culturali che fino ad oggi evidentemente non  è stato implementato.

Dopo gli atti di vandalismo anche i crolli  stanno mettendo a dura prova il patrimonio artistico e storico della capitale, “Occorre intervenire al più presto sul sistema di gestione del nostro prezioso patrimonio culturale. Dagli episodi di vandalismo dovuti a gente che si fa il bagno nelle nostre fontane,a chi ne danneggia le strutture, a parti che crollano, la situazione è davvero grave: Roma e l’Italia non meritano questo – hanno dichiarato in una nota congiunta Fabrizio Santori e Marco Valerio Verni esponenti della Lega Romana, ” Il crollo di un pezzo della rupe Tarpea, così come la distruzione del tetto della Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami sono, tanto per citare due esempi recenti, ferite indelebili non solo per i romani, ma anche per gli italiani e cittadini del mondo tutti, amanti della storia e della cultura. Tanto a livello comunale,quanto a livello statale occorre tornare a riflettere sul sistema di vigilanza da una parte e di finanziamento utile alla relativa manutenzione,magari attraverso una sinergia tra gli enti competenti, dall’altra.”

Questi sembrano essere segnali molto evidenti di problemi che vengono da lontano, dalle passate amministrazioni comunali e più in generale dei governi precedenti che hanno dimenticato il valore fondamentale che gli edifici storici della capitale hanno nell’ambito del Turismo e dello sviluppo dell città.

“Confidiamo quindi nell’operato del nuovo ministro e, per Roma, speriamo che il sindaco Raggi, molto impegnato a cambiare la toponomastica di alcune strade- continuano Santori e Verni – “prenda coscienza del suo ruolo: ossia, quello di essere primo cittadino della più bella ed importante- culturalmente parlando-città del mondo”.

Una denuncia che vuole arrivare direttamente al neo ministro dei Beni Culturali che possa prendere visione dello stato di salute dei beni della capitale e che possa valutare nuovi piani di gestione e valorizzazione che possano includere nuovi soggetti pubblici e privati per la gestione del patrimonio visti i risultati dell’attuale situazione.

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