Squadra che vince non si tocca, al massimo la si ringiovanisce e si lascia maggior spazio alle donne. Questa sembra essere la logica con la quale si è mosso Antonio Costa, il leader socialista che ha vinto le elezioni del 6 ottobre sulla scorta dei buoni risultati per l’economia, non disgiunti da un’apprezzata attenzione alla coesione sociale.
Costa è riuscito a formare il nuovo governo in tempi rapidissimi (circa una settimana dalla proclamazione degli eletti e dall’assegnazione dei seggi). Non senza qualche polemica da parte delle opposizioni, Costa ha creato due nuovi ministeri, il Ministero della modernizzazione e il Ministero della coesione territoriale, toccando così il primato del governo con il maggior numero di ministri (19) dalla caduta della dittatura.
Il premier ha mantenuto 14 ministri della vecchia squadra, politicamente rafforzata, “in una logica di continuità”. Costa ha spiegato di aver voluto “un rafforzamento del nucleo centrale del governo in modo che il Primo Ministro e il Ministro degli affari esteri possano garantire pienamente una efficace presidenza dell’Unione europea”. Il Portogallo avrà infatti la presidenza dell’UE dal gennaio a giugno del 2021.
La squadra è stata leggermente ringiovanita, con la partenza di ministri come Luis Capoulas Santos, 68 anni e José António Vieira da Silva, 66 anni, e l’ingresso di ministri e ministre più giovani: l’età media del governo ora scende da 54,8 a 52,5 anni. La più giovane (foto a destra) è Mariana Vieira da Silva, 41 anni. I ministri più anziani, che hanno 65 anni, sono Nelson de Souza e Ricardo Serrão.
Da cinque donne nell’ultimo gabinetto ministeriale, si è passati a otto, il che significa che la percentuale di donne è passata dal 29,4 a 42,1, una percentuale mai così alta nella storia del Portogallo. Finora il primato apparteneva al governo di un altro socialista, Jose Socrates, con cinque donne in 16 ministeri. Tra le altre Maria do Céu Albuquerque, che diventa la seconda donna nella storia portoghese a ricoprire il ruolo di Ministro dell’agricoltura.
Rispetto al governo uscente ci sono cinque nuovi ministri, ma in realtà solo due sono i volti nuovi: Ana Abrunhosa e Ricardo Serrão Santos. Tutti gli altri conservano i loro portafogli o sono promossi da sottosegretari a ministri, come nel caso di Ana Mendes Godinho, Alexandra Leitão e Maria do Céu Albuquerque.